Die Politik der richtigen Dinge: Alexander Langer oggi

31 La politica delle cose giuste: Alexander Langer oggi 1. Convivenza multietnica C’è una foto scattata nel 1986 a Montebello, il monastero di Tullia e Gino Girolomoni nei pressi di Urbino, che raffigura Alexander Langer seduto al tavolo dei relatori mentre indica qualcosa o qualcuno a Ivan Illich, e un po’ spostato alla loro sinistra si vede Sergio Quinzio. Ricor- do bene quel momento, perché ero fra il pubblico, e ricordo anche cosa accadde prima di quello scatto. Si aspettava l’arrivo di Illich e Alex aveva iniziato a parlare specificando che avrebbe ceduto la parola a Il- lich appena fosse arrivato. E così fece, pochi minuti dopo, sgattaiolan- do sotto il tavolo per raggiungere il suo posto, non volendo rubare tem- po all’intervento di Illich. Ecco, questo lasciare il posto e farsi piccolo passando come i bambini sotto il tavolo, mi pare oggi emblematico della estrema discrezione, del rispetto e al contempo della risolutezza che hanno sempre caratterizzato lo stile di Alexander Langer. Anche il suo impegno politico spesso è stato contrassegnato dalla scel- ta di lasciare il posto ad altri, come nell’introduzione a Il viaggiatore leggero , Edi Rabini e Adriano Sofri ricordano: « Nel catalogo della vita di Langer, la colonna delle responsabilità e dei titoli accettati è lunga quanto quella dei rifiuti, delle rinunce, delle abdicazioni » 1 . Nell’impe- gno politico e sociale di Langer non possiamo non riconoscere una for- te corrispondenza fra il ruolo, spesso istituzionale, e l’aspetto valoria- le. Una delle qualità che lo hanno contraddistinto è stata senz’altro la coerenza nei confronti di giusti obiettivi, non come valore in sé (come invece vorrebbe il dettato di Kant). Gli anni Settanta erano quelli della congiunzione fra il privato e il poli- tico, della supremazia del secondo a discapito del primo, espresso nello slogan onnipresente “il privato è politico”. 1 A. Langer, Il viaggiatore leggero, Scritti 1961-1995 , a cura di E. Rabini e A. Sofri, intr. di G. Fofi, Sellerio, Palermo, 2011, p. 24, (d’ora in poi con Il viaggiatore ).

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