Die Politik der richtigen Dinge: Alexander Langer oggi
46 ticamente, anzi dove l’estetica stessa, per rubare le parole a Brodskij, diviene madre dell’etica 28 . Se ci pensiamo bene, l’ideale comunitario è stato alla base delle più importanti utopie della nostra storia recente: dai Kibbutzim alla scuola di Barbiana fino allo stesso Francescanesimo sempre attuale. E queste sono cresciute grazie alla particolare affinità elettiva dei fondatori e dei loro principali interpreti. L’autocoscienza matura è a casa solo nell’i- deale di comunità. In un sistema politico come il nostro, che tende a separare gli individui per sviluppare la competitività, e che è riuscito a far credere che la felicità si trovi nel possesso di oggetti costosi e nel lusso, è ovvio che la coscienza di comunità sembra una pretesa assurda, anzi pericolosa. L’economia, « questa religione occidentale che ci rende infelici » , come dice Latouche, non può tollerare l’uso di termini quali fiducia, nuova socialità, amicizia, rispetto, uguaglianza e universalità. Nel suo voca- bolario, ormai generalmente accettato e condiviso, predominano termi- ni quali profitto, guadagno, crescita, successo, potere, forza, mercato. Contro questo stato delle cose Alex lancia la sfida della conversione ecologica ; essa denota la distanza dal modello politico-economico oc- cidentale e propone l’alternativa del lentius, profundius, suavius . « Il cuore della traversata che ci sta davanti è probabilmente il passaggio da una civiltà del «di più» a una del “può bastare” o del “forse è già troppo”. Dopo secoli di progresso, in cui l’andare avanti e la crescita erano la quintessenza stessa del senso della storia e delle speranze ter- rene, può sembrare effettivamente impari pensare di “regredire”, cioè di invertire o almeno fermare la corsa del “citius, altius, fortius”» 29 . L’idea stessa di conversione , da Alex preferita a rivoluzione 30 , implica da parte del singolo la volontà di lasciarsi alle spalle i modelli esi- 28 Cfr. questo testo di Brodskij: « Quanto più ricca è l’esperienza estetica di un individuo, quanto più sicuro è il suo gusto, tanto più netta sarà la sua scelta morale e tanto più libero – anche se non neces- sariamente felice – sarà lui stesso » , in: Dall’esilio , Adelphi, Milano, 1988, p. 48. 29 A. Langer, Il viaggiatore , cit., pp. 407-408, si tratta del bellissimo testo “Caro San Cristoforo”. 30 Come hanno sostenuto M. Marzorati e M. Valpiana nell’intr. a Alexander Langer. Una buona politica per riparare il mondo , cit., p. 27: « Langer preferiva la parola conversione piuttosto che rivo- luzione , noi oggi preferiamo la riparazione al cambiamento » .
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==