Achtung Volkszählung! Attenzione al censimento!
109 Attenzione al Censimento! È vero che attualmente per i ladini anche le forze politiche di governo (Svp, Dc) si danno da fare per limitare i danni di un sistema che proprio loro hanno così congegnato: è possibile che soprattutto per la situazione insostenibile degli insegnanti ladini venga trovata una specie di “dispensa” con nuove “norme di attuazione dello Statuto”. Ma se è possibile e giusto “dispensare” i ladini dalle conseguenze assurde e troppo rigide di un assetto tutto basato sull’identificazione legale con uno dei tre gruppi, perché non dovrebbe essere possibile una maggiore elasticità anche verso altri? 3. I “bastardi” Un sistema etnocentrico come quello sudtirolese non può non vedere con sospetto e disappunto ogni processo di fusione, mescolanza, am- biguità, “ibridismo”, polivalenza. Molti vieterebbero volentieri, se potessero dare libero corso alle loro propensioni reali, i matrimoni e le relazioni (anche solo le amici- zie) “miste”. Spesso simili “inquinamenti” si pagano con l’ostracismo decretato da parenti e vicini. Malgrado ciò esistono, tuttavia, migliaia di casi di “bastardi”, piaccia o non piaccia. Molti di questi “misti” sono di fatto bilingui, e vogliono mantenere rapporti e radici in entrambi i gruppi “di prove- nienza”, come del resto proprio nel Tirolo da secoli era usuale. Non di rado questi bilingui svolgono persino un’importante funzione di mediazione, contatto e reciproca conoscenza, e anche di innovazione culturale. Col prossimo censimento essi verrebbero costretti ad assimilar- si all’una o all’altra parte – spesso reprimendo e coartando in modo drammatico la loro reale identità, che pure ai sensi dell’art. 2 dello Statuto dovrebbe essere altrettanto degna di tutela quanto un’identità univocamente “italiana”, “tedesca” o “ladina”. Ma quest’assimilazione forzata dei “misti” (che tenderanno in maggioranza al gruppo più forte, cioè quello tedesco) è il prezzo che essi dovrebbero, secondo le leggi vigenti, pagare per non essere gli “apolidi”, i senza-diritti del Sudtirolo; per rientrare nella normalità
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