una città 30 rata rispetto al ’68, una generazione che è diventata presto istituzione e lo è restata per decenni. Volevo leggere un altro piccolo brano, tratto dalla Lettera alle pulci piccole in forma di testamento, scritta poco prima di morire, nel 2015, e pubblicata nel libro Dopodomani non ci sarà: “Se c’è un augurio che posso farvi, allora, è di non cadere mai nella trappola della rassegnazione e dell’accettazione: quasi sempre quella che si presenta come ‘la vita com’è’, secondo un’espressione cara ai realisti (gente che in segreto ama la schiavitù), è una truffa. Si può uscire, scartare, fare ancora un giro, poi sorprendersi di come era facile e possibile quello che sembrava impedito dalla logica ferrea di un mondo che ci mettiamo addosso come una prigione ed è invece solo fantasia, malata fantasia che si spaccia per realtà.” Com’era Luca come persona? I suoi amici torinesi, i compagni di liceo, persone che hanno vissuto la sua crescita, la sua educazione, potrebbero rispondere meglio di me. Io l’ho conosciuto solo in una fase, diciamo dalla Jugoslavia in avanti, e poi è stato il direttore della testata per la quale ho lavorato, Osservatorio Balcani: non credo di poter dire niente di particolarmente originale su di lui come persona. Ma, tra le opere che hai citato, mi permetto di aggiungerne una che secondo me è molto attuale, che è un altro libro, La frontiera addosso. È una delle cose che più ci parla del tempo in cui ci troviamo. Quando ho visto l’atteggiamento dell’America di Trump nei confronti dei migranti, la caccia dei migranti nelle città, i raid dell’Ice, le deportazioni, mi è tornato in mente questo libro che Luca ha pubblicato nel 2010, in cui è usata anche questa espressione, la “frontiera addosso” per descrivere la fortezza Europa, la prigione Europa, i viaggi disperati dei migranti che cercano di raggiungere il nostro continente per sfuggire dalla guerra, dalla povertà, e quanto l’Europa non sta facendo quando non cerca addirittura di respingerli. Lui ha creato questa espressione per dire che la frontiera è il luogo più pericoloso per loro, ma anche una volta superato, resta sempre questa paura, questo rischio terribile: anche se credi di avercela fatta -sei a Los Angeles magari, hai il tuo lavoro, una casa, la tua famiglia- arrivano gli agenti dell’immigrazione e ti deportano in una prigione salvadoregna, nei buchi neri di Bukele, o in altri luoghi a Guantanamo, pieni di violazione dei diritti umani. La frontiera addosso, quello che lui ha scritto quindici anni fa, è la situazione che sta vivendo adesso l’America. A luglio c’è stato il decennale della sua morte. Sono stati ristampati alcuni suoi libri, però Rastello viene citato, non dico di rado, però non di frequente come ci si attenderebbe, data l’attualità e anche la qualità e la varietà dei lavori che ha pubblicato durante la sua vita. È vero che Luca non ha sfondato nel panorama editoriale italiano, però all’interno di alcuni circoli il discorso è diverso. Ricordo, ad esempio, che il suo primo libro, La guerra in casa, era introvabile: non c’erano abbastanza copie. Ma non ha avuto la fortuna di comunicare con il grande pubblico. Sicuramente lui non ti dava una verità semplice, presentata su un piatto cotto e mangiato. È un autore che porta all’approfondimento, anche scomodo, perché alcune cose che ha scritto gli hanno alienato la simpatia di molti, che poi erano i destinatari del suo lavoro, perché le critiche che ha fatto al terzo settore le ha fatte facendone parte e partecipando dall’interno. A differenza di una sinistra caratterizzata da una sorta di superiorità morale ostentata, Rastello è una figura che dall’interno delle diverse realtà vissute, invece, critica sempre anche se stesso. Persino nella lettera che citavo prima, nei testi più intimi, c’è sempre questo guardarsi dall’esterno, rimettersi in discussione e, come diceva lui, cercare di fare un passo oltre. Sì, è così. Se pensiamo alla guerra in ex Jugoslavia, che è stato il primo banco di prova per lui, se rileggi il suo lavoro, non è che ti fornisca delle risposte semplici. Il grande pubblico ancora adesso si chiede di chi è stata la colpa: dei serbi, dei croati o dei musulmani? Lui non la metteva così, lui ti faceva vedere cosa è successo alle vittime, cosa è successo in quel posto, in quel momento, chi si è comportato come e per quali ragioni, ma non ti presentava delle risposte preconfezionate. Per leggere Luca Rastello, devi essere disposto a fare un percorso di questo tipo, e questo vale sia per il lavoro sulla politica internazionale, sul terzo settore, ma anche sulle migrazioni e la società italiana; ha scritto pure Io sono il mercato, sulla criminalità e le sue connessioni con vari livelli della società italiana; sono tutte letture complicate, molto interessanti per chi vuole capire, ma bisogna chiedersi quanta gente abbia voglia di capire oggi. Siamo in una fase dominata da una comunicazione molto rapida e binaria. Luca non era sicuramente binario: non c’è il bene da una parte e il male dall’altra, e così tutto è risolto. No, devi studiare, camminare, devi far parte, devi compiere alcuni passaggi per capire di più. E comunque dopo arriverà sempre il punto in cui anche questa stessa categoria del giudizio -il buono, il cattivo- risulterà totalmente inadeguata. (a cura di Simone Zoppellaro) in ricordo non cadere mai nella trappola della rassegnazione e dell’accettazione della vita così com’è Le nostre proposte: -rinnovo cartaceo: € 70 -rinnovo online: € 30 -abbonamento sostenitore: € 100 -abb. benemerito: € 250 -abb. regalo cartaceo: € 40 -abb. regalo online: € 20 abb. estero (Europa): € 100; (resto del mondo): € 120 Proposta speciale: rinnovo “una città” + 8 abbonamenti regalo: € 350 È possibile lasciare degli abbonamenti-regalo “sospesi” per biblioteche, detenuti, scuole, associazioni, ecc. Modalità di pagamento: -Cc. postale n. 12405478 - edit91 soc. coop., via Duca Valentino 11, 47121 Forlì. -bonifico bancario sul conto intestato a edit91 soc. coop. c/o Intesa Sanpaolo - IBAN: IT68R0306913298100000013815. BIC: BCITITMM -tramite internet: unacitta.it/it/abbonamenti-e-libri/ per informazioni: tel 0543 21422 - 346 0811898 - unacitta@unacitta.it - www.unacitta.it Per abbonarsi a una città
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==