Nicola Chiaromonte

Fra me e te la verità.

Lettere a Muska

Ed. Una città, 2013
312 pagine

"Sono legato:
1) A quello che si è formato in Italia, in Spagna, in Francia – a tutta la vita, a tutte le vite distrutte, calpestate, umiliate.
2) Annie – E il cuore.
3) André (il cammino dello spirito) l’amicizia – la società.
4) Due o tre momenti d’estasi.
5) Il paradiso dell’arte e della natura. Firenze.
6) Il mare, i cavalli.
7) La nostalgia ‘Pax et justitia osculatae sunt’.
E questa domanda: ‘Sono realmente innamorato? è realmente questo?’ davanti a quello che succede”.
[Annie è Annie Pohl, pittrice e prima moglie di Chiaromonte, morta di tubercolosi in Francia nel 1940; André è Andrea Caffi, mentore e migliore amico di Chiaromonte, che durante la guerra era rimasto a Tolosa, in Francia].

Da un appunto, inedito, dei taccuini di Nicola Chiaromonte, citato nel saggio Leggere Chiaromonte di Wojciech Karpinski.

 

Negli ultimi anni di vita Nicola Chiaromonte ha intrattenuto una fitta corrispondenza con Melanie von Nagel Mussayassul (1908-2006), una monaca benedettina residente negli Stati Uniti che aveva ottenuto un permesso speciale dai suoi superiori per questo scambio epistolare. Si scrivevano in media tre volte alla settimana. È una corrispondenza affascinante: un agnostico dall’approccio critico nei confronti della Chiesa in quanto istituzione dialoga con una suora di argomenti che tutti e due ritengono fondamentali, argomenti allo stesso tempo ordinari e privati. Entrambi sono alla ricerca del senso e della verità.
Questa corrispondenza, proseguita intensamente dal gennaio del 1967 fino alla morte di Chiaromonte nel gennaio del 1972, è immensa. Secondo i calcoli di Mother Jerome (nome religioso assunto da Melanie von Nagel) comprende oltre 1.200 lettere. A volerle pubblicare tutte non basterebbero dodici volumi.
(Dall'introduzione di Cesare Panizza)