Una città n. 285

una città 24 soldati. Ma infatti anche il discorso di Putin rispetto a questa guerra è via via cambiato: prima dell’invasione parlava di nazisti e di liberazione, poi ha iniziato a dare la colpa alla Nato e a proclamare una battaglia contro tutto il mondo occidentale... In effetti ormai abbiamo capito che questa non è solo una guerra contro l’Ucraina, per prendere i territori delle regioni di Donetsk e Luhansk... Lui è entrato dalla Crimea e in questi mesi ha violato tutte le leggi, tutte le regole internazionali; si comporta come se fosse il padrone del mondo, come se fosse lui a dettare le regole. Dicevi che in futuro pensate di ritornare a Kiev… Penso di sì. Se non sarà possibile rientrare a Mariupol, andremo a Kiev. Anche se ora sono ricominciati i bombardamenti. Poi c’è il problema che nella capitale dovremmo affittare una casa e gli stipendi sono ridotti, mentre i prezzi degli affitti sono abbastanza alti. Ora mio marito ha questo contratto per un anno, per cui probabilmente rimarremo in questa parte dell’Europa ancora per un po’, e poi torneremo in Ucraina dove potrò riprendere il mio lavoro, se la mia università ci sarà ancora. Alcuni studenti hanno già trovato una sistemazione in Europa e dubito che tornino in Ucraina. Certo i valori nel corso di questa guerra sono cambiati. Quando siamo riusciti a partire, l’unica cosa che aveva valore per noi era la vita, la pura sopravvivenza, poi appena abbiamo trovato un ambiente con l’acqua, l’elettricità, il gas, e il cibo abbiamo ricominciato a pensare alla nostra famiglia, al nostro futuro. Siamo rimasti noi tre e il mio primo desiderio è che mio figlio possa avere un’infanzia normale, tutte le altre cose non sono tanto importanti adesso. Oggi qui ci troviamo bene, i nostri amici italiani, per distrarci, ci hanno organizzato alcune gite al mare. Forse da settembre andremo a vivere in Olanda e poi vedremo quando potremo tornare a casa. Per ora non è facile rispondere alle domande sul futuro. Nei momenti di ansia e sconforto, mi ripeto che devo imparare a vivere il momento presente, senza progetti per il futuro. Confesso che però non sempre ci riesco... (a cura di Barbara Bertoncin e Bettina Foa) sono venuti per “liberare” -che parola assurda- il territorio ucraino... dagli ucraini! Ma che logica c’è? internazionalismo democratico ukrinform

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