Una città n. 283

una città 15 Dimitri Kozatsky Naturalmente, ora la situazione è differente. La partecipazione diretta di altri stati al conflitto può solo far peggiorare le cose. Ma i socialisti dovrebbero sostenere una pressione economica sulla Russia, domandare sanzioni più forti e chiedere un embargo al petrolio e al gas russi. Molte delle sanzioni attualmente vigenti sono progettate per indebolire l’industria bellica russa, minando così la capacità russa di proseguire i combattimenti. A sinistra bisognerebbe altresì sostenere le sanzioni all’import energetico dalla Russia, cosa che potrà accrescere ulteriormente la pressione economica su Putin affinché ponga fine alla guerra. Forse gli Stati Uniti hanno imparato la lezione, dopo aver perso la faccia in Iraq e Afghanistan. Ora anche la Russia ha l’occasione di apprendere la sua lezione, e più la impara con durezza, meglio sarà. La sconfitta in battaglia ha già provocato delle rivoluzioni, nella storia, finanche nella stessa Russia. Dopo che la Russia perse la guerra di Crimea del 1856, nell’Impero russo venne finalmente abolita la schiavitù. La Prima rivoluzione russa del 1905 si sarebbe verificata poco dopo la sconfitta di Mosca nella guerra russo-giapponese. Perdere oggi con l’Ucraina potrebbe dare la scintilla a una nuova rivoluzione. Se Putin resterà in carica, un cambiamento progressivo in Russia, così come in molti stati post-sovietici, rimarrà impossibile. Gli stati occidentali condividono le responsabilità per questa guerra. Il problema è che molti esponenti della sinistra radicale criticano questi stati per i motivi sbagliati. Invece di criticare le forniture di armi all’Ucraina, dovrebbero prendersela con il fatto che anche dopo l’annessione della Crimea e l’invasione del Donbass, i paesi europei hanno continuato a vendere armamenti alla Russia. Questo è solo un esempio. La responsabilità per quella decisione è tutta dei governi occidentali, e non della sinistra. Ma piuttosto che modificare questa situazione volgendola al meglio, molta sinistra non fa che cercare di rendere le cose peggiori. Gli ucraini sanno bene che la guerra è una cosa orribile. Non è la nostra prima guerra. Abbiamo convissuto con le rovine fumanti del conflitto nel Donbass per anni. In questa guerra stiamo subendo gravi perdite, e se il conflitto si protrarrà continueremo a subirle. Sta a noi decidere quali sacrifici siamo disposti a compiere per vincere, e quali compromessi accettare per porre fine a morte e distruzione. Non capisco perché il governo statunitense concordi con questo, mentre gran parte della sinistra preferisce adottare un approccio imperialista che vorrebbe che fosse l’Occidente a decidere per noi. Finora il Cremlino si è sottratto a qualsivoglia concessione sostanziale. Aspettano che ci arrendiamo noi; ma gli ucraini non accetteranno mai di riconoscere le loro conquiste territoriali. Alcuni sostengono che fornire armi all’Ucraina non faccia che prolungare la guerra, incrementando il numero dei morti. Ma è vero il contrario: sarà una carenza di rifornimenti a portarci a quel risultato. L’Ucraina può vincere, e la vittoria dell’Ucraina è ciò che dovrebbe volere la sinistra internazionale. Se sarà la Russia a vincere, questo costituirà un precedente perché sia possibile ridisegnare a forza i confini degli stati, spingendo il mondo verso una Terza guerra mondiale. Sono diventato socialista in gran parte per l’influenza avuta dalla guerra nel Donbass, per aver realizzato che è solo superando il capitalismo che potremo avere la possibilità di un mondo senza guerra. Ma non otterremo mai questo futuro agognato se pretendiamo che l’intervento imperialista sia accolto da una non-resistenza. Se la sinistra non adotterà la posizione corretta su questa guerra, non farà che screditarsi e marginalizzarsi. E dovremo lavorare a lungo per superare le conseguenze di questa scelta scellerata. (traduzione di Stefano Ignone. https://www.dissentmagazine.org/ online_articles/self-determination-and-thewar-in-ukraine) la sconfitta in battaglia ha già provocato delle rivoluzioni, nella storia, finanche nella stessa Russia Acciaieria di Azovstal

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==