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Una Città 43 / 1995
LE TRE BANDIERE DEGLI INDIANI
Intervista a Flavia e Sandra Busatta di Franco Melandri
Il mito dell’uomo di frontiera spiega perché l’estrema destra americana sarà sempre contro lo stato e mai, quindi, fascista. Il paradosso dei discendenti di odiatori di indiani che si ispirano al mito dell’indiano guerriero e quello di indiani, spesso di destra, che sognano di fare il soldato degli Stati Uniti. Perché mentre i giovani bianchi fuggivano in Canada gli indiani canadesi entravano per arruolarsi volontari per il Vietnam. La competizione del maschio indiano con le donne, più istruite. Intervista a Flavia e Sandra Busatta.

MADRI
Intervista a Irina L’vovna Dobrohotova di Mirella Fanti
L’organizzazione delle madri russe che si oppongono al durissimo servizio militare dei figli, spesso mandati allo sbaraglio, in Cecenia e altrove, all’insaputa loro e dei familiari. L’esperienza da non ripetere dei reduci "afghani". Intervista a Irina Dobrohotova.

Una Città 42 / 1995
UN’IMPRESA POLITICA
Intervista a Paolo Martini di Gianni Saporetti
Dall’utopia urbanistica di Milanodue, all’imprinting antropologico dei suoi dipendenti, alle adunate allo stadio tutto dimostrava che Berlusconi era un politico prestato all’imprenditoria. L’incapacità a capire della sinistra. Il precedente di imprenditoria. L’illusione sulla bontà libertaria delle nuove tecnologie televisive. L’uso che la destra fa della tv in tutto il mondo e l’odio di Kennedy per la mediazione. Intervista a Paolo Martini.

E’ GUERRA ALLE DONNE
Intervista a Giuliana Sgrena di Marco Bellini
La violenza orripilante scatenata dagli islamisti contro le donne per escluderle dal lavoro e rinchiuderle in casa a fare figli. Il precedente dell’infame Codice della famiglia. L’impossibilità per le donne algerine di restare equidistanti fra governo e islamisti.Gli incredibili brogli elettorali in seggi presidiati dai barbuti e la resistenza delle donne che ha sventato l’avvento di una teocrazia. Le donne del Fis. Intervista a Giuliana Sgrena.

L’APPARTAMENTO
Intervista a Lejla Music di Fausto Fabbri, Massimo Tesei
Il 30 settembre del ’92, quando il quartiere di Grbavitza fu diviso da Sarajevo e risuonarono le grida che dicevano "balja fuori". L’incredulità di tanti nel grande condominio interetnico dove già erano attivi turni di guardia contro i cosiddetti banditi. La vecchia signora che non volle lasciare i ricordi e forse i marchi nascosti nell’appartamento. Il "nostro" e "i loro" cetnici. Appartamenti scambiati, a volte espropriati, a volte tenuti come "in prestito". Il cammino verso un ponte che porta dove bombardano. Intervista a Lejla Music.

LA GRANDE FORBICE
Intervista a Andrea Vannucci di Gianni Saporetti
La grande stabilità dell’elettorato italiano malgrado tutto il nuovismo degli ultimi anni. Non ci si sposterà dal 51-49%. Il fallimento di tutti gli obbiettivi della riforma elettorale. I cambiamenti epocali nel tessuto socioeconomico del paese. La fortissima divaricazione fra redditi, fra nord e sud, fra Italia e Europa. Intervista a Andrea Vannucci.

L’EROICA NORMALITA’
Intervista a donna algerina di Stefano RIcci, Gianni Saporetti
Non è una guerra civile perché non c’è guerra fra due fazioni della popolazione e non c’è stato colpo di stato perché il Fis è un partito anticostituzionale, che aveva imbrogliato le elezioni, e che, se avesse vinto, avrebbe eliminato la democrazia. Questi uccidono gli inermi, vogliono la guerra e la guerra non è mai bella. Gli europei si ricordino che Hitler andò al potere democraticamente. La resistenza quotidiana di tante donne algerine che continuano a fare la loro vita ignorando le minacce di morte. Intervista a una signora algerina.

LA BATTAGLIA DECISIVA
Intervista a Ozren Kebo di Massimo Tesei
Intervista telefonica con Ozren Kebo.

Una Città 41 / 1995
SARAJEVO, MAGGIO 95
Intervista a Jovan Divjak di Massimo Tesei
Intervista a Jovan Diviak.

LINGUE D’ALGERIA
Intervista a Claudia M. Tresso di Gianni Saporetti
Un paese crogiuolo fecondo di lingue e culture. Premesse alla barbarie integralista di oggi furono l’arabizzazione forzata e la lotta a tutto ciò che sapeva di francese seguite al ’62. La necessità di sostenere quegli intellettuali che, a rischio della vita, credono ancora in un Mediterraneo culla di culture che si mescolano. Intervista a Claudia M. Tresso.