Achtung Volkszählung! Attenzione al censimento!

128 zone di campagna potrà succedere “l’inverso” perché è più facile ave- re una casa “italiana”). In fin dei conti questo tipo di “abuso” da anni viene – per forza! – praticato dai ladini fuori dalle valli. Ed è la mi- seria che aguzza l’ingegno, come in tanti hanno dimostrato tra coloro che – sotto il nazismo – hanno dovuto improvvisamente scoprirsi una qualche “nonna ariana” per salvarsi (era deprecabile opportunismo anche quello?). In secondo luogo vale quanto segue: se si liberalizzasse in qual- che misura l’accesso alle diverse graduatorie e cariche, ciò non mine- rebbe né l’autonomia né la tutela delle minoranze. Chi, infatti, con- corre per ricoprire un “posto tedesco” dovrà comunque sapere bene il tedesco e aver superato l’esame di bilinguismo), e avere la necessaria qualificazione; e anche le case popolari, in fin dei conti, non vengono assegnate esclusivamente secondo l’appartenenza etnica, ma anche secondo il grado di bisogno. La maggiore flessibilità che noi proponiamo favorirebbe, quindi, in sostanza una tendenza a privilegiare di più i criteri della qualifi- cazione e del bisogno, rendendo meno assoluto il valore e il peso dell’appartenenza etnica. Ciò è forse una tendenza riprovevole? I cosiddetti “privilegiati” che si dichiarerebbero appartenenti a più di un gruppo e che, di conseguenza, avrebbero libertà di accesso a più di una “gabbia etnica”, in fondo sarebbero innanzitutto i reali bilingui (o trilingui, come la maggior parte dei ladini). E se si è con- vinti che l’esistenza di una “fascia intermedia” di bilingui o trilingui tra i blocchi sia di grande importanza ai fini della distensione e anche ai fini della diffusione di un reale bilinguismo in provincia, non si vede perché non si debba “concedere” a questa fascia una maggiore mobilità: in fondo nessuno, neanche con la dichiarazione plurima che noi invochiamo, potrebbe occupare più di un posto di lavoro o più di una casa popolare! Le critiche alla nostra proposta In occasione di dibattiti o in articoli di stampa sono state avanzate finora le seguenti critiche e obiezioni alle nostre proposte:

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