Achtung Volkszählung! Attenzione al censimento!
108 nelle piante organiche di un ospedale in Val Venosta o del Comune di Vipiteno/Sterzing non figurano – naturalmente! – posti o case “ladi- ne”; per cui il ladino che aspiri a una casa popolare o a un posto nel pubblico impiego fuori dalle valli ladine, dovrà dichiararsi “tedesco” o “italiano” con conseguente impossibilità di rientro in valle. Particolarmente acuto è il problema della scuola: insegnanti di- chiarati “ladini” non possono insegnare fuorché nelle valli ladine. b) Esclusione dei ladini da certe cariche Il ladino che voglia intraprendere carriere nelle quali non è prevista una “riserva ladina”, non potrà fare altro che dichiararsi tempestiva- mente “tedesco” o “italiano”, con tutte le conseguenze. c) “Anschluß” dei ladini ai più forti È la tendenza che di fatto si vorrebbe favorire. Già ora diverse leggi consentono o impongono ai ladini di aggregarsi a un gruppo più forte; talvolta vengono ricompresi nelle norme che riguardano i sudtirolesi tedeschi. È il caso dell’uso della lingua nei pubblici uffici (almeno fuori valle), delle elezioni a varie cariche e organismi, dell’iscrizione nelle scuole fuori valle, ecc. È probabile che nel censimento del 1981 la tendenza all’“An- schluß” ai più forti si faccia sentire parecchio, soprattutto in Val Gar- dena. È prevedibile, dunque, che l’indiscussa consistenza e identità del popolo ladino, non appena la si voglia cogliere e fissare con strumen- ti legali rigidi, si veda persino minacciata dalla obiettiva pressione esercitata verso un gruppo troppo piccolo per costruire anch’esso una “società separata” tendenzialmente autosufficiente. Non è da escludere che un giorno proprio in virtù del censimento e della dichiarazione di appartenenza obbligatoria, con tutte le sue conseguenze, in qualche “località ladina” tradizionale i ladini risul- teranno in minoranza (la scuola paritetica delle valli ladine verrebbe allora abolita?).
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