II nostro censimento - Unsere Volkszählung - in Europa 2001 (il mattino)

25 gennaio 1998 LUISAGNECCHI Semmai una proporzionale perle donne D ata Ja brevita de) contributo cerchero di concentrarmi sul pubblico impiego e quindi sulla situazione o meno ehe richieda ancora la proporzionale. Sicuramente nel pubblico impiego a livello locale la proporzionale e stata uno strumento riequilibratore. Sicuramente vent'anni fa c'era una presenza massiccia di italiani, c'era una pubblica amministrazione dominata anche da un tipo di cultura italiana. E poiche la pubblica amministrazione gestisce servizi, ha la funzione di essere a totale e diretto servizio di cittadini e cittadine e chiaro ehe deve avere al suo interno tutte Je culture presenti. Quindi sicuramente non e solo sufficiente una buona conoscenza dell'altra lingua ma e importante ehe Ja pubblica amministrazione sia proprio fatta e costituita e si appoggi e si fondi sulla presenza dei tre gruppi etnici esistenti nella nostra provincia. Anche perche tutti sappiamo ehe sicuramente per fare una psicoterapia o per trovare comunque una risposta diretta ad un proprio bisogno e necessario, serve, creare anche un feeling e un rapporto reale con l'operatore o l'operatrice. Pero oggi come siamo messi, praticamente nell'attuale situazione de) pubblico impiego a livello locale? L'ASTAT in un lavoro dell'agosto del 1996 sostiene ehe 37.086 sono i pubblici dipendenti in servizio nella nostra provincia e sostiene anche ehe Ja proporzionale e raggiunta. Cioe in servizio esistono un 67,3% di tedeschi, un 29,2% di italiani e un 3,5% di ladini. Quindi al 31.12.95 Ja proporzionale e gia raggiunta nell'ambito del pubblico impiego su 37.000 dipendenti. E vero ehe non e raggiunta nella stessa maniera in tutti gli uffici, c'e ancora una situazione per quanto riguarda Je amministrazioni piu strettamente statali in cui questa proporzionale non e cosl perfettarnente raggiunta. Questo e vero. Pero allora entro nel merito e do alcuni dati specifici rispetto alla provincia autonoma di Bolzano, diciamo all'ente piu grosso, al principale datore di lavoro nella nostra provincia. Cioe la provincia autonoma di Bolzano ha 8.000 dipendenti e l'eta media degli 8.000 dipendenti e di 37 anni. L'anzianita media di servizio - sempre all'interno della provincia - e di 11 anni e due mesi. Allora mi chiedo: con Ja riforma pensionistica entrata in vigore nell'agosto del 1995 per cui sicuramente questi dipendenti provinciali ehe hanno un'anzianita media di 11 anni, ehe hanno 37 anni di eta e se poi andiamo a vedere quanti sono quelli ehe hanno piü di 20 anni di anzianita di servizio vediamo ehe sono solo 682, solo 682, noi abbiamo la certezza ehe per i prossimi 10 o 15 anni pochissimi saranno gli aspiranti nuovi dipendenti provinciali. Allora mi chiedo, se la proporzionale e gia raggiunta, non siamo al 2002, ed e gia raggiunta oggi, nell'ambito della pubblica amministrazione media locale, se in provincia sicuramente per altri 15 anni 20 anni le immissioni in servizio non supereranno ehe bassissime percentuali, allora chiedo a cosa serve ancora nel 2001 una proporLionale etnica con dichiarazione etnica nominativa? Ovviamente, diverso e il fatto di aver interesse e avere l'intenzione di misurare ancora Ja consistenza dei gruppi etnici, questo mi pare altrettanto ovvio. Come ha un senso continuare a puntare sulla promozione della presenza anche nella pubblica amministrazione di tutti i gruppi etnici. Questo e altrettanto vero. Pero abbiamo visto ehe per esempio nella pubblica amministrazione non c'e stato una forte avversione all'apprendere Ja seconda lingua, per esempio anche nelle amministrazioni statali quando e uscita Ja )egge 454 nel 1980 ehe ha aumentato consistentemente l'indennita di bilinguismo e ehe ha istituito anche l'assegno di studio per chi dichiarava Ja propria disponibilita all'apprendimento dell'altra lingua. Questo ha avuto successo. Quindi da un punto di vista di stimolo e di pressione perche si raggiunga una reale bilinguitil, da questo punto di vista, strumenti in questi 20 anni ne sono stati usati. Pero abbiamo altrettanto visto quanta tensione e quanta poca comprensione possa avere fra Ja gente il fatto ehe sia Ja giunta provinciale a decidere se un primario deve essere italiano, tedesco o ladino. E questo e un problema. Cioe