Una città n. 285

una città 42 lettere, rubriche, interventi che in pratica decriminalizzava (come avrebbero voluto i radicali in Italia) ma non legalizzava l’interruzione volontaria di gravidanza, tant’è che nessun ospedale pubblico negli Usa ha mai eseguito aborti, sono solo tutte cliniche private. Vero è che alcuni stati, quale la California, rimborsavano i costi dell’aborto privato (per esempio eseguito dai family planning centers, quindi da cliniche private ma come fossero consultori privati e non tutte a scopo di lucro), ma nessun ente pubblico lo eseguiva. Obama non l’ha inserito nell’Obama-care (certo doveva mediare, ma sempre sulle donne?) e quindi l’intervento non era coperto dal servizio sanitario pubblico, come nemmeno la contraccezione, cosa che la lascia molto vulnerabile a futuri attacchi. Insomma, in cinquant’anni anni i democratici hanno avuto più occasioni per far passare una legge che lo rendesse legale e non solo depenalizzato, ma non lo hanno fatto per le loro divisioni interne. Non si può dimenticare che la conferenza dei vescovi americani ha plaudito la decisione della Corte e che i democratici hanno molti cattolici tra i loro elettori. La Corte Suprema poi non ha reso illegale l’interruzione volontaria di gravidanza ma, molto più subdolamente, l’ha delegata agli stati e quindi quelli antiabortisti l’hanno subito vietata. I giudici lo hanno potuto fare perché non era una legge federale ma solo una sentenza. Mi dicono che parecchie organizzazioni si fossero preparate da tempo mettendo su cliniche ai confini degli stati anti-abortisti, ma chiaramente non basterà. Le donne torneranno ad avere difficoltà enormi, a essere umiliate e controllate. La risposta immediata del Presidente è di diffondere la pillola abortiva, che tuttavia in questo caso non verrà somministrata in un contesto medico, esponendo a denunce le donne che dovessero ricorrere all’ospedale. A una bambina di 10 anni, stuprata da un illegale, hanno negato l’Ivg nell’Ohio ed è dovuta andare in un altro stato perché aveva superato il termine. A me hanno fatto anche impressione le immagini dei/delle giovani antiabortisti, anche loro tanti nelle manifestazioni, come tanti e tante quelli a favore della legalizzazione dell’Ivg. L’8 luglio 2022 il Presidente Biden si accorge che sarebbe necessaria una legge federale ed emette un decreto per cercare di proteggere contraccezione e aborto medico (con la pillola Ru) ma non varrà in molti stati. Personalmente trovo che in questo nuovo millennio si debba ridefinire con forza che cosa vuol dire definire e definirsi nel proprio corpo, cosa che alcune delle discussioni recenti sui trans pongono in modo diverso. È come se andassimo avanti su due binari che non interagiscono tra di loro. Mi pare anche che tutto sia sulla difensiva, una sinistra conservatrice forse incapace di nuove idee. La decisione successiva della Corte Suprema riguarda una limitazione dei poteri dell’Epa (l’ente per la protezione dell’ambiente). In realtà si ripresenta lo stesso modello dell’aborto: i democratici non hanno mai approvato una nuova legge e quindi hanno allargato i poteri dell’Epa dicendo che anche il cambiamento climatico vi rientrava. E fare una legge? E riportare la battaglia politica nei luoghi elettivi? L’estensione dei poteri dell’Epa lo ha potuto fare il presidente senza ricorrere a un dibattito nel Congresso e adesso un altro luogo non elettivo (di nomina), la Corte Suprema, lo toglie. A quando una tenzone politica, un dibattito, andare a convincere altri e altre piuttosto che evitare la discussione? Mi chiedo se per i motivi “giusti” (aborto legale, difesa dell’ambiente) la sinistra abbia scelto di non affrontare il dibattito nelle sedi della rappresentanza eletta (parlamento, congresso, ecc.) e ricorra a decreti presidenziali (o Dl) o, ancora, a sentenze o interpretazioni estensive contribuendo a svuotare di potere e significato le sedi elettive perché spesso sono di destra e quindi non approvavano le “leggi giuste”. E chiedersi perché la sinistra non vince le elezioni? Siamo/sono diventati dei buoni tiranni? Convinti che tanto si perde alle elezioni? Egemonia della destra? La sinistra pare avere partiti e/o enti che pur di fare la cosa “giusta” ignorano le istituzioni elette. Che senso ha votare, allora? La scelta è diventata quella tra le decisioni “giuste” e la democrazia? Anche il parlamento Ue funziona così nel suo equilibrio con la Commissione (non eletta, con commissari nominati e funzionari intelligenti). Per esempio, tutti conoscono la Von der Leyen (che usa il cognome del marito, dell’alta aristocrazia tedesca perché è nata Albrecht, alla faccia dell’identità femminile) che è solo la (devo dire “il”, visto che usa il cognome del marito?) presidente della Commissione, ovvero il funzionario nominato più alto in grado dell’amministrazione dell’Ue, e pochi conoscono invece Roberta Metsola, che ha preso il posto di David Sassoli come presidente del parlamento, o Jean Michel, presidente del Consiglio d’Europa. Governa la Commissione o governano gli organi eletti? E se i tiranni buoni poi diventassero cattivi? Dove sono finite le donne (non sulla questione aborto ma sulla guerra o le ipotesi di società)? Per esempio, al di là delle posizioni che le persone possono avere sulla guerra dell’Ucraina, nessuno commenta il fatto che è prevalentemente tra maschi? Che il presidente Zelensky permette solo alle donne e ai bambini di uscire dal paese, mentre gli uomini restano a combattere, e che i Russi combattenti per non dire i mercenari sono quasi tutti maschi? Insomma, adesso i ruoli più tradizionali paiono i più giusti? Quando le questioni diventano difficili, si torna alle certezze del passato con un pizzico di politicamente corretto? Niente donne ma diritti civili? Sia Putin che Zelensky hanno bandito tutti i partiti dell’opposizione (ognuno i propri), hanno chiuso giornali e partiti. Capisco che uno si difenda e capisco meno chi attacca, ma non capisco per nulla perché ormai tutto somigli al passato: le donne devono tornare a fare il cous cous come disse il Fln in Algeria (tutti sono ossessionati dalla cucina) o prendere posizioni di poco peso come dopo la Resistenza in Italia, o disastrose come nelle tragedie greche, nelle guerre antiche e moderne, prede di guerra e di stupro? O fare le calze per i soldati? O occuparsi dei vecchi e dei bambini? Quello che mi stupisce è che le donne siano sparite non solo in senso politico, per diventare ora martiri ora madri eroiche ora vittime dei peggiori crimini. Le donne sono maggiormente al potere, soprattutto nell’Ue e nelle banche e istituzioni finanziarie mondiali, ma non mi pare sia cambiato molto, così negando la natura essenziale della femminilità e della diversità. E le donne che sono in politica, come Christine Lagarde, Ursula von der Leyen, o le prime ministre svedesi e finlandesi, Magdalena Andersson e Sanna Marin che son riuscite a portare i loro paesi fuori dalla neutralità e nella Nato? Mah! Le immagini delle donne cambiano velocemente e si sovrappongono le une alle altre: le donne dell’Urss erano considerate brutte e grasse, alla guida di un trattore, le stesse donne quando diventano donne dell’Ucraina e della Russia sono considerate avvenenti e in certi periodi molto disponibili; adesso le une eroiche e le altre tiranne. Forse è ora di discutere di politica e non permettere, da un lato, lo schiacciamento dei diritti riproduttivi e, dall’altro, l’assenza di un’elaborazione di

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