II nostro censimento - Unsere Volkszählung - in Europa 2001 (il mattino)
25 gennaio 1998 PAOLORENNER Chiesa e . . minoranze in Europa I ch werde italienisch reden, da ich glaube, die meisten der Anwesenden verstehen leichter diese Sprache und werde mein Referat aus Zeitgründen ein wenig kürzen. Nell'ottobre del 1993 la Diocesi di Bolzano-Bressanone su mandato del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa, ha organizzato presso l'Accademia Cusano di Bressanone un convegno di studio sul tema „La Chiesa in Europa. Comunita riconciliata di popoli ed etnie" (,,Kirche in Europa. Versöhnte Gemeinschaft von Völkern und Sprachen", i cui atti sono stati pubblicati a cura dell'lstituto per la Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato di Bressanone). Sono intervenuti i vescovi e diversi vicari ed altri dignitari di chiese locali caratterizzate dalla presenza di minoranze etnico linguistiche, ehe spaziavano dall'Ungheria alla Catalogna, dalla Slovenia alla Svizzera, dalla Romania alla Croazia, Polonia, ltalia, Austria e Germania. A prescindere da questioni alquanto specifiche (come ad es. l'attenzione alle diverse lingue nel culto e il ruolo del vescovo per il dialogo e la convivenza) due tematiche affrontate in quel contesto ritengo siano significative anche per l'incontro odierno, e cioe la condizione delle minoranze linguistiche ed etniche e le strutture di identita e dialogo. 1. La condizione delle minoranze etnico linguistiche. Da questo punto di vista si e notato ehe la nostra Diocesi di Bolzano Bressanone (e ovviamente la relativa Provincia di Bolzano), si situa in una posizione intermedia tra i due estremi dell'ignorare le minoranze e delle paci fica integrazione. Le minoranze risultano ignorate o minacciate di assimi lazione in diversi paesi europei (ad es. Romania e Slovacchia). In altri Paesi le minoranze portano con se dei traumi espressi o inespressi: nel primo caso si citava il problema della toponomastica in Carinzia, della lingua sul posto di lavoro in Canada, della politica scolastica in Alto Adige (ove ogni ventilato cambiamento desta paure e insicurezze); fra i traumi inespressi proprio il nostro Vescovo citava la vicenda del periodo delle Opzioni. Pochi sono invece gli Stati dove la presenza di minoranze e ritenuta un arricchimento (tesi sempre di nuovo ribadita dal Convegno dei Vescovi); mentre sono comunque molti i paesi ehe hanno sviluppato una regolamentazione articolata, tesa a garantire a tali minoranze non solo il diritto all'esistenza, alla lingua ed alla scuola nella propria lingua, bensl anche il diritto alla non discriminazione e all'eguale trauamento, alla tutela del proprio gruppo, alla rappresentanza politica e cosl via. II Convegno ha sottolineato la provvidenzialita del messaggio ehe papa Giovanni Paolo II ha rivolto alla Chiesa in occasione della Giornata mondiale della Pace 1989, messaggio sintetizzato nel titolo: "Per costruire la pace, rispettare le minoranze". 2. Strutture e persone di comunione II Convegno dei Vescovi di cui sto parlando, ha riflettuto sulle motivazioni non solo storico culturali ma anche psicologiche da cui scaturiscono tensioni ed incomprensioni tra i gruppi etnici. Ha percio concordato sulla necessita di promuovere ancor di piu strutture ehe favoriscano l'identita dei singoli gruppi ma anche il dialogo tra gli stessi: istituti di formazione, centri di aggregazione e di servizi, agenzie culturali ecc. Di strutture ne abbiamo molte anche in Alto Adige, sia civili ehe ecclesiali. L'aspetto sotto il quale mi pare ehe la Chiesa altoatesina possa proporre al nostro territorio qualcosa di nuovo e di interessante, consiste piuttosto nelle persone di cui essa dispone e nel modo in cui il mattino essa provvede a formarle. 