Rosafa. Io studio Architettura e mi sono rimasti due esami prima di fare la tesi di laurea. Nell’89 quando i serbi hanno tolto l’autonomia della Provincia del Kosovo ero al primo anno di Liceo e dopo di ciò, nel 90-91 hanno chiuso l’università, le scuole medie, i licei e anche le scuole elementari, nel senso che hanno buttato fuori tutti gli studenti albanesi dagli edifici.
Nel ‘91 noi allora ci siamo organizzati, coi nostri professori e col nostro governo in esilio una scuola e un’università clandestina, nel senso che la gente ha offerto le case, le stanze e le camere delle proprie case per usarle come classi scolastiche. Le condizioni erano abbastanza disagevoli perché, per esempio, si faceva lezione in una stanza di 5 metri quadrati, dove entravano magari 50 studenti, senza neanche i banchi o le sedie, seduti per terra, così...
Questo riguardava principalmente le università e le scuole medie perché nelle scuole elementari la situazione è un po’ diversa. Lì gli edifici sono stati separati con dei muri, così da una parte ci sono i bambini albanesi e dall’altra i serbi, questi ultimi però hanno sempre occupato la maggior parte degli edifici, anche se sono pochissimi, costringendo così i bambini albanesi a entrare magari in 50-60 in una sola classe, per seguire le lezioni delle scuole elementari. Con questa segregazione era un po’ come vivere in Sudafrica, in un regime di apartheid: con queste mura i bambini albanesi entravano da una parte, i serbi da un’altra, non si vedevano nemmeno...
Comunque, neanche prima dell’89 c’erano classi comuni di serbi e albanesi. Perché fino al ‘90 gli albanesi avevano le loro scuole, le elementari, le medie e l’università in albanese. Alla scuola elementare, per esempio, io avevo la mia classe, per ogni classe c’erano diverse aule, la scuola aveva aule per i serbi e aule per gli albanesi, però non erano separate con i muri, avevamo lo stesso corridoio...
Certo, eravamo già separati perché noi siamo albanesi, quindi studiamo nella nostra lingua e loro nella propria, non potevamo stare nella stessa classe. Poi però i serbi hanno introdotto questo nuovo programma, secondo il quale, per esempio, gli albanesi che frequentavano il corso di lettere non potevano studiare gli scrittori albanesi; nei corsi di storia non potevano imparare la storia albanese... Volevano che noi imparassimo la storia dei serbi, la lingua dei serbi, la letteratura serba e nient’altro.
Mentor. Io ho 22 anni, studio Legge e sono membro dell’Unione indipendente degli studenti dell’Università di Pristina, un’organizzazione autonoma creata il 18 maggio del 1990, per cominciare a organizzarci la scuola e l’università dopo che i serbi avevano buttato fuori noi albanesi dagli edifici dell’Università e delle scuole. Le ultime proteste sono cominciate nell’ottobre del 97, noi abbiamo aspettato per quasi otto anni, sperando in una soluzione pacifica, abbiamo tenuto fede a questo obiettivo appoggiando il nostro presidente, Ibrahim Rugova, però i serbi hanno continuato a far torturare e picchiare gli albanesi e altre cose terribili, non rispettando nessuno...
Allora, dopo 8 anni di continui soprusi da parte del governo serbo, la gente non poteva più essere tollerante e così soprattutto dopo i massacri avvenuti in marzo, la gente ha smesso di subire. Durante gli ultimi anni è accaduto anche che studenti e giovani albanesi fossero sottoposti a processi sommari e condannati per un totale di mille anni di carcere; sì proprio così, ci sono stati questi processi montati, in cui hanno preso gli studenti, in genere quelli più combattivi nella lotta per i loro diritti, e li hanno rinchiusi in carcere, dove tuttora si trovano.
E’ stato dopo tutto questo che la popolazione ha cominciato a organizzare l’Uck, l’esercito per la liberazione del Kosovo. I giovani che sono entrati nell’Uck non sono entrati perché favorevoli a una soluzione bellica, o perché vogliono combattere, è stata una necessità, erano esasperati. Per questo, il nostro presidente, rispettando i consigli internazionali, che dicono sempre di stare a questa soluzione pacifica, ha cominciato a perdere l’appoggio della popolazione che è sempre più con l’Uck. Ora, il fattore più importante per la soluzione del Kosovo sembra l’Uck, non si vedono alternative.
Ro ...[continua]
Esegui il login per visualizzare il testo completo.
Se sei un abbonato online, clicca qui accedere, oppure vai alla pagina Abbonamenti per acquistare l'abbonamento online.
Gli abbonati alla rivista hanno diritto all'abbonamento online gratuito!