per il cittadino, Ja cittadina di questa provincia il fatto ehe sia Ja giunta ehe decide non quali devono essere Je qualita, i titoli o comunque Ja capacitil professionale per diventare primari in ospedale ma ehe ci deve essere Ja divisione dei primariati tra gruppi etnici, questo e un problema, e oggettivo ehe e un problema ehe non e facile da accettare. Mentre ormai sono convinta ehe bilinguita e dar per scontato ehe tutti i gruppi etnici debbano essere presenti all'interno della pubblica amministrazione sia effettivamente una cosa certa. E adesso chiudero il mio intervento con una dichiarazione assolutamente provocatoria e preciso proprio provocatoria, non e una vera proposta, pero se questa proporzionale e questa dichiarazione individuale e nominativa e diventata in qualche maniera una copertina di Linus, cioe una difficoltil a superare uno strumento al quale ormai ci si e un po' affezionati. Mi verrebbe allora a proporre una proporzionale diversa a partire dal censimento del 2001 per almeno 10 anni: sempre per quanto riguarda Ja pubblica amministrazione il 60% degli occupati sono donne. II 58% delle occupate in provincia sono donne. Su 39 ripartizioni solo una dirigente donna e presente in tutta Ja provincia. Quindi 38 uomini e una donna. Su 141 direttori d'ufficio 127 sono uomini e 14 donne. Se vogliamo vederle anche tecnicamente, sono 91 uomini tedeschi e 7 donne tedesche, 36 uomini italiani e 6 donne italiane. Non c'e nessun uomo ladino e c'e un'unica donna ladina. Quindi questo e da un punto di vista proporzionale Ja situazione dei 141 direttori d'ufficio. Allora mi verrebbe da dire ehe se se vogliamo per altri 10 anni cercare di esperimentarci un tipo di proporzionale, questo dovrebbe semmai riguardare Je quote femminili nel pubblico impiego. ABSTRACT Luisa G11ecchi DeraktuelleStand eröffentlichen Diensstellebneläufst ich- lautlstat- DatenvomAugus1t 996- auf37.088 Landesangestelpltreo,portional zusammengeseatuzts67,3 % Deutschen2,9,2 % Italienerunnd3,5 % Ladinern. Wennwirspezieldl engrößten ArbeitsgebedresLandesd, ie il mattino· AutonomPerovinzBozenu,nterdie Lupenehmenunddas durchschnittlichDeienstaltedrer Angestellteun ddieneuerdings eingeführtre striktivePensionreform berücksichtigesno,ist esvernünftig anzunehmedna,ßindennächsten10 oder15Jahrendienumerische Aufteilunvgoraussichtlicuhnverändert bleibt. DastelltsichdieFragew, asimJahre 2001derethnischPeroporzfüreinen Sinnhabensoll,dermiteiner namentlicheEnrkläruneginhergeht, wennnichtzureinmathematischem Zweck. Inzwischehnabenauchdie promotionelleAnktivitäteznur FörderundgerZweisprachenkenntnis unddiewirtschaftlichAenreizein FormvonZweisprachigkeitzulagen undStudienbeihilfEenrfolggehabt. DieZweisprachigkuenitddiePräsenz alleSprachgruppeinnderöffentlichen Verwaltungsolltenwohlverwirklicht undselbstverständliscehin.Es bestehüt brigensnochdasProblem, daßderLandesausscheusß bestimmto,beinPrimairtalienisch, deutschoderladinischseisoll, unabhängvigonfachlicheKr ompetenz undprofessionelleFnähigkertena,ch einer einnumerischeDnynamik,mrt derenAuswirkungemnankaum einverstandesneinkann. ZumAbschlußeinrein provokatorischVeorrschlagM: an könnteab2001fürmindesten1s0 JahreeinenganzanderenProporzin deröffentlicheVnerwaltuneginführen unddiemännlichHeegemonmieit einerFrauenquoktenackenI:mland gibtesdavon39 Prof.ssLauisaGnecchi - Bolzano, segretaricaonfederaCleGIUAGB KLAUS PANCHERI Sprachgruppen- zugehörigkeits- erklärung und studentische Belange I ch möchte heute ein ziemlich konkretes Kurzreferat halten zum Thema Sprachgruppenzugehörigkeitser klärung und studentische Belange, möchte aber kurz vorher noch was sagen. Und zwar in der Einleitung, die Anwalt Pasquali gemacht hat, vorhin, hat er vom deutschen Studentenverein gesprochen. Das stimmt so nicht, und ich frage mich, kann ein Verein überhaupt eine Sprachgruppenzugehörigkeit haben? Gibt es das überhaupt? Ganz zu schweigen von einem Verein, der sich '86 interethnische erklärt hat, in dem auch italienische Mitglieder sind. Wir haben das Problem, daß wir uns fragen, ja wieso haben wir nur mit dem deutschen Kulturlandesrat zu tun? Wieso soll nur der unser Ansprechpartner sein? Also ich glaube, wir müssen differenzieren: ja, es gibt z. 8. Statuten von Konsortien, die Fußballplätze verwalten, wo drinnen steht, daß auf dem Platz nur deutsche