Una città n. 312

una città 38 molto belle. Quella che ci ha fatto più sognare è certamente quella di san Francesco, che, infatti, era concretissima. Ci sono poi uomini e donne nascosti, senza una visibilità particolare, persi qua e là, che sono santi meravigliosi. Francesco è riuscito anche a dare una visibilità, però di quello che lui ha detto è stato fatto quello che ha detto di peggio, non di meglio. Poi noi serviti abbiamo questa caratteristica della femminilità, da corredare con l’umanità maschile. Perché la figura di Maria è sempre una figura di viscere, di un amore che ti provoca nel corpo e che quindi può dare anche delle misure di come vivere o cambiare vita. Perché il femminile dà la vita, no? Anche nei verbi che usiamo, l’uomo penetra, è sgarbato, la donna invece accoglie. Sulla scelta di farti frate non hai mai avuto un ripensamento? No, un ripensamento mai. Ho tanta gente che mi vuole bene, anche tante donne che mi vogliono bene. Forse prima ero un po’ più libertino, e però io ho consumato tutte le possibilità di fare il peggio. Adesso ho solo la possibilità di fare il meglio. Ho 72 anni, ne faccio 73 tra dieci giorni, se dovessi tornare indietro farei più o meno gli stessi passi, con un po’ di saggezza in più e qualche cosa, forse, di più coraggioso. Poi vorrei recuperare alcune cose. Mi mancano tre esami per due lauree. Tre esami, due di giurisprudenza e uno di scienze politiche. Poi una laurea ce l’ho, quella teologica. Ti sei fatto anche prete? Sì, sono prete. L’anno scorso ho compiuto trent’anni di frate, quest’anno ho compiuto venticinque anni di sacerdozio. Quindi ho fatto anche quel cammino lì. Ecco, ad esempio, la possibilità di confessare io l’ho sempre vista come il dare del tu all’altro. Che vuol dire che ci sono affinità, da mettere insieme, se sono affettive o meno, se sono in qualche modo macchiate da qualche cosa. Quello che ha dato fastidio a tanta gente, anche a me, anche adesso, è questo rigore, questa rigidità della Chiesa nelle sue norme canoniche. È qualche cosa di talmente staccato da quello che ci insegna il Vangelo, talmente fuori misura... Per questo ho perso tempo ad approfondire, insomma, ho dovuto trovare il tempo di studiare anche da solo, non seguito, e mi sono scelto i biblisti migliori, quelli viventi e quelli morti, grandi come Turoldo. Studiosi che spesso sono anche poeti. Tante volte diciamo le cose con la poesia, che secondo me è una feritoia di luce importante per ogni singola persona. Non solo per il prete o il frate. Allora no, non ritorno indietro, tant’è vero che adesso sono fuori dal convento, sono in extra claustra, che vuol dire che ci è consentito di prendere uno, o tre anni, di vita fuori dal convento, di vita vagabonda, si direbbe. Con motivazioni, con progetti, scritti, insomma, però libero di fare le cose dove mi pare e quando mi pare. Poi adesso sono nell’incertezza se diventare diocesano... Che vuol dire? Vuol dire legarsi alla diocesi e non all’ordine. Perché tanto l’ordine non lo getto più via, anche se non ci vado sono frate, lo sarò sempre. Le tre dichiarazioni, di castità, povertà e obbedienza, rimangono sempre, misurandole su di te, con l’aiuto anche di altre persone che ti consigliano nelle difficoltà che si hanno nel rispettare i tre voti. Bisogna avere infatti sempre un riferimento spirituale altro da te, per aiutarti a dare un tuo volto ai voti. Io mi sono avvicinato al buon padre Giancarlo Bruni, figlio di anarchici e pieno di anarchia anche lui; mi ha dato delle risposte di libertà molto importanti che mi hanno aiutato a superare anche delle piccole crisi... Come vedi la Chiesa? Per adesso la vedo molto, troppo esposta a dei confronti che non riesce a superare. Si riescono a superare di più dei negoziati di pace, faccio per dire, che non dei negoziati di libertà all’interno della Chiesa. Noi abbiamo un castello che non si riesce a conquistare: il Vaticano. Attualmente il Papa ha dato disponibilità a tanti ruoli primari la storia L’eremo di Ronzano il femminile dà la vita, no? Anche nei verbi che usiamo, l’uomo penetra, è sgarbato, la donna invece accoglie Francesco Lorusso a una manifestazione

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==