Una città n. 283

una città 47 “Come vanno le cose?”. La risposta di Achille fu: “Preferirei essere schiavo di un uomo senza terra nel regno dei vivi che regnare nel regno dei morti”. Questa è la mia sensazione. Preferisco una società imperfetta ma viva e aperta a una società perfetta ma morta e chiusa. Potremo anche diventare come la Russia, ma potremmo anche non diventarlo -la questione rimarrà aperta finché saremo indipendenti da Mosca. Se Mosca vincerà, il discorso sarà chiuso, e aprirlo di nuovo sarà affare ben più difficile e brutale di quanto non sia, per ora, richiesto dalle misure che sono necessarie per mantenerlo aperto. [il testo seguente è stato scritto nel 1953] Se si arrivasse a una nuova guerra mondiale credo che nessuno di noi avrà più speranze. Nel sostenere le misure necessarie a mantenere viva l’opposizione al comunismo, incluse le misure militari da adottare in Corea, ritengo che lo strumento migliore per rimandare una guerra e forse evitarla del tutto sia che l’Occidente tenga al passo la sua forza militare e sia preparato a rispondere con la forza alla forza. L’appeasement non aveva funzionato con i nazisti e non funzionerà nemmeno con i comunisti. Ammetto che il risultato della guerra di Corea è stato disastroso, specialmente per il popolo coreano. Se fossi stato un coreano del sud non so se forse avrei preferito concedere al nord di prendere il potere pacificamente. Eppure, forse, in termini di politica globale, scegliere di non combattere per difendere la repubblica coreana sarebbe stato ancor più disastroso, come lo fu consentire a Hitler di annettere la Renania, l’Austria e la Cecoslovacchia senza reagire con la forza. Forse non c’è più soluzione a questi annosi problemi. Certamente, le concrete macchinazioni della storia oggi comportano un numero crescente di situazioni in cui tutte le vere alternative (in contrasto con quelle solo teoricamente possibili) sembrano prive di speranze. Il motivo per cui tali problemi storici oggi sono irrisolvibili è che si sono verificati talmente tanti crimini, tanti errori e tanti fallimenti sin dal 1914, e ciascuno di essi ha reso sempre più difficile la risoluzione del problema successivo, che ormai non ci sono più forze pure, integre, con cui lavorare. Se dopo la Prima guerra mondiale, per esempio, si fosse instaurato un ordine sociale dignitoso in Europa, la vittoria di Hitler sarebbe stata impossibile; se anche fosse riuscito a diventare cancelliere, una vittoria dei lealisti nella Guerra civile spagnola o riforme radicali da parte del Fronte Popolare di Leon Blum in Francia avrebbero reso la sua posizione ben più difficile. Ma nulla di tutto ciò è accaduto, e quando le forze armate del Reich presero a marciare sulla Polonia, che altra soluzione era mai possibile? Alcuni di noi ritennero che fosse nostro dovere di socialisti quello di “opporci alla guerra”, vale a dire, di rifiutarci di combattere i nazisti sotto le bandiere dei governi esistenti; ci illudevamo della possibilità storica che sorgesse un “terzo campo”, il campo delle persone comuni, che permettesse di combattere i nazisti con “le mani pulite”, per così dire. Ma questa alternativa, ora è chiaro a tutti, esisteva solo su un piano etico e ideologico; non esisteva sul piano storico. Le uniche reali alternative nel 1939 erano schierarsi con la armate di Hitler, con quelle degli Alleati, oppure non fare nulla. Ma nessuna di queste possibilità prometteva alcun grande beneficio per l’umanità, e quella che risultò trionfante finì per rimpiazzare semplicemente la minaccia nazista con quella comunista, lo stesso lugubre film a riproporsi per una seconda visione. Ecco uno dei motivi per cui oggi sono meno interessato alla politica di quanto non lo fossi in passato. la visita Cimitero di Vagan’kovo, Mosca Le fosse comuni Le fosse comuni non hanno mai croci né voci di vedove in pianto qualcuno ci porta distratto i suoi fiori la fiamma la rianima il canto un tempo più alta sembrava la terra la guerra e le lastre di pietra han tolto ad ognuno la sua identità qui fuse in un’unione tetra e dentro alle fiamme ci vedi se vuoi un tempio o un carro armato o un parlamento ma il solo a bruciare è il cuore di ogni soldato le vedove assenti non piangono assieme chi viene è calmo e sereno le fosse comuni non hanno mai croci ma il cuore non brucia di meno le fosse comuni non hanno mai croci ma il cuore non brucia di meno Vladimir Vysotsky Versione italiana di Alessio Lega tratta dal cd “Compagnia cantante”, Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2008.

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