Fußballvereine spielen dürfen. Nun fragt man sich, was heißt das? Muß jetzt der Fußballpräsident von seinen Mitspielern eine Sprachgruppenzugehörigkeitserklär ung verlangen? Und ich wollte auch Arnold Tribus sagen, daß ich nicht glaube, daß es zwei Parallelgesellschaften und daneben die Vereinigung Mehrsprachige Familien gibt und sonst nichts. Ich selbst komme nicht aus einer mehrsprachigen Familie, mein italienischer Nachname kommt von meinem Urgroßvater aus Rumer im Nonsberg und ich fühle mich interethnisch, ganz klar. Und ich glaube auch, daß es hier viele Personen gibt, die sich so fühlen. Es gibt nicht nur diese zwei Gesellschaften. Und es gibt natürlich auch politische Kräfte und immer mehr politische Kräfte, die eine intererhnische Gesellschaft wollen. Daß das nicht politisch vertreten wird, dem möchte ich auch ganz klar widersprechen. Wo ich mit ihm übereinstimme ist. daß es eine Abrüstung braucht bei diesen ganzen Sachen. Also, man muß genau schauen, wo braucht es die Sprachgruppenzugehörigkeitserklär ung wirklich und wo braucht es sie wirklich nicht - und zwar nach der heutigen Gesetzeslage, ganz gleich. ob man die jetzt begrüßt oder nicht. Und jetzt komme ich eben zu meinem konkreten Beispiel: Das hier ist ein Ansuchen für ein Stipendium wie es ein Student auch ausfüllt, wenn er in Italien studiert. Es gibt da zwei Geldtöpfe. einmal fürs Inland, einmal fürs Ausland. Es gibt aber keinen nach Sprachgruppen getrennten Topf. Also, es sind zwei und jeder hat Zugang dazu. Auf diesem Ansuchen steht aber hier bei den Angaben zur Person: "Sprachgruppe: italienisch, deutsch, ladinisch". Jetzt fragt man sich natürlich, was soll das? Braucht es das? In unserem Autonomiestatut steht ja nicht viel zur Universität: Erstens daß die Provinz gefragt werden muß, bevor eine kommt und zweitens, Art. 113, daß die Provinz Stipendien vergeben darf. Dort, im Art. 113, wird auf ein Landesgesetz von 1958 verwiesen, das den Namen "Gewährung von Studienbeiträgen an Hoch- und Mittelschüler und an Absolventen von Spezialisierungskursen" trägt. Das ist so eine Vorart von unserem Hochschulfürsorgegesetz. Ich habe mir gedacht, vielleicht könnte im Gesetz von 1958 drinnen stehen, daß die Gelder auch ethnisch aufgeteilt werden müssen. Damals hat es ja noch keine Durchführungsbestimmungen gegeben, für die Volkszählung usw. Das steht aber nicht so drinnen. Dann gibt es noch eine Durchführungsbestimmung von 15. Juli 1988, Nr. 575 über die "Beihilfen zugunsten der Hochschüler der Provinz Bozen". Das ist eine sekundäre Kompetenz, die im Delegierungweg erworben worden ist. Dort geht es um Beihilfen an Hochschüler, die ständig in der Provinz Bozen ansässig sind. Es wird noch einmal auf den Art.113 des Autonomiestatuts verwiesen und dann erfolgt eine Einschränkung, die auch mit dem heutigen Thema zu tun hat. Wie Menapace heute angesprochen hat, ist es ihr auch wichtig, daß die Leute von hier rausgehen. Das ist jetzt vielleicht auch ein Auftrag an diejenigen, die in der Sechser Kommission sitzen, nachdem ja so eine Omnibussache gemacht werden soll, ein bißchen eine Auffrischung von unseren Durchführungsbestimmungen. In der Durchführungsbestimmung für Stipendien steht also drinnen, daß Stipendien nur gewährt werden können für Studenten, die Universitäten in Italien oder in den Ländern des deutschsprachigen Kulturraums besuchen. Also ganz klar eine Einschränkung, die bedeutet, daß jemand, der in Paris studiert, keine Studienbeihilfe bekommt. Ich will dazu sagen, die Studienbeihilfen werden nicht aufgrund des Ortes gegeben, wo jemand hingeht, das kostet dann nicht mehr, sondern die Studienbeihilfen werden nur aufgrund des Einkommens vergeben. Da wäre daher kein Unterschied. Wir haben auch sehr, sehr wenig Stu_denten, die nicht in Deutschland, Osterreich, Italien, deutschsprachigen Schweiz studieren. Diesen Wenigen könnte man jedoch das Fortgehen vielleicht ermöglichen, indem man die geltenden Bestimmung abändert. Also ich glaube, hier wäre es notwendig - auch in einem europäischen Sinne - daß man von dieser Regelung abgeht. Aber kommen wir zurück zu diesem Formular mit der Il nostrocensimento in Europa UnsereVolkszählung inEuropa 3 Dichiarazione linguisticae autonomiaspeciale Sprachgruppenzuge- hörigkeitserklärung undAutonomie

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