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Risultati della ricerca: 56

Una Città 73 / 1998
I MIEI SOGNI
Intervista a Mandiaye N’Diaye di Franco Lorenzoni, Marco Martinelli
Intervista a Mandiaye N'Diaye, tratta dal libro "Saltatori di muri", Macro Edizioni.

Una Città 71 / 1998
LA MEMORIA E' SOLUBILE NELL'ACQUA?
Intervista a Charles Najman di Sulamit Schneider
Intervista a Charles Najman.

Una Città 70 / 1998
MIELE SELVATICO E LOCUSTE
Intervista a Rienzo Colla di Massimo Bardin, Barbara Bertoncin
Piccoli libri bianchi, con la scritta rossa, intonsi, segno inconfondibile di una minuscola, ma ormai leggendaria casa editrice, La Locusta, che in tempi difficili pubblicò don Primo Mazzolari, don Milani, Turoldo e tanti altri autori di confine, cattolici e non. Lo spietato isolamento in cui per molti anni fu confinato don Mazzolari. La fatica di un lavoro editoriale portato avanti nel tempo in solitudine, ma con grande passione. Intervista a Rienzo Colla.

Una Città 58 / 1997
LE STRADE DEL LIBRO
Intervista a studenti di Carla Melazzini
Chi è fulminato a undici anni dalla Signora delle camelie e chi scambia La morte a Venezia per un horror e poi non ne esce più; chi smette di andare a scuola e poi trova La piccola Fadette; chi ha cominciato con delle fotocopie e chi ama soffrire con i perseguitati. E nella memoria più lontana il desiderio di fiaba. Intervista a un gruppo di studenti di un Istituto tecnico di Napoli.

Una Città 55 / 1997
LA FANTASIA NELLA FEDELTA’
Intervista a Maurizio Pollini di Peter Kammerer
Il necessario rapporto con la musica del momento, non solo con quella del passato. L’architettura straordinaria delle sale di un tempo. Ogni musica è note e silenzi. I quattro livelli della tecnica, del virtuosisimo, della fedeltà al testo e, infine, dell’interpretazione di quel che non poteva essere scritto dal compositore. Intervista a Maurizio Pollini.

ASCOLTARE LA NATURA
Intervista a Sista Bramini di Simonetta Nardin
Un teatro fatto all’aperto, in ambienti naturali scelti appositamente nella ricerca di una consonanza fra testo e luogo. Ascoltare la natura serve a ritrovare una percezione della realtà diversa da quella di tutti i giorni, cui siamo abituati. Intervista a Sista Bramini.

Una Città 51 / 1996
QUEL TESTO DI GATTERMANN
Intervista a Alberto Cavaglion di Gianni Saporetti
Per Primo Levi unicità e comparabilità non erano inconciliabili. La sua attenzione all’attualità e la sua capacità di andare controcorrente. La parabola fra l’ottimismo umanistico di Se questo è un uomo e il terribile pessimismo de I sommersi e i salvati. Il suo instancabile impegno a "insegnare Auschwitz". Intervista ad Alberto Cavaglion.

PIETRE MILIARI
Intervista a Fiammetta Giugni di Gianni Saporetti
La scelta, negli anni 70, della professione veterinaria. Un amore, forse malriposto, per il mondo contadino. Una riconciliazione difficile e mai risolta, attraverso la scrittura, con una terra aspra e di poche parole. Il senso della credulità. Intervista a Fiammetta Giugni.

Una Città 45 / 1995
LO SFONDO DELL’OMBRA
Intervista a Giulio Giorello di Franco Melandri
La ragione serva e non signora delle passioni, la luce che non può fare a meno dell’ombra. La zona del crepuscolo in cui si muove Dylan Dog, non è l’irrazionale, ma la ricerca di altre possibilità e la messa in discussione degli stereotipi. Il mostro che diventa "creatura", il progressista che è anche cacciatore di streghe. Il solare Tex Willer che è non contro, ma davanti alla legge. Intervista a Giulio Giorello.

Una Città 44 / 1995
GLI AMICI, I LIBRI, LA VOGLIA DI FARE
Intervista a Piergiorgio Bellocchio di Gianni Saporetti
L’incapacità di occuparsi di cose pratiche, del futuro, della sicurezza economica. Lettrice onnivora fin da ragazza. Fra le letture preferite Dostoevskij e Kafka. Il periodo dei Quaderni piacentini e di una straordinaria rete di intellettuali. Quando i due fondatori smisero di scrivere per far scrivere gli altri, e, anche, per far fatture e legare pacchi. La grande libertà intellettuale, il marxismo che faceva acqua, il rispetto per Chiaromonte e Silone. La predilezione di Grazia per il lavoro d’équipe, per un’amicizia che fosse attiva, il sogno della rivista. Il modo con cui ha affrontato una fine certificata: continuando a lavorare, a vedere amici come niente fosse. Intervista a Piergiorgio Bellocchio.