Achtung Volkszählung! Attenzione al censimento!
94 ginare quanto tira-e-molla vi sarà intorno a ogni singolo censito; la situazione si potrebbe in qualche modo paragonare alla “conquista del voto” in una campagna elettorale. Solo che il censimento non misu- rerà solo l’incidenza collettiva di un “insieme”, ma fisserà anche ogni singola appartenenza in modo vincolante. In qualche modo il censimento del 1981 coronerà quindi tutto l’edificio dell’ordinamento etnico e del conflitto etnico istituziona- lizzato: da allora in poi si saprà con sicurezza di ognuno, “da che parte sta”, e quanto pesa ogni gruppo – almeno per dieci anni. Ma in ciò vi sta anche qualcosa di irreversibile: si àncora una tendenza che porta al trionfo una logica di spartizione e di forza; dove sarà importante tirare quanta più gente si può) dalla propria parte, e de- contaminare e depurare ogni situazione “ambigua” o “impura”; dove si può essere solo una cosa e non anche l’altra; dove ognuno deve fare corpo col proprio blocco e quindi si trova a essere per forza di cose contrapposto all’altro. Dove diventa importante fare molti figli “per il proprio gruppo” o assimilare molti altri per rafforzare la propria quota proporzionale – pur di ottenere “più case” o più posti di lavoro” per il proprio gruppo linguistico invece che lottare per più case o posti di lavoro per tutti. Dove possono spuntare e magari anche prosperare persino idee di spartizione territoriale. Sempre più la problematica etnica rischia di collocarsi al centro di ogni dibattito e di ogni dinamica che si sviluppa nel Sudtirolo, e ogni altra cosa finisce per passare in sottordine. “Tu chi sei, cosa sei?” è una domanda che sempre più provocherà la risposta “tedesco”, “italiano”, “ladino”, invece che “uomo”, “lavo- ratore”, “cristiano”, “artista”, “amante”, “giovane”, “conservatore”, “disadattato”, “sfruttatore”... Sempre, comunque, in ogni occasione. In questo senso abbiamo scelto di parlare di un’opzione 1981”: certo con conseguenze, speriamo, meno tragiche e brutali delle op- zioni 1939, ma comunque sempre con l’effetto di portare fin dentro le famiglie l’obbligo di rendere la propria professione “pro-tedesca” o “pro-italiana” (e, di fatto, implicitamente “anti-italiana” e “anti-te-
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