Mia madre, rimasta orfana a 5 anni, a 17 anni si era sposata con un militare di 3O, e nel regime di Franco un militare era un buon partito... A lei che aveva passato tanta fame, la dittatura portò il benessere, una casa, i figli. Nelle idee no, sono sicura che lei non era conservatrice, aveva la capacità di immedesimarsi negli esseri umani, ma era condizionata dalla sua infanzia e da quel matrimonio. Cercava di essere felice così. Gli esseri umani sono un po’ come gli animali, hanno una capacità di adattamento formidabile, più di un animale domestico. Io invece srazzavo un po’, sono stata estremamente ribelle, quella forma di vita era ingiusta per me, senza felicità. Non che sia felice ora, a trentasette anni a fare marchette al lungomare, per carità. E sicuramente la mia felicità non la troverò neanche a cinquant’anni, ma almeno lotto per ritrovarmi al meglio con me stessa. E in questo vedo una grande differenza fra i diciassette e i trentasette.

Di errori ne ho fatti tanti, ma chi non fa errori? Sbagliano anche i politici, anche il governo italiano con queste tangenti, che vergogna!, e non dovevo sbagliare io che vivacchio davanti al Grand Hotel? Però dai miei sbagli ho imparato e se, col passare degli anni, tanta gente si fa più dura, diventa più felina, io invece sono diventata più sensibile, piango a vedere un film e credo, alla fine, di essere più felice di tanti politici che fanno quelle schifezze.

Certo, dovrei dare un senso alla mia vita, ma ogni volta che ci provo mi trovo in un vicolo cieco...
Forse sono meglio le brasiliane che vedi lì. Stanno mangiando un panino e ridono felici nella loro ignoranza, parlando di nasi, di silicone, di protesi... Ma a me di quelle cose non frega niente. Per me la bellezza non sta in un naso o nel silicone, la bellezza di una persona è una cosa spirituale, una persona nasce bella e finisce la sua vita bella... Tirare le 4 di mattina sul lungomare, poi prendere un caffè e fare quattro chiacchiere con quattro travestiti? Ecco, di questo non riesco a accontentarmi.
La decisione di travestirmi l’avevo presa prima, ma aspettavo che morisse mia madre. E se la sua morte mi ha distrutta, mi ha anche aperto una grande porta. Non è che mi ha risolto il problema di sentirmi donna, quello l’avevo già superato molto prima della sua morte e molto prima di diventar travestito. Per quello mi sentivo donna già da piccolino. Sai quelle cose, giocare con la bambolina e non con il trenino? Ma per arrivare a farmi un seno, a farmi i capelli lunghi, a farmi bionda c’è voluto che lei morisse. Per il resto la sua morte non mi ha risolto altro. Certo non la mia stabilità come donna e come persona nella società dove mi sono ritrovata con tantissimi problemi che se lei fosse viva, sarebbero almeno in parte risolti. Potrei sempre andarmi a riparare sotto la sua gonna, questo è sicuro, sicurissimo...

Ho una sorella più vecchia che mi ha fatto da mamma, che mi vuole molto bene, mentre con i due fratelli i rapporti sono freddi, di indifferenza. Ho due nipoti gemelle, una fa lavori di cuoio, le piacciono i Pink Floyd e Janis Joplin che appartengono più alla mia generazione, I’ altra studia, sono intelligentissime. Poi ne ho una terza, Rebecca, che è un diavolo... C’è una relazione bellissima...
Invece, con gli altri quattro nipoti, i figli di mio fratello, i rapporti sono freddi, faccio dei regali e basta. Ma mia sorella, lei mi vorrebbe bene anche se non avessi una lira, per lei sarò sempre la sua Caci. Mi chiama così da cachito, che può essere femminile o maschile e vuol dire "pezzettino", perché da piccolissima ero un po’ grassottella... Sia io che lei siamo state molto influenzate da mia madre, lei perché era la più vecchia ed è stata tirata su con molta dittatura, io, al contrario, perché, essendo la più piccola, sono stata viziata troppo. E mia sorella ha sempre pensato che proprio per quello fossi diventata transessuale.

Ne abbiamo parlato a lungo due anni fa ed è stata una cosa bellissima, di confidenza... siamo arrivate a parlare della mamma. Le chiesi perché secondo lei la mamma era a volte così isterica... Allora mi raccontò della morte della mamma. Quando successe, io non c’ero, ero già a Marbella, mi telefonarono, presi il primo aereo e trovai mia sorella sconvolta. Era successo che, dopo l’infarto, mia mamma era rimasta in stato di incoscienza e aveva parlato e aveva bestemmiato in una forma impressionante. Si stava sfogando dicendo cose intime che scandalizzarono mia sorella. E ...[continua]

Esegui il login per visualizzare il testo completo.

Se sei un abbonato online, clicca qui accedere, oppure vai alla pagina Abbonamenti per acquistare l'abbonamento online.
Gli abbonati alla rivista hanno diritto all'abbonamento online gratuito!