Che cos’è l’Agenzia Sociale Casa?
Si tratta di un’agenzia nata per aiutare gli stranieri nell’acquisto di un alloggio. Il progetto è stato promosso dalla Caritas Vicentina, che ha offerto il tavolo creando le condizioni per un incontro e un confronto iniziali. Oggi vi aderiscono, tra gli altri, alcune cooperative sociali, i tre sindacati, l’Associazione Artigiani, l’Associazione Industriali, Apindustria, ecc.
Premetto che l’equipe che ha lavorato a questo progetto è costituita da una serie di persone che, in vari ambiti, già da tempo si interrogava sulle modalità per reperire alloggi per gli immigrati. A muoverci era stata in particolare la constatazione di una difficoltà oggettiva nei percorsi che operavano esclusivamente in ambito sociale; oggettiva sia per numero di risposte che per la prospettiva delle soluzioni adottate.
Nel nostro contesto territoriale sono molte le realtà, associazioni, gruppi, cooperative sociali e anche edilizie, che operano per trovare dei posti letto alle persone immigrate, o per individuare insediamenti abitativi.
Il nostro territorio infatti offre molte occasioni lavorative, ma non è poi in grado di garantire delle soluzioni adeguate, tantomeno individuali, a chi arriva.
Tra l’altro era ormai diventato un dato di fatto che queste soluzioni comunque non si moltiplicavano, se non con una lentezza desolante. Qui le spiegazioni possibili sono diverse e interessano vari livelli. Noi ad esempio vediamo spesso come queste realtà protette, proprio perché tali, si consolidano cronicizzando situazioni che dovevano essere solo provvisorie. Soluzioni tampone, nate per portare a insediamenti alloggiativi di altro tipo, a volte innescano una dialettica tra chi fornisce l’alloggio e chi lo riceve assolutamente impropria, di pura assistenza, per di più dovuta. Eravamo insomma tutti insoddisfatti dello stato delle cose.
D’altra parte il desiderio e il bisogno di trovare uno sbocco a questa situazione era forte anche da parte delle categorie economiche.
Così si è deciso di cambiare approccio, lavorando sulla proprietà. In seguito ad alcune esperienze e ad alcuni confronti con la controparte, si era infatti intuito che proprio questa poteva essere una potenziale soluzione.
Alcuni immigrati, col tempo, già avevano iniziato ad organizzarsi per acquisire un alloggio per sé e la propria famiglia. Tra l’altro, in una fase di indagine, avevamo scoperto che anche alcuni gruppi restii a pensare la loro presenza nel territorio come permanente, come i senegalesi o i ganesi, stavano cambiando atteggiamento rispetto a questa prospettiva.
I rientri poi, che inizialmente sembravano la cifra dell’intero fenomeno migratorio, stavano diventando una soluzione assolutamente marginale; si arrivava qui con l’idea di ritornare, si restava con l’idea di ritornare, ma man mano che passava il tempo diventava più facile ricongiungere la propria famiglia, anziché rientrare nella realtà di provenienza.
Oggi poi è indubbio che la cittadinanza degli immigrati si misura anche dalla soluzione abitativa.
Si è così arrivati non solo all’idea dell’acquisto dell’alloggio, con l’attivazione di tutti gli strumenti idonei per favorire e orientare questa soluzione, ma anche alla necessità della tutela e promozione dell’autonomia della persona in questa scelta. E’ stato questo l’approccio teorico innovativo.
Da qui l’idea di offrire un “accompagnamento”. Di cosa si tratta?
Lo chiamiamo “accompagnamento sociale”. Nel senso che dev’essere l’interessato a maturare la scelta, che noi però favoriamo offrendo tutte le informazioni relative.
Bisogna considerare che la preferenza per l’acquisto, piuttosto che per l’affitto, è una caratteristica peculiare del nostro paese e di questo territorio in particolare. Gli stessi immigrati, avendo girato il resto d’Europa ci hanno spiegato che in Francia, Germania, Inghilterra o in Olanda non è così: ci sono molte soluzioni in affitto, anche perché ci sono stati tutta una serie di investimenti pubblici. Da noi la maggioranza della popolazione invece si consolida nel territorio acquistando l’alloggio. Così è quello il mercato dove c’è l’offerta. Per questo qualsiasi accanimento sull’affitto -sicuramente il mercato più idoneo per una popolazione migrante- in realtà nel nostro territorio è un tentativo votato al fallimento.
Quindi si è scelto di focalizzare gli sforzi in que ...[continua]
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