Una città n. 282

dale di Stalin in Ucraina, scrisse nel suo diario che gli agricoltori individuali erano stati multati nella Repubblica per 7,8 milioni di rubli, di cui, tuttavia, erano stati incassati solo 1,9 milioni. Vlas Cubar aveva debolmente spiegato la cosa dicendo che non avevano “niente da vendere”. Ma nell’autunno del 1932, perché i contadini potessero pagare quelle somme, furono organizzate aste di mobili e altri beni: “Quando un contadino pagava la tassa, gliene veniva poi imposta un’altra, più alta. E poiché mio padre non poteva pagare questa tassa ulteriore, fu indetta un’asta [..] furono venduti un magazzino e un capanno”. A volte quelle richieste avevano poco a che vedere con le imposte passate: in un villaggio, a chiunque avesse parenti negli Stati Uniti fu chiesto di consegnare i soldi che si presumeva avesse ricevuto dall’estero. Durante le perquisizioni alla ricerca di prodotti alimentari e denaro non era raro che si ricorresse alla violenza. Una donna della provincia di Cernihiv avrebbe ricordato: Durante la perquisizione i militanti chiesero dov’erano il nostro oro e il nostro grano. Mia madre rispose che non aveva né oro né grano. La torturarono. Le misero le dita in una porta e la chiusero. Le dita si spezzarono, scorse il sangue, e lei svenne. Le versarono dell’acqua sulla testa e ripresero a torturarla. La picchiarono, le infilarono un ago sotto le unghie. - - - Con il passare delle settimane, il solo fatto di essere rimasti in vita divenne sospetto: se una famiglia non era morta, voleva dire che aveva del cibo. Ma se aveva del cibo avrebbe dovuto consegnarlo, e se non l’aveva consegnato doveva essere una famiglia di kulak, petljuristi, agenti polacchi, nemici. “Com’è possibile che in questa famiglia nessuno sia ancora morto?” chiesero i membri di una brigata andata a perquisire la casa di Mychajlo Balanovskij, nella provincia di Cerkasy. E quelli di un’altra brigata, dopo aver perquisito la casa di Hryhorij Moroz, nella provincia di Sumy, dappertutto, fin sul tetto di paglia, senza riuscire a trovare niente di commestibile, s’interessarono: “Come fate a campare?”. Con il passare dei giorni le domande si fecero più irose, il linguaggio più spietato: “Perché non siete ancora spariti? Perché non siete ancora morti stecchiti? Come mai siete vivi?”. - - - La consunzione per fame di un corpo umano, una volta che inizia, segue sempre lo stesso corso. Nella prima fase il corpo consuma le sue scorte di glucosio. Si hanno sensazioni di fame acuta e si pensa costantemente al cibo. Nella seconda fase, che una città 37

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