Alessandra Zendron, ambientalista, da 13 anni consigliera regionale e provinciale a Bolzano, è Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano.

9 agosto
L’ Herald Tribune International pubblica il primo di una serie di articoli di Barry James in preparazione del Summit di Johannesburg. Il risultato del secondo incontro dell’Onu sulla Terra sarà -prevede il famoso giornalista- “una dichiarazione politica che riaffermi i principi delle dichiarazioni di Rio (su riduzione della CO2 e sulla preservazione della biodiversità) e un piano di attuazione (plan of implementation), che sarà orientato all’azione”. Oltre a questi accordi intergovernativi, ci saranno anche accordi di tipo 2, in base all’Agenda 21, che è stata approvata a Rio e che contiene gli accordi concreti e gli ambiti di intervento delle Organizzazioni non governative, chiamate Ngos oppure Ong, e le amministrazioni e i governi locali.
“Washington sta ritirandosi da molti impegni multilaterali e vuole bloccare gli impegni formali o gli obiettivi temporali che possano legare gli Usa internazionalmente”.

24 agosto
Il mio albergo è a Beria, il vecchio centro di Johannesburg, abbandonato dopo la fine dell’Apartheid dalla popolazione ricca (bianca) e di cui hanno preso possesso i senza casa provenienti dalle zone rurali. I condomini eleganti hanno le finestre rotte e appaiono in uno stato di degrado pauroso. Di notte, al di là dei muri e del filo spinato che ci circondano, si intravedono gli appartamenti del tutto privi di mobilio. Le strade sono affollatissime e spesso si sentono grida di zuffe e spari. La sera la polizia fa una retata. Nell’albergo di diciassette piani sono ospitati 430 sindacalisti di tutto il mondo, di tutte le lingue e colori. Alle sette del mattino cominciano le riunioni, nella sala di sotto, che era una volta il piano d’accesso, ora murato, perché si entra dal cortile, per motivi di sicurezza.
Nonostante le raccomandazioni ossessive di tutti a non uscire da sola e a fare attenzione, sono contenta di avere scelto questo posto. Per arrivare in albergo ho attraversato zone di ville stupende, circondate da parchi lussureggianti e inframmezzate da campi di golf e di cricket, quasi tutte circondate da fili spinati e corredate da cartelli che avvisano che si sparerà a chi si avvicina.
Ben scelta Johannesburg, città simbolo della differenza e dell’ingiustizia, per essere la sede del summit sullo sviluppo sostenibile.

25 agosto
Prima conferma delle mie (prime) impressioni. Al Nasrec, sede del summit alternativo, ai piedi di Soweto, dopo due ore di fila per l’accreditamento insieme a molte donne africane (una signora vecchia e con un bellissimo costume mi chiede: “Che cosa ci hai portato dall’Italia e dall’Europa?”, mettendomi in grande imbarazzo e facendomi balbettare cose sull’ambiente e la natura e l’amicizia), sento Wolfgang Sachs e Vandana Shiva presentare il Memorandum della Fondazione Heinrich Böll (è la fondazione che viene finanziata anche dai verdi della Germania. In Germania i partiti non ricevono contributi pubblici, ma un finanziamento per attività di tipo culturale, e ognuno dei tre grandi partiti ha una Fondazione. La Spd ha la Friedrich Ebert e la Cdu la Konrad Adenauer). Il giornale summit star, che viene distribuito gratuitamente ogni mattina, lo giudicherà il documento migliore presentato al summit. (Si trova nel sito www.joburgmemo.org ed è edito in Italia da Editrice Missionaria Italiana con il titolo: Jo’burg Memo, Il Memorandum di Johannesburg per il Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile. Ecologia: un nuovo colore della giustizia).
In cinque parti, Rio a posteriori, L’Agenda di Johannesburg, Diritti di sussistenza, Ricchezza equa e Sistemi di governo per l’ecologia e l’equità, sostiene la tesi che non si può ritornare indietro affrontando -come sembra profilarsi- i problemi dello sviluppo senza un forte collegamento all’ecologia. “La cura dell’ambiente è una chiave per assicurare il sostentamento e la salute alle parti marginali della cittadinanza mondiale” vi si legge. Sachs corregge l’impostazione consueta della differenza fra paesi del nord e del sud del mondo, parlando di consumatori intensivi nel nord e nel sud, e di esclusi di tutto il pianeta, e legando la questione dell’equità con quella della finitezza delle risorse ambientali. Centrale è la questione dell’energia: “Una strategia ambientale è indispensabile per uscire dall’ombra dell’egemonia del nord e da un mod ...[continua]

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