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Una Città 55 / 1997
QUELLA POLEMICA CON MARCUSE
Intervista a Pietro Adamo di Franco Melandri
La necessità di un impegno nel sociale, libertario, al di fuori dei meccanismi della politica ufficiale, è la lezione, da non dimenticare, di Paul Goodman. Per lui, su questo in polemica feroce con Marcuse, le libertà individuali erano conquiste dell’umanità irrinunciabili e condizioni per qualsiasi progetto comunitario. L’attualità del sogno cooperativo. Intervista a Pietro Adamo.

Una Città 54 / 1996
IL GRECO, L’EBREO E L’ARABO
Intervista a Augusto Illuminati di Marco Bellini
La straordinaria importanza, nella storia della civiltà mediterranea ed europea, del filosofo arabo musulmano Averroè, giurista e medico, devoto di Aristotele. Le sue idee e i suoi seguaci influenzarono in senso laico tutte e tre le religioni al punto da provocare una durissima repressione. L’attualità, in un mondo dominato dai mezzi di comunicazione e dalla cibernetica, del concetto di intelletto della specie umana. Intervista ad Augusto Illuminati.

Una Città 49 / 1996
LA DELUSIONE POLACCA
Intervista a Karol Modzelewski di Lisa Foa
La cura liberista che ha creato anche tanta povertà e insicurezza facendo sì che la conquista delle libertà non fosse vissuta in modo eguale da tutti. Di quanto poco conti l’abbondanza di merci nei negozi per i tanti che non possono comprare nulla. Postcomunismo e anticomunismo dominano la scena politica. Uno Stato sentito come forza ostile in un paese che nella sua storia ha conosciuto solo un ventennio di indipendenza. Il problema della decomunistizzazione mancata. Un anticomunismo che continua a ripetere che tutto era sbagliato. Il tracollo della Chiesa nelle campagne dove tutto è disastrato. La grande delusione di chi si era ribellato. Intervista a Karol Modzelewski.

Una Città 47 / 1996
RAZZISMO E DIFFERENZA
Intervista a Pierre-André Taguieff di Marco Bellini
Come è potuto succedere che il relativismo culturale, cavallo di battaglia dell’antirazzismo, sia divenuto il fondamento di un nuovo razzismo, non più biologista, non più convinto dell’inferiorità di qualcuno, ma esaltatore della differenza e del valore di ogni cultura. La necessità di riaffermare con forza il primato dell’universale: gli uomini non sono condannati fatalisticamente a vivere nella cultura in cui nascono, al contrario, hanno tutti la potenzialità di muoversi, cambiare. La mondializzazione che distrugge le identità e la diffusione di micronazionalismi e conflitti identitari. La tenuta, per ora, degli Stati nazionali. L’allontanamento dalla religione spinge gli individui alla mescolanza. La necessità di ripensare tutti i nostri strumenti di lotta. Intervista a Pierre-André Taguieff.

Una Città 45 / 1995
LO SFONDO DELL’OMBRA
Intervista a Giulio Giorello di Franco Melandri
La ragione serva e non signora delle passioni, la luce che non può fare a meno dell’ombra. La zona del crepuscolo in cui si muove Dylan Dog, non è l’irrazionale, ma la ricerca di altre possibilità e la messa in discussione degli stereotipi. Il mostro che diventa "creatura", il progressista che è anche cacciatore di streghe. Il solare Tex Willer che è non contro, ma davanti alla legge. Intervista a Giulio Giorello.

Una Città 43 / 1995
LE TRE BANDIERE DEGLI INDIANI
Intervista a Flavia e Sandra Busatta di Franco Melandri
Il mito dell’uomo di frontiera spiega perché l’estrema destra americana sarà sempre contro lo stato e mai, quindi, fascista. Il paradosso dei discendenti di odiatori di indiani che si ispirano al mito dell’indiano guerriero e quello di indiani, spesso di destra, che sognano di fare il soldato degli Stati Uniti. Perché mentre i giovani bianchi fuggivano in Canada gli indiani canadesi entravano per arruolarsi volontari per il Vietnam. La competizione del maschio indiano con le donne, più istruite. Intervista a Flavia e Sandra Busatta.

Una Città 42 / 1995
IL MALE DELL’INNOCENZA
Intervista a Augusto Illuminati di Marco Bellini, Franco Melandri
Per Hannah Arendt l’innocenza, virtù in ambito privato, è grave manchevolezza in ambito pubblico, perché significa non interessarsi di politica, non assumersi responsabilità, subire passivamente e aprire così la strada ai pericoli totalitari. La tragedia del popolo ebraico che protestava la propria innocenza. Nella burocratizzazione e banalizzazione il male radicale dei nostri tempi. I diritti umani astratti, naturali, anticamera di ogni sopruso. L’importanza dei diritti di cittadinanza. Intervista a Augusto Illuminati.

Una Città 41 / 1995
IL VICINO, IL LONTANISSIMO
Intervista a Anna Bravo di Gianni Saporetti
La resistenza civile non armata, grazie al primato dell’immagine dell’uomo in armi, non fu neanche studiata e lasciata in appalto ai cattolici, ma attraversò tutti gli schieramenti e coinvolse tanti cittadini. In particolare quella delle donne, a partire dal reticolo familiare e di vicinato, fu disconosciuta nello stereotipo della madre tutta sentimento. Un’etica della responsabilità che parte da un pensiero che sa scegliere, analizzare i costi-benefici della violenza, vedere l’individuo e non solo lo schieramento. Intervista a Anna Bravo.

Una Città 40 / 1995
A OGNUNO LA SUA BANCA
Intervista a Pietro Adamo di Franco Melandri
Mentre in Europa si discuteva su come le élites potevano guidare gli oppressi alla conquista del potere, gli anarchici americani discutevano di antitrust, di voto alle donne, di diritti e poteri dei consumatori, di difesa della proprietà individuale, di copyright. L’odio per uno stato liberticida e il principio della sovranità dell’individuo non sono affatto patrimonio esclusivo del liberalismo. Intervista a Pietro Adamo.

IL DONO DELLE LACRIME
Intervista a Sergio Givone di Franco Melandri, Gianni Saporetti
Il male è un ineluttabile, necessario destino naturale che va solo riconosciuto, oppure è scelta, è colpa, è qualcosa che potrebbe non essere? La questione fondamentale della libertà originaria, finora mai pensata da una metafisica che faceva coincidere il male con il nulla. L’unicità di Auschwitz è forse quella volontà del male per il male. La solidarietà nella colpa, l’espiazione che apre all’altro e al mondo. La risposta più difficile: quella al dolore del bambino e dell’idiota, al dolore dell’innocente. Intervista a Sergio Givone.