E’ un periodo di grande sfiducia tra gli insegnanti. Tu pensi che la sospensione del processo verso l’autonomia, decisa da questo governo, sia grave?
Purtroppo si è capito in ritardo che l’autonomia scolastica poteva essere una cosa buona, una prova del raggiungimento dell’età adulta per gli insegnanti, che avrebbero finalmente potuto esercitare il loro diritto di libertà, e fare una scuola sulla base dei loro saperi, assumendosi la responsabilità educativa e dell’innovazione.
Purtroppo, anche dopo l’approvazione della legge sull’autonomia scolastica, una gran parte degli insegnanti ha continuato a muoversi nel solco della lunga tradizione di deresponsabilizzazione. Però una parte aveva cominciato a giocare con questa nuova realtà, pensando che “forse si può crescere, forse si può provare a fare qualcosa”, casomai senza riuscirci, perché spesso c’era anche il problema dei capi d’istituto, che in questo paese non sempre sono una forza propositiva. Alcune scuole facevano cose che non avevano mai fatto prima, magari mettendosi d’accordo con altre scuole; c’erano progetti un po’ più autentici, di scoperta della natura, di spaesamento guidato per i ragazzini, stage. Insomma, succedevano delle cose, anche se solo per una minoranza di docenti; qualcosa, dopo tanti anni di stallo, forse aveva cominciato a muoversi.
Ecco, l’impressione è che con il nuovo governo questo processo sia stato interrotto; che questa sperimentazione dell’autonomia, sia pure ancora in fase iniziale, minoritaria, tardiva, questa voglia di fare cose nuove con i ragazzi e per i ragazzi, si sia conclusa precocemente.
Tra gli insegnanti più attivi qualcuno però lamentava anche che l’autonomia, per certi versi, avesse inibito, a causa della burocrazia, spazi informali che prima permettevano comunque di muoversi, di fare delle cose…
Io non ne sono affatto sicuro. Il fatto è che una parte della scuola ha sempre fatto queste cose; l’altra parte aveva bisogno del permesso. Ecco a questa parte il permesso era stato dato; poi poteva essere un permesso semplicemente formale, nominalistico, però resta il fatto che grazie a ciò, anche questi insegnanti avevano iniziato a muoversi; è a questi che mi riferisco, dando per scontato che ci siano altri docenti che hanno sempre lavorato con inventiva, anche prima dell’autonomia, e che quindi erano un po’ perplessi rispetto a un’autonomia burocratizzante. Tra l’altro quando questi ultimi hanno visto che molti altri insegnanti cominciavano a muoversi, magari nella scuola vicina, nella città vicina, hanno beneficiato di una ulteriore spinta propulsiva. Il punto è che questo processo è stato troppo breve, si è fermato troppo presto.
Perché?
Vorrei che si riuscisse a criticare l’attuale governo in maniera non ideologica, ma argomentata e sostanziata da fatti. Premesso questo, non c’è dubbio che nelle scuole medie e superiori ci sia stato il congelamento di tutti i progetti di organico funzionale. Di cosa si tratta? L’organico funzionale era un dispositivo che consentiva alle scuole dell’autonomia di disporre di docenti con funzioni diverse, con una certa libertà di autorganizzazione.
Significa che ogni scuola non aveva l’esatto numero di insegnanti corrispondente al numero di classi, ma questo numero veniva stabilito in base ai progetti dell’istituto. C’era quindi un numero di insegnanti maggiore rispetto al numero delle classi, per cui alcuni di loro potevano essere messi a lavorare sui vari progetti, come sarebbe giusto e assolutamente indispensabile. Per dire, se in una scuola materna hai 12 sezioni non ti bastano 24 insegnanti. Perché ci vuole qualcuno che si occupi anche del laboratorio di movimento, del laboratorio di colore, di quello della musica, ecc. Quindi se invece di 24 unità ne hai 27, probabilmente riesci ad avere quello spazio in più per poter far funzionare una vera innovazione, per poter far funzionare l’autonomia.
Ora invece, questo organico funzionale, che tra l’altro era appena stato avviato, in via sperimentale, nelle scuole medie e in pochissime scuole superiori, è stato congelato. E la prospettiva del governo è la cancellazione dell’organico funzionale anche nella scuola elementare, dove invece era stato avviato già da 5 anni; si ritornerà, cioè, ai tre insegnanti per ogni classe senza più guardare alla scuola nel suo insieme, ma solo alle singole classi.
Questo parte da un’idea molt ...[continua]
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