Valentina. Ho 39 anni e una figlia di quasi 16 anni. Ho passato anni difficili durante l’adolescenza, avevo anche identificato la mia predisposizione a frequentare ragazze, a innamorarmene, ma allora -parliamo della prima metà degli anni Ottanta- non avevo trovato alcun punto di riferimento. Ricordo che scrissi una lettera a Noi donne, ricevetti molto materiale, ma erano tutte persone distanti, tutte cose già scritte, tutti vissuti di altre… La psicologa dalla quale ero andata, di nascosto dalla famiglia, un giorno mi disse: “Ma cos’è questa storia? Non ci pensare più”. Come dire: ti passerà... E’ stata una cosa un po’ triste. Poi ho trovato un ragazzo che mi ha voluto bene e questa cosa è stata molto importante nella mia vita. Morena è arrivata quasi per sbaglio. Il matrimonio è presto finito perché non era destinato a durare, eravamo degli irresponsabili, molto immaturi. La separazione è stata una liberazione, avevo proprio un problema a stare dentro un ruolo deciso da altri. Mi trovavo incastonata in una vita etero che non mi apparteneva … Non so come spiegare. Non è stata una questione di scelte sessuali, ma proprio di impianto di vita che è diverso, di come uno si concepisce, di come uno si vede. Portavo i tacchetti, mettevo il rossetto, proprio ce la mettevo tutta per starci dentro, ma era devastante come cosa, non lo potevo sopportare.
A quel punto ho in qualche modo ricominciato; alcuni amici mi hanno inserito nei loro gruppi e finalmente è arrivata una storia con una donna che è stata travolgente, è stato come andare a sbattere contro un locomotore in corsa, una cosa fortissima. Quell’esperienza mi ha costretto a riprendere un lavoro psicologico su di me, sul fatto che mi imbattevo in queste relazioni devastanti. Intanto c’era Morena da crescere, che è stato per me un puntello fondamentale; mi ha proprio aiutato a non perdere di vista gli obiettivi importanti. Certo è stata dura, ero sola…
Anche perché ai circoli gay di Torino non riuscivo a farmi accettare come mamma: essendo lesbica non dovevo avere figli. Per loro avevo compiuto una sorta di tradimento: la ragazza che aveva avuto una storia con l’uomo veniva esclusa perché non era pura...
Fino a che è arrivata lei…
Roberta. Anch’io mi sono resa conto che mi piacevano le ragazze fin da molto giovane, ma ho sempre pensato che fosse legato alla mia ansia di trasgressione. Ho avuto dei fidanzati, a 19 anni ero sposata e a 23 ero separata. Sono seguite altre relazioni, sempre con uomini, ma non funzionava mai, tra l’altro mi accorgevo di cercare uomini sempre diversi, ma non era mai la persona giusta…
Mi sono anche sposata una seconda volta. Poi è nata Martina. Neanche quella relazione funzionava. Suo padre si è ammalato e sei anni fa è mancato. A quel punto ho dovuto raccogliere tutte le energie e cercare di rimettermi in piedi perché la situazione era quella che era, con Martina da crescere e comunque il papà di Martina è stata una persona importante.
Ricordo che un giorno con mio fratello cercavo in libro in internet, e siamo incappati sul sito della Lli (Lista lesbiche italiane), una mailing list… Insomma, appena mio fratello è uscito sono andata a vedere di cosa si trattava. Io tra l’altro aveva appena iniziato a bazzicare in rete, mi faceva anche un po’ paura, ma quando mi sono resa conto che era una cosa seria, una mailing list dove potevi chiacchierare, mi sono iscritta e così ho cominciato ad avvicinarmi a quel mondo.
Intanto nella mia testa rimettevo a posto tanti tasselli, appunto le ragazze che mi erano piaciute nella vita… Pur non essendoci mai state vere relazioni, ora riconoscevo di essere stata innamorata di alcune…
Comunque a quel punto mi iscrivo anche alla mailing list Lli-mamme che allora, 5 anni fa, contava pochissimi iscritti. Di lì a poco, presa un po’ di confidenza, annuncio che vorrei tanto andare alla Marcia della pace a Perugia, che io posso mettere l’auto e se qualcuno vuole venire, si dividono le spese.
E’ stato così che ci siamo conosciute. Ci siamo date appuntamento davanti a un castello, ricordo che pioveva e che le bambine, dopo 10 minuti, facevano già tutto insieme. Poi siamo andate a casa loro, ci hanno invitato a cena, la cosa si è prolungata, le bambine sono state benissimo, noi anche.
Valentina. L’incontro con Roberta è ...[continua]
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