Die Politik der richtigen Dinge: Alexander Langer oggi
55 Addio, Petra Kelly 21.10.1992, Da “Il manifesto”, Il viaggiatore leggero Petra Kelly, il volto più conosciuto dei “Grünen” sin dalla loro prima apparizione politica, è morta con Gert Bastian, con cui ormai da quasi dieci anni aveva diviso la sua vita. La pacifista visionaria e il generale diventato disarmista e verde hanno perso la vita in circostanze drammatiche e tragiche probabilmente in un doppio suicidio, se non peggio. La loro fine segna una grave sconfitta e disperazione, nelle loro vite senz’altro, e per molti di coloro che si sen- tono vicini agli ideali verdi e alla storia impersonata soprattutto da Pe- tra. A Petra Kelly, più che a chiunque altro, spettava anche individual- mente l’appellativo col quale i “Grünen” nel loro insieme spesso erano stati caratterizzati: “Hoffnungsträger”, portatori di speranze collettive. La giovane e minuta ex-funzionaria socialdemocratica della Comunità europea e di altri organismi internazionali di fronte alla malattia di sua sorella aveva scavato più a fondo nella politica e nella società: aveva cercato una politica per la salute, per la vita, per la convivialità inter- personale e comunitaria, senza violenza e sopraffazione, senza la rou- tine delle burocrazie, senza l’alienazione dei consumi, dei partiti e dei poteri costituiti. La sua biografia intrecciata fortemente con la cultura anglosassone e irlandese, e quindi anche molto pragmatica, dalla fine degli anni Settanta e per quasi un decennio si è identificata con la storia dei Verdi in Germania e in Europa. Ed era stata, anche recentemente, l’esponente verde più conosciuta negli Usa, in Giappone, in tutto il mondo industrializzato extra-europeo. Con foga quasi religiosa e con enfasi profetica aveva proclamato alcune verità semplici, ma difficili da tradursi in politica: che la pace si fa togliendo di mezzo le armi e gli apparati militari, che i diritti umani e di tutti gli esseri viventi non possono sottostare ad alcuna ragione di stato e hanno carattere asso- luto, che l’umanità deve optare se accelerare la corsa al suicidio (ed ecocidio) o se preferisce un profondo cambiamento di rotta, magari doloroso per qualche rinuncia nel breve periodo, ma anticipatore di una
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