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Risultati della ricerca: 179

Una Città 144 / 2007
RICORDIAMO JACEK KURON
Intervista a Nelly Norton di Barbara Bertoncin
L’esperienza straordinaria dei Walterowcy, specie di scout rossi, dove i “suoi” bambini impararono a “dissentire”. Una vita trascorsa in jeans, senza patente, né soldi in tasca. Il carcere, gli affetti e quella casa dalla porta sempre aperta dove tutto avveniva. Gli ultimi anni, segnati dalla malattia ma anche da una nuova lotta, quella per l’Ucraina democratica. Intervista a Nelly Norton.

L’ONDA LUNGA
Intervista a Lucia Vastano di Enzo Ferrara
Una montagna di fango che inonda un’intera valle e provoca quasi duemila vittime e poi il “dopo”, che per i superstiti diventa peggiore deI disastro: le truffe dei risarcimenti, la memoria violata... Intervista a Lucia Vastano.

Una Città 143 / 2006
L’ASSENZA DI ALLENDE
Intervista a Manuel Reyes Mate di Pieralberto Valli
L’idea sbagliata che la storia sia oggettiva e scientifica e la memoria individuale e soggettiva; la storia, che è storia del fatto, dei vincitori quindi, non può fare a meno della memoria dell’’assente’. La memoria della repubblica annientata nel ‘36 tornata presente con forza in Spagna. L’oblio può arrivare solo dopo la riconciliazione, non dopo la punizione. La responsabilità che si tramanda. Intervista a Manuel Reyes Mate.

Una Città 140 / 2006
LA PAROLA GRECA, VARIOPINTO...
Intervista a Pierre Vidal-Naquet di Barbara Bertoncin, Alessandro Coppola, Asher Salah
L’insegnamento “dreyfusardo” del padre e lo scandalo della seconda condanna di Rennes, l’impegno contro la tortura, di cui facevano uso le forze francesi contro i patrioti algerini; la scelta della Grecia che permetteva di tenere la distanza, l’eterna questione fra Sparta e Atene, e poi l’impegno per uno Stato palestinese, l’amore per la musica e la poesia, gli amici e anche le antipatie... Intervista a Pierre Vidal-Naquet.

Una Città 138 / 2006
IL PRIMO A SION...
Intervista a Mordechai Morale Bar-on di Francesco Papafava, Asher Salah
I genitori emigrati nel 1924, la nascita in Palestina, il kibbutz e la gioventù comunista, l’arruolamento, da ragazzo, nei battaglioni formalmente inquadrati nell’esercito britannico, poi la guerra del 48 e una carriera nell’esercito scandita dal 56, il 67, il 73, l’82. Gli studi storici, la convinzione della necessità di uno Stato palestinese, l’impegno pacifista e la fedeltà al sionismo... Intervista a Mordechai Morale Bar-on.

IL CANTO, LA LOTTA E LA MONDA
Intervista a Emilio Jona di Paola Sabbatani
La storia delle mondine, un esercito di donne che per quaranta giorni vivevano e lavoravano insieme per mondare il riso, fu anche un grande movimento di emancipazione femminile. Un lavoro durissimo, coi piedi in acqua e sempre chinate, da cui nacque la lotta per le 8 ore. Il loro canto veniva da quello militare, a differenza di quello operaio urbano, che veniva dall’opera lirica. Intervista a Emilio Jona.

Una Città 136 / 2006
TURISMO NERO
Intervista a Carlo Giunchi di Gianni Saporetti


MEMORIE E STORIA
Intervista a Marcello Flores di Barbara Bertoncin
Le memorie che non possono essere condivise e che non possono essere confuse con la verità storica. Le colpe esistono e vanno individuate. L’esempio sudafricano dove la politica ha la meglio sulla giustizia ma dove la riconciliazione pretende la verità. L’esperienza della Storia dell’altro, un percorso condiviso di approssimazione alla verità storica. Le pericolose sovrapposizioni storiche. Intervista a Marcello Flores.

L’EPOPEA DELLA FEDERTERRA
Intervista a Elio Giovannini di Carlo De Maria
Una vulgata comunista che identifica il biennio rosso con il consiliarismo operaio e Livorno come la fine della preistoria del movimento dei lavoratori. Fu un momento straordinario, una vera rivoluzione democratica, guidata dai braccianti e dai mezzadri. Il grande commonwealth socialista, fatto di leghe, cooperative, case del popolo, università popolari. Il disastro del ruralismo fascista. Intervista a Elio Giovannini.

Una Città 135 / 2006
LA NOSTRA MEMORIA
Intervista a Jacques Stroumsa di Lanfranco Di Genio
Una comunità, quella ebraica di Salonicco, che contava cinquantamila persone, quasi totalmente distrutta dalla persecuzione nazista. L’impreparazione politica di fronte al nazismo. La differenza con il genocidio ruandese, avvenuto alla luce del sole. L’insegnamento di Primo Levi. L’importanza della testimonianza dei pochi sopravvissuti dei Sonderkommando. Come ricordare? Intervista a Jacques Stroumsa.