21 maggio. A Tuzla c’è il sole oggi. La situazione è ancora critica a Orasje e a Odzak, ai confini con la Croazia. I villaggi sono stati perlopiù evacuati, nelle città va meglio. In quasi l'intera Bosnia il traffico è appesantito. Molte strade sono interrotte a causa delle frane; alcune sono semplicemente scomparse. Tanti villaggi sono stati completamente tagliati fuori ed è impossibile arrivarci, in alcuni si arriva solo a piedi. Nelle case allagate, oltre al fango, c’è anche una puzza insopportabile ed è elevato il rischio di malattie infettive. Un grosso problema sono ora gli animali morti che devono essere seppelliti perché in Bosnia non ci sono inceneritori! In alcuni centri di raccolta è comparsa la scabbia.
A Tuzla città la situazione appare normale.
23 maggio. Cari amici, la frontiera è aperta al ponte di Pavlović, vicino a Bijeljina, e sono aperti anche il passaggio Karakaj, così come il passaggio di Bosanski Šamac. La frontiera di Orašje è ufficialmente chiusa, però è stata aperta quando è arrivato il nostro Wilmo! L’aiuto arriva da diverse parti e la cosa bella è che gli abitanti locali sono molto solidali e non si chiede il nome a nessuno. I confini etnici sono caduti e si cerca di aiutare laddove l’aiuto è necessario. Noi continuiamo ad andare a visitare le nostre famiglie, ma anche coloro che di aiuto ne hanno più bisogno. Oggi e nei prossimi due giorni sono previsti temporali.
26 maggio. Cari amici, in questi giorni si cominciano a fare i conti con le conseguenze. Fino ad ora ci siamo solo preoccupati di salvare il più alto numero di vite...
Per concludere qualcosa di bello: un lago lungo circa 500 metri si è formato in seguito alla "chiusura” del fiume per una frana, nel territorio di Travnik. Per fortuna, tutto questo si è verificato in mezzo a una natura bellissima che con questo lago è diventata ancora più bella.
In un paiolo, fatto su misura a Prnjavor per il libro del Guinness dei Primati, vengono preparati 8.000 pasti al giorno per la popolazione colpita, senza fare distinzione a quale entità appartengono. Attualmente sono a Maglaj e Doboj, una città della Federazione e una della Repubblica Serba, che sono state le più colpite dalle alluvioni.
27 maggio. Carissimi amici, oltre a Tuzla, la situazione è molto difficile anche a Kalesija e Gracanica, è grave a Sapna e Celic. Gradacac ha accolto molti sfollati provenienti da Bosanski Samac, che si trova nella Repubblica Serba. La situazione è catastrofica nei paesini intorno a Bijeljina, Orasje e Ozdak e nei dintorni di Brcko, dove l’acqua non si è ancora ritirata e dove ci sono ancora tanti animali morti, nonostante ogni giorno vengano caricati in camion messi a disposizione dalla Croazia, e portati negli inceneritori in Serbia.
Perlopiù le persone si sono auto-organizzate e cercano di salvare quello che si può. Certo è un po’ triste vedere bar pieni di giovani in città mentre nei paesini si sta lottando per la sopravvivenza. Il Sindaco di Tuzla, Jasmin Imamovic, è tutto il tempo sul campo; questo è di grande sostegno per i cittadini.
30 maggio. Cari amici, la situazione a Tuzla si sta stabilizzando. In diversi comuni l'acqua e le frane hanno spostato le mine; già ne sono state ritrovate nelle aree urbane a Brčko, Kalesija, Doboj. Per ora non ci sono stati incidenti. Si suppone che l’acqua abbia portato alcune mine anche in Serbia. I team mobili di Tuzlanska Amica ieri hanno visitato Sapna e Cerska e hanno portato aiuto alle famiglie più colpite. A Cerska, villaggio gravemente colpito dalla guerra, si erano rifugiati diversi profughi provenienti da altri villaggi e avevano deciso di continuare la loro vita lì. Una delle tante frane, arrivata ...[continua]
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