Francesco Saverio Merlino

L'Italia qual è

Prefazione di Massimo La Torre

Ed. Una città, 2012
264 pagine

A trent’anni dall’impresa dei Mille, epopea popolare e libertaria, ciò che resta ancora è il fumo e il sangue delle fucilazioni di Bronte. Lo Stato unitario è poco più di una monarchia piemontese allargata, imposta con la forza delle armi. E la condizione delle masse popolari, di quelle meridionali soprattutto, è peggiorata, niente affatto migliorata.
Lo Stato di diritto tanto desiderato e promesso non si è realizzato, e ciò che ci si trova davanti è tutt’altro che la legge uguale per tutti, bensì piuttosto una società d’affaristi e di clienti, "une société où règne la loi non vraiment du plus fort mais bien du plus riche” (L’Italie telle qu’elle est). E la legge del più forte perché più ricco ha come premessa e risultato un’interminabile sequela di corruzione e di malaffare incistato nei gangli dell’amministrazione pubblica: "Du Parlement à la plus petite commune, toute administration publique était pourrie de corruption”. Gli scandali si succedono (quello della Banca Romana è di lì a venire - e le parole di Merlino suonano dunque profetiche); ma senza che si dia un sussulto d’etica pubblica da parte della nuova classe dominante...
Dalla presentazione di Massimo La Torre

Merlino si ripropone in prima battuta di rimettere in discussione tutta una filosofia della storia e del lavoro, di provenienza hegeliana la prima, di ascendenza lockiana e ricardiana la seconda. Cioè è il tentativo di sovvertire il paradigma marxiano di comprensione e spiegazione degli accadimenti storici, e tanto più dei fenomeni economici reputati il motore dei primi. In questo senso e in questa direzione, Merlino è persino più radicale di Bakunin che già per il verso della filosofia della storia aveva attaccato intelligentemente e virulentemente la teodicea materialista di Marx. Eppure Bakunin, privo com’è di cultura economica, non è in grado di rovesciare il modello marxiano. Il quale anzi, per il verso della teoria economica, è fatto proprio dagli Internazionalisti bakuninisti, com’è il caso di Cafiero, il quale -com’è noto- è uno dei primissimi attenti lettori del Capitale e il primo a fornirci un’esposizione succinta ma pregnante della dottrina di Marx in quel piccolo gioiello letterario che è il Compendio del Capitale...

Indice
Presentazione di Massimo La Torre
Prefazione
Introduzione L’Italia grande potenza