1 seminaristi italiani, tedeschi e ladini vengono insieme preparati a svolgere il loro ministero di preti sia per fedeli italiani ehe tedeschi. In taluni casi anche le organizzazioni laicali collaborano (perso alle ACLI e al KVW). Un ruolo prezioso viene gia ora giocato dai ladini, ehe vengono giudicati quasi come „super etnici", ma sempre piu prende spazio per la sua versatilita e qualificazione una nuova realta. Mi riferisco ai rappresentanti del cosiddetto „quarto gruppo", nel quale io stesso mi riconosco avendo padre sudtirolese e madre bresciana. Queste persone vivono e respirano un'atmosfera interetnica e sviluppano una propria nuova originale cultura. Non si sentono di schierarsi dall'una o dall'altra parte, perche sono al tempo stesso espressione della „maggioranza" e della „minoranza" e perche sono dei „diversi" rispetto ad entrambe le culture dei genitori. Cosl cercano e vivono nuovi modi di essere e di costruire societa. Vogliono uscire dalla logica degli schieramenti, perche dal punto di vista psicologico non vedono e non possono vedere l'altro (ehe e in loro!) come un competitore ma come un termine dialettico ehe gia vive nello stato di un sintesi. Possono fungere da ponti, da strumenti di comunicazione e di incontro, purche non li si costringa a schierarsi forzatamente e artificiosamente dall'una o dall'altra parte. Ne soffrirebbero loro, ma ne verrebbe anche a patire il tessuto sociale di cui sono parte. II „quarto gruppo" e una nuova forrna ehe sta cambiando il tessuto sociale della nostra terra. Personalmente, come teologo ehe ha contatti con tante realta della nostra societa, non posso mancare di notare il ruolo storico ehe tali persone possono giocare in vista del riconoscimento dell'identita e della realizzazione di un dialogo costruttivo fra i gruppi. Mi auguro percio ehe si arrivi a favorire la panicolarita di tale gruppo, ehe non intende tanto distinguersi dagli altri, quasi incuneandosi come un nuovo elemento di disturbo, ma fungere da elemento di comunicazione. ABSTRACT Paolo Renner MeinBeitragberuftsichaufeine TagunzgumThema"KircheinEuropa: eineversöhntGeemeinschavfotn VölkerunndNationend•,ieim Oktobe1r993inBrixenstattfand, organisiedrturchdieDiözeseBozen Brixena, ufAnregundgerKonferenz dereuropäischeBnischöfeZ.wei Themend,iedortbehandewlturden, verdieneeninevertiefende Überlegun:g1)dieLageder sprachlicheunndethnischen Minderheite2n),dieStrukturedner ldenütäutnddesDialogs. WasdenerstenPunktbetrifft,kann mansagend, aßunsereOrtskirche sichineinermittlerenLagezwischen denzweiExtremebnefindetn.ämlich den , dieMinderheiteznuignorieren oderdemderfriedlicheIn tegration. Ignorierot dergefährdewt erdendie Minderheitei nverschiedenen europäischeLnändem(z.B. RumänieonderSlovakeiiJn,anderen bringensieausgesprocheondeer stilleThraumemnitsich:unterdiesen Thraumesnindz.B.dieOptionvon 1989zunennenN. urin wenigen Länderwn irddieAnwesenheviton MinderheiteanlseineBereicherung betrachtet. DieTagung1993betontedi Notwendigkenito,chmehrStrukturen zufördernd, iedieldenütädter einzelneGnruppesntärkens,owiedie Bereitschazfut mDialogunter denselben. DieBildungderTheologiestudenten in SüdtiroklannalsVorbildeines solchenDialogsdienend, ennsie (ItalieneDr.eutschuendLadiner) werdenzusammevnorbereiteat.uf ihrenDiensat lsPriestefrüralledrei Gruppen. ImmermehrRaumgewinndt ie•vierte Gruppej•e,neder GemischtsprachigEesnh. andelstich umeineneueFonn,diedabeist,das sozialeGefügeunseresLandeszu verändernM.ansolldieBesonderheit dieserGruppefördernd, ennsie wünschst ichnichtsosehr,sichvon denandereznudifferenzierefna,stals einStörtactors,ondernalsBindeglied zuwirken. Prof.PaoloRenner - Bressanone, docentedi teologia Il nostrocensimento in Europa UnsereVolkszählu11g in Europa 1 Gruppi,lingue, individuiin un'Europa multiculturale Gruppen,Sprachen, Individuen immultikulturellen Europa Paul Flora, Alpinosaurus Tyrolensis, Männliche und weibliche Ausformung • Alpinosaurus Tyrolensis, uasfonnazione nell'uomo e nella donna (Ed. Thomas Flora, Innsbruck}
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