Die Politik der richtigen Dinge: Alexander Langer oggi

48 potrebbe essere finalmente la vera affermazione. È questo il cuore del- la scommessa culturale: ritrovare la semplicità, riconquistare il tempo creativo e riscoprire gli importantissimi valori relazionali e conviviali. Fra le virtù verdi Alex ricorda l’ obiezione di coscienza al consumismo , al conformismo televisivo, alla produzione di armi e l’obiezione fiscale alle spese militari. Detto in altre parole, rinunciare alla crescita a tutti i costi per accontentarsi di ciò che è a misura dell’uomo e della natura. La vita di Alexander Langer è stata segnata da una forte tensione etica che lo ha contraddistinto fin dalla gioventù. « In vari modi ho pensato di dover prendere su di me le sofferenze del mondo, di “salvare” e di “il- luminare”. Sto cercando di superare questa coscienza infelice sperando di stare meglio io, di produrre meno guasti e di favorire più autonomia negli altri » 36 . Come San Cristoforo si è caricato sulle spalle, con mo- destia, il peso di una grande causa , per traghettare i viandanti che da soli non ce l’avrebbero fatta. Gli ultimi anni della sua vita li ha spesi in una attività frenetica tentando di contrastare le tremende ingiustizie del mondo e in modo particolare il feroce nazionalismo divampato nel conflitto iugoslavo. La vita di Alex è stata un gran dono per tutti noi. La sua spiritualità si è materializzata in una forte com-passione con gli ultimi e l’irresisti- bile voglia di dare giustizia ai sogni, primo fra tutti quello di sentirsi solidale con la natura. « Io credo che il messaggio di fondo della ricon- ciliazione con la natura che noi oggi dobbiamo proporci e possiamo proporre, senza tema di essere smentiti, è sostanzialmente uno, cioè quello della vita più semplice » ” 37 . 36 Cfr. A. Langer, dattiloscritto fasc. 321 dell’11 settembre 1986, cit. in F. Levi, In viaggio con Alex , cit., p. 90 (nostra la sottolineatura). 37 Intervento al Convegno giovanile di Assisi, nel Natale 1994, in: F. Levi, In viaggio con Alex , cit., p. 211.

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