Le elezioni di quest’anno rivelano un mutamento nella natura dell’elettorato del Front National?
Nelle sue grandi linee, l’elettorato del Front National non è cambiato in maniera significativa: resta un elettorato maschile (vi sono infatti sette punti di scarto fra il voto femminile e quello maschile per il Front National), urbano (supera infatti il 20% dei suffragi nelle città da 100 a 200 mila abitanti, mentre raggiunge solo il 12% nei comuni rurali), relativamente meno istruito del resto della popolazione (la percentuale di voto per il Front National raddoppia, passando dal 10 al 18%, quando si prende in esame il comportamento elettorale di chi non ha ottenuto il diploma di maturità rispetto a chi invece ha svolto studi superiori); infine, resta un elettorato che raccoglie voti tra i cattolici non praticanti, le persone allontanatesi dalla religione, mentre fra i cattolici praticanti la percentuale di voto per il Front National ottiene i valori più bassi. Dunque, questo elettorato presenta caratteristiche stabili, quello che è cambiato è il peso delle categorie sociali. Tradizionalmente, infatti, le due categorie professionali fra cui il Front National otteneva i migliori risultati erano i piccoli commercianti e gli artigiani, da un lato, e gli operai più colpiti dalla crisi e dalla disoccupazione.
In occasione delle legislative del 1993 e delle presidenziali del 1995, i piccoli commercianti erano tornati a votare la destra moderata; ora, invece, sono tornati a votare massicciamente per il Front National perché delusi da Chirac. In rapporto alle legislative del ’93, il Front National aumenta i suffragi fra gli operai, di sei punti percentuali, ma in rapporto alle presidenziali del ’95, quando raggiunse la percentuale record del 30%, è sceso. In altri termini, quello del Front National resta un elettorato operaio, perché è ancora fra gli operai che il Front National ottiene le sue migliori percentuali: un quarto degli operai hanno votato per il Front National in queste elezioni. Da questo punto di vista continua ad esistere un gaucho-lepenisme (lepenismo di sinistra, ndr.), ossia una seduzione del Front National verso l’elettorato operaio e popolare. Infatti, è fra i disoccupati e le persone che si considerano sfavorite, perché non hanno fatto studi o perché non hanno redditi, che il Front National ottiene i migliori risultati.
Fra i quadri intermedi qual è stato il voto per il Front National?
C’è la sensazione che vi sia stata una leggera progressione del voto per il Front National, almeno di cinque punti percentuali, fra i quadri professionali superiori fra il ’93 e il ’97. Si può interpretare questo risultato come un voto di protesta contro la politica di Chirac e Juppé da parte di categorie che votano tradizionalmente per la destra classica. Ma questo voto pesa pochissimo nell’elettorato del Front National.
Tuttavia, la percentuale ottenuta dal Front National nelle elezioni di quest’anno è una delle più alte: il 14,9%…
Questo è un dato fondamentale, perché un’elezione presidenziale favorisce al primo turno un voto di protesta (è nelle presidenziali dell’88 e del ’95 che Le Pen aveva ottenuto i migliori risultati), ma il voto di protesta è più difficile nelle elezioni legislative dove conta molto il radicamento delle forze politiche e la notorietà dei politici locali. Il fatto che il Front National abbia ottenuto questo risultato nelle legislative mostra che questo partito si sta radicando nel paesaggio politico francese.
Mentre prima si trattava di lepenismo (un uomo, Jean-Marie Le Pen, attirava su di sé un forte voto di protesta al primo turno delle presidenziali), ora si tratta di "frontismo", se si può usare questo termine, perché il successo attuale è frutto dell’estendersi dell’apparato politico del Front National, della maggior visibilità dei suoi rappresentanti, in particolare dopo la conquista delle città nel Midi.
Quindi, si tratta di risultati inquietanti?
Sì, e altri indizi confermano questo radicamento più profondo. La dimensione di protesta nel voto Front National diventa sempre meno importante: nel ’95 la maggioranza degli elettori di Le Pen dichiarava di averlo votato contro gli altri candidati piuttosto che per lui; nel ’97 le proporzioni si s ...[continua]
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