Ci puoi spiegare com’è la situazione a Genova dopo quello che è successo a luglio?
La violenza nel centro storico e il conseguente allontanamento degli immigrati aprono una fase nuova. Da molti anni, e specialmente dopo la regolarizzazione con la legge Martelli, la maggior parte degli immigrati a Genova aveva trovato casa nel centro storico, che è il più grande di Europa e che negli anni ’60 aveva sessanta-ottantamila abitanti, mentre oggi, in seguito al degrado subito, ne ha solo ventimila. E’ il posto più degradato della città, una zona di vicoli bui e case fatiscenti, con la spazzatura che non veniva ritirata e una microcriminalità che faceva tutto quello che poteva, quindi anche con problemi di sicurezza e di ordine pubblico. Ad un certo punto alcuni abitanti del centro storico si sono organizzati in comitati di quartiere e hanno chiesto di allontanare gli immigrati chiudendo i magazzini -stabili spesso senza servizi, dove si mettevano i materassi in terra per dormire- in cui una parte di essi abitava. Noi, come associazioni degli immigrati, insieme con le associazioni di volontariato siamo riusciti a reggere rispetto a questa questione, difendendo il diritto degli immigrati a rimanere dove stavano finché non ci fosse stata una soluzione alternativa. Avevamo denunciato ancora prima degli abitanti la situazione critica delle abitazioni, chiedendo che questi magazzini venissero chiusi e che si trovassero soluzioni alternative per le persone che venivano allontanate da lì. Per molti anni è andata avanti così, ma ogni tanto la situazione si inaspriva, per esempio quando c’erano le elezioni o quando qualche gruppo, come i commercianti, aveva delle richieste da avanzare. Allora si utilizzavano gli immigrati per colloquiare con l’amministrazione e per fare più pressione. C’è poi la questione della droga: è stata molto utilizzata nella lotta contro gli immigrati, che sono stati spesso accusati di spacciare, e a luglio, quando i cittadini hanno fatto delle ronde per ripulire il centro storico dagli spacciatori, hanno cominciato picchiando tutti gli immigrati che c’erano, non quelli che spacciavano. Questa è una cosa antidemocratica: in un paese dove c’è la legge, dove ci sono le forze dell’ordine, dove ognuno ha il suo ruolo, non è ammesso farsi giustizia da sé. Per tre notti gli immigrati hanno cercato di difendersi, c’erano gli scontri in piazza e poi nei vicoli. Sono stati usati bastoni, spranghe, coltelli e anche pistole. Uno che è stato accoltellato era figlio di italiani, ma aveva la pelle nera. Sono stati scontri molto violenti, in cui sono entrati anche gli spacciatori italiani a cui faceva comodo creare una situazione di tensione per controllare ancora meglio il centro storico. Sulla questione della droga va comunque detto che il grossista era sempre italiano e appaltava agli immigrati il piccolo spaccio. Gli immigrati coinvolti nello spaccio sono pochissimi, ma il messaggio che si lanciava era che tutti gli immigrati sono delinquenti, un messaggio amplificato anche dai mass media che esaltavano ogni notizia di questo genere. E’ quindi anche vero che dei problemi esistevano, ma i motivi principali di quel che è successo sono altri. Questi comitati, che da molti anni non trovavano una risposta ai problemi del degrado del centro storico, hanno eletto come rappresentanti le persone più rigide, estremiste, in genere la gente di minor cultura, non disposte al dialogo. In Italia è cambiata la cultura: si comincia a parlare di divisione fra Nord e Sud ed è uscita fuori la questione del leghismo, del particolarismo, con una crisi economica fortissima in cui la gente perde il lavoro e non sa cosa succederà. Tutto questo ha fatto sì che i cittadini siano più chiusi e portati a intravedere negli immigrati una minaccia. Forse, se gli immigrati avessero avuto diritto al voto, qualcuno si sarebbe interessato di loro per la paura di perdere i loro cinque-seimila voti. Oltre a tutto questo c’era poi la questione delle elezioni. Ed infatti molti esponenti di questi Comitati oggi sono stati eletti nei vari partiti, ad eccezione di Rifondazione Comunista e dei Verdi.
La sinistra come si è comportata?
Sono nel centro storico da tredici anni, ma non ho avvertito una particolare presenza della sinistra. Fino a poco tempo fa non c’era quasi nessuno che dicesse qualcosa su quello che succedeva. Si è visto chiaramente che la sinistra, per paura di perdere voti difendendo gli immigrati, ha rinunciato a battaglie cul ...[continua]

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