Achtung Volkszählung! Attenzione al censimento!
Noi sottoscritti, Hugo/Ugo Bortolotti, Christian Cassar, Bruno Gal- lmetzer e Barbara Leichter ci siamo candidati sulla lista di «Nuova Sinistra Neue Linke» perché vogliamo contribuire a una rottura del rapporto irrigidito e della contrapposizione tra i gruppi etnici nel Su- dtirolo. Nella nostra qualità di appartenenti a entrambi (o a nessuno singolarmente?) dei due gruppi etnici e linguistici, viviamo questa tensione – come migliaia di altri abitanti di questa Provincia – quoti- dianamente nella nostra esistenza. La Dc, la Svp e gli altri artefici minori della strutturazione e dell’ap- plicazione della autonomia provinciale – a tutti i livelli: a Bolzano, a Trento e a Roma -- stanno sempre più congegnando un sistema che definisca, delimiti, separi e in qualche modo finisca per imbalsamare i Ire gruppi etnici «riconosciuti» della nostra Provincia (tedeschi, ita- liani, ladini), per contrapporli tra di loro in continuazione. L’impero sovrano e puntiglioso della proporzionale, un bilinguismo usato in- nanzitutto come strumento burocratico di discriminazione, tendenze revansciste e nazionalistiche (anche difensive) ne sono alcuni elo- quenti sintomi. Attraverso la nostra candidatura sulla lista di «Nuova Sinistra» volevamo contribuire alla lotta contro questo stato di cose, che per noi comporta persino una contraddizione vissuta nella nostra stessa personalità e identità. Ora ci viene comunicato che non possiamo candidarci. Tre di noi hanno sottoscritto di «non poter dichiarare la loro appartenenza al gruppo linguistico italiano o tedesco singolarmente, specificamente, senza coartare artificiosamente e burocraticamente la propria iden- tità». Il quarto, invece, si è dichiarato appartenente sia al gruppo tedesco che a quello italiano. Questa è, d’altronde, la nostra realtà esistenziale, e così ci sentiamo; non potremmo decidere diversamen- te. E così siamo stati privati d’autorità della nostra eleggibilità al Consiglio Regionale. Secondo noi è una grave ingiustizia che la «proporzionale» – semmai possa essere giustificata! – venga ancorata al numero dei seggi «te- deschi», «italiani» e «ladini» in Consiglio Provinciale: così gli elet-
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