Cari amici,
mentre vi scrivo Natale appare come un’oasi: pochi giorni di calma in una pandemia di cambiamenti, tagli e perdite introdotti a una velocità straordinaria. Questo governo assomiglia a un bambino scatenato che irrompe fracassando tutto nella stanza del nostro futuro, piena di vecchi mobili delicati di cui si è avuto grande cura dalla seconda guerra mondiale e dall’introduzione del Welfare. Ecco, tutto in quella stanza rischia di essere fatto a pezzi e rimontato a una velocità sconsiderata, in una finzione grezza e surrogata di strategie politiche progressiste mirate a ristrutturare la società per far fronte alla sfida del deficit.
E’ vero che nello sfavillio del Natale e nonostante il rigore di venti artici i centri commerciali brulicano di attività con la gente che fa incetta delle svendite e cerca di battere sul tempo l’aumento del 20% delle tasse previsto per gennaio. L’inflazione è al 3,3% e il prezzo di pane, latte e vestiti aumenta. Sembra che persino l’aria sia in offerta. Chris Williamson, Chief Economist al Commercio, avverte che l’anno prossimo la disoccupazione salirà almeno dell’8%. Anche se ci sono molte offerte di lavoro sono perlopiù impieghi part-time o malpagati. C’è invece una ridondanza di lavori per volontari.
Prima molti di questi posti sarebbero stati pagati, ma le organizzazioni e le aziende sono ben contenti di abbracciare l’idea di Cameron di una Big Society che incoraggi il volontariato nelle comunità. Ora, va bene chiedere alla gente del posto di far funzionare gratuitamente la locale biblioteca, anche se casomai prima il personale impiegato riceveva uno stipendio. Ma improvvisamente le pagine con le offerte di assunzione dei giornali principali mostrano un marcato aumento di opportunità di lavoro volontario, specialmente nelle arti, in posizioni che prima sarebbero state pagate. Talvolta è necessario fare una prova prima di poter fare una richiesta di assunzione. E’ come se il governo non si fosse accorto che il volontariato ha sempre fatto parte della vita britannica. Ehi! Questo paese è il Padrino dei comitati. La realtà è che man mano che il mercato delle opportunità si restringe, ottenere un salario sta diventando un’impresa piuttosto ardua.

L’unica certezza del 2011 è l’incertezza.
Se devo fare un’istantanea degli ultimi giorni di dicembre, allora è questa. Un giovane che conosco alleva api in una località boscosa e selvaggia in campagna. E’ un uomo gentile, intelligente e sensibile con un’aria distratta. Io e mia figlia diciamo che assomiglia a un ciuffo perché il suo centro di attenzione sembra fluttuare in aria fra gli alberi con le sue api. Negli ultimi due mesi ha fatto tredici colloqui e non è riuscito a trovare un solo lavoro. E’ disoccupato da due anni, non perché non abbia tentato, ma non potendo fare a meno di essere quello che è, proprio la sua aria svagata lo priva di qualsiasi speranza di un posto di lavoro normale. Questo giovane adesso sta perdendo l’indennità perché l’ha ricevuta per il tempo massimo previsto, due anni. A casa non ha il riscaldamento e usa il forno della cucina per riscaldare l’appartamento in cui vive. Non mangia. Rischia di trovarsi presto senza casa e in stato di indigenza, cadendo nelle maglie della rete tesa da un governo così lontano dalla realtà quotidiana che sembra stare dall’altra parte dell’universo.

Ha appena telefonato un’amica da Bristol. Vuole che firmi una petizione per fermare una deportazione. Siva Rajah, 26 anni, trattenuta in isolamento in un luogo di detenzione fuori Heathrow, sta digiunando. E’ un Tamil che venne in questo paese quando aveva 14 anni dopo aver assistito all’assassinio dei suoi genitori durante l’esplosione di violenza politica nello Sri Lanka. Ha due figli e giocava a cricket in due squadre. Cucinava il pranzo ogni giorno per 130 persone in un centro per rifugiati a Bristol. Ma Siva ha perso il ricorso in appello per il diritto di asilo politico in dicembre ed è stato immediatamente imprigionato. Ora aspetta di essere deportato in un paese dove non ha niente e nessuno e dove sarà separato dai suoi figli. Cerco di immaginarmi l’uomo o la donna che, a conoscenza di questi fatti, ha firmato i documenti per la deportazione, ma non ci riesco.

In gennaio, i giovani che vanno al college appartenenti alle famiglie più povere perderanno le 30 sterline settimanali di indennità per il mantenimento agli studi che servono a mantenersi al college. Un’azione che avrà un impatto incredibile su centinaia di migliaia di giovani. Intanto i sussidi per i trasporti sono stati cancellati e anche i servizi degli enti locali sono stati tagliati, sempre per risparmiare. Il consiglio della Contea di Norfolk quest’anno deve risparmiare 155 milioni. Non si riesce neppure a immaginarne la ricaduta. Certi tagli vogliono dire che interi dipartimenti cesseranno di esistere. In altri i responsabili passeranno da sei a uno.
E’ un modo nuovo di tenere la contabilità. Altri servizi verranno soppressi soltanto per offrire al precedente staff comunale l’opportunità di fare domanda di svolgere lo stesso lavoro come impresa privata. Questo è più ideologico che necessario.

La Camera dei Lords ha appena votato a favore dell’aumento delle tasse scolastiche e del taglio dell’80% dei fondi per l’insegnamento nelle università. Non un singolo corso di arte o di studi umanistici riceverà finanziamenti dal governo e il costo per andare all’università triplicherà nel 2012. Il sistema educativo diventerà un’industria in cui la scelta dello studente dipenderà dal mercato, così se solo cinque persone sceglieranno di studiare la letteratura romantica medievale, allora quel corso cesserà di esistere -se cinquantacinque si iscrivono per leggere Chaucer allora va bene.
La nuova legislazione mette in chiaro come cambierà radicalmente il nostro modo di valutare l’istruzione.
Sono temi che hanno politicizzato un’intera generazione e portato a enormi dimostrazioni e occupazioni studentesche in tutto il paese. Per quanto accanitamente il governo si dia da fare per sostenere che il suo pacchetto di riforme per l’istruzione superiore sia progressista, l’effetto sarà una riduzione del numero di studenti provenienti dai contesti meno abbienti, quelli a cui le banche rifiutano i prestiti, i cosiddetti "squeezed middle” (quelli che restano schiacciati). Famiglie del ceto medio con redditi medi che non possono più permettersi di mandare i propri figli all’università se non chiedendo prestiti e incorrendo in debiti massicci.
E alla fine del Santo Graal dell’istruzione? Si troverà un lavoro? Mah, speriamo, visto che adesso l’istruzione costerà come un piccolo mutuo.

Il disastro in vista è legato alla vecchia malattia inglese della classe e del privilegio. E’ come una forma estrema di artrite che storpia la struttura dello Stato.
Ovviamente tutto ciò non giustifica la violenza, ma è altrettanto ovvio che la ragione per cui l’auto di Carlo e Camilla è stata attaccata durante la protesta degli studenti a Londra è che essi sono il simbolo del privilegio.
La nuova indigenza è stata imposta da un governo che al proprio interno conta diciotto milionari. La gente non si è dimenticata che il governo ha destinato 850 miliardi di sterline a quelle banche la cui speculazione ha dato il via a questa nuova epoca di miseria, e ancora non c’è alcuna trasparenza sui bonus con cui le banche compensarono il proprio staff.

Se mai c’è stato un tempo in cui l’Inghilterra ha avuto bisogno di Robin Hood, è questo.
©Bel Greenwood 2010