A conti fatti

18 La battaglia sul censimento da parte di “Nuova Sinistra-Neue Linke” prese le mos- se dalla campagna elettorale per le elezioni regionali/provinciali del 1978. La formazio- ne della lista elettorale di “Nuova Sinistra- Neue Linke” in Alto Adige-Südtirol, e della parallela “Nuova Sinistra” in Trentino, nacque inizialmente da un incontro a Tren- to tra Marco Pannella e me. Tra il precedente movimento di “Lotta con- tinua” (e omonimo quotidiano) e il Partito radicale degli anni Settanta del secolo scor- so, pur con storie e impostazioni politico- culturali molto diverse, si era instaurato un dialogo molto intenso soprattutto sui di- ritti civili, del quale fummo sicuramente tra i protagonisti Alexander Langer e io, ma che coinvolse, da una parte, molti diri- genti del Partito radicale di allora e, dal- l’altra, molti esponenti del gruppo dirigente nazionale di Lotta continua, a cominciare soprattutto da Adriano Sofri. Questo dialogo suscitò molte occasioni di convergenza e di collaborazione reciproca. Ricordo, ad esempio, iniziative comuni con- tro il Concordato fascista nei primi anni Settanta, nella campagna referendaria del 1974 contro la richiesta di abrogazione del divorzio, introdotto nella legislazione ita- liana soltanto nel 1970 con la legge Fortu- na-Baslini, un comune impegno nella rac- colta delle firme per numerose iniziative referendarie del Partito radicale e nelle successive campagne referendarie. Ricordo anche che per un certo periodo l’allora te- stata radicale di “Liberazione” venne di co- mune accordo pubblicata e diffusa come in- serto del quotidiano “Lotta continua”. E, dopo le elezioni regionali/provinciali in Trentino Alto Adige-Südtirol del 1978, nel 1979 tre esponenti provenienti da Lotta continua -Pio Baldelli, Mimmo Pinto e io stesso- venimmo candidati ed eletti come indipendenti alla Camera dei deputati nel- le liste del Partito radicale, alla sua secon- da legislatura, dopo il primo ingresso in Parlamento del 1976. Nella primavera del 1978, Marco Pannella e altri esponenti del Partito radicale ave- vano partecipato alle elezioni comunali di Trieste. E, all’inizio del settembre succes- sivo dello stesso 1978, Marco Pannella ven- ne a Trento a parlare con me di una possi- bile comune iniziativa elettorale appunto per le elezioni ragionali/provinciali nel Trentino-Alto Adige-Südtirol. In quel pe- riodo, Alexander Langer era ancora impe- gnato a Roma, sia nella redazione del quo- tidiano “Lotta continua”, sia come docente (negli anni 1975-1978) nel XXIII Liceo scientifico alla periferia della capitale (oggi Liceo Pitagora). Nel colloquio con Marco Pannella, io propo- si che l’ipotizzata iniziativa elettorale, fatta di comune accordo tra gli ex-militanti e di- rigenti di Lotta continua e gli esponenti re- gionali del Partito radicale, assumesse la denominazione di “Nuova sinistra”. E pro- posi che, ad assumere tale iniziativa nella Provincia autonoma di Bolzano, venisse in- vitato e sollecitato Alexander Langer, sicu- ramente la figura più significativa e rap- presentativa del mondo “alternativo” sud- tirolese dell’epoca. Marco Pannella e io, dalla stanza del suo albergo a Trento (Hotel “Roma”, oggi non più esistente), allora telefonammo insieme ad Alexander Langer a Roma, illustrando- gli questa prospettiva di impegno comune e chiedendogli di lasciare Roma e di torna- re al più presto possibile a Bolzano. Lan- ger, nell’agosto precedente, aveva parteci- pato a Brunico-Bruneck al funerale del gio- vane poeta sudtirolese Norbert C. Kaser, dove aveva vissuto una triste esperienza, verificando di persona “la dispersione e l’impotenza di tante persone che ai miei oc- chi rappresentano il meglio di questa terra” (come scrisse poi, nel 1986, nella sua breve autobiografia pubblicata sulla rivista “Bel- fagor”). Fu probabilmente questa la prima motiva- zione che indusse Langer ad accettare il no- stro invito e la nostra proposta. Poco dopo, quindi, rientrò in Alto Adige-Südtirol e, co- me era sempre suo costume umano e meto- do politico, si consultò con una larga cer- chia di amici e di conoscenti per verificare la possibile condivisione di questa iniziati- va elettorale, mirante per la prima volta a dare una rappresentanza politico-istituzio- nale al mondo “alternativo” sudtirolese, sia di madrelingua tedesca sia di madrelingua italiana (oltre che ladina). Nacque così, in provincia di Bolzano, il pro- cesso di formazione della lista bilingue “Nuova Sinistra-Neue Linke”, in parallelo con l’analoga lista “Nuova Sinistra” per la provincia di Trento. Nella campagna elet- torale, sia in Trentino sia in Alto Adige- Südtirol, ci fu quindi un forte impegno, a sostegno delle due liste, anche da parte di tutti i principali esponenti nazionali del Partito radicale di allora. Proprio dalla convergenza, ovviamente non esclusiva, sulle tematiche dei diritti civili, prese poi origine -soprattutto su iniziativa di Alexander Langer, ma insieme a molti altri (tra cui Reinhold Messner, col quale aveva stretto una forte amicizia)- la cam- pagna contro il censimento “nominativo” introdotto per la prima volta per il 1981 da una norma di attuazione varata in modo semi-clandestino in piena estate, a fine lu- glio del 1976 (all’epoca, i lavori della “Com- missione dei sei” avevano scarsa o nulla pubblicità e trasparenza). Il censimento 1981 in Alto Adige-Südtirol Dopo aver ripercorso la nascita della formazione politica “Nuova sinistra-Neue Linke”, di cui Alexander Langer fu anima e guida, Marco Boato, allora deputato eletto tra le fila del Partito radicale, rievoca il dibattito parlamentare sul censimento in Alto Adige- Südtirol che si svolse alla Camera tra il 5 e il 7 ottobre 1981 e che lo vide tra i protagonisti. Langer fu ascoltato con rispetto. Ma le obiezioni di Berloffa furono tali da farci capire che ormai “i giochi erano fatti” Langer aveva sempre accettato di dichiararsi intenzionalmente “ladino”, per garantire il più piccolo e debole dei tre gruppi intervento

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