Giorgio Allulli è stato dirigente dell’Isfol (Istituto nazionale per lo sviluppo della formazione dei lavoratori), del Censis, della Conferenza dei rettori delle Università italiane e docente alla Sapienza. Pubblichiamo l'intervento tenuto in occasione della presentazione del quaderno Educare alla cittadinanza, al lavoro e all'innovazione: Il modello tedesco e proposte per l'Italia. Associazione TreeLLLe-Fondazione Rocca, tenutasi alla Luiss il 22 gennaio scorso.

Una delle caratteristiche salienti del sistema formativo tedesco è la capacità di educare attraverso il lavoro e per il lavoro. Questa capacità si esprime attraverso due strumenti: il sistema duale e l’istruzione superiore professionalizzante.
Il sistema duale integra la formazione che avviene nel lavoro e la formazione che avviene nella scuola, e si concretizza nel contratto di apprendistato, che viene stipulato tra gli allievi e le aziende. A differenza dell’omonimo contratto italiano è un contratto a finalità formative, non si tratta di un vero e proprio contratto di lavoro, e dura mediamente tre anni, con alcuni scarti tra diverse tipologie di percorso professionale. È un sistema attraverso il quale transitano molti giovani tedeschi, circa il 50% di ciascuna generazione.
A oggi gli apprendisti tedeschi sono oltre 1.400.000; l’età di accesso va dai 15 ai 29 anni. È interessante sottolineare come in realtà l’età media di ingresso sia abbastanza avanzata: 20 anni; questo dato si spiega perché solo una parte ridotta, il 10% circa, accede all’apprendistato subito dopo la fine della scuola dell’obbligo; una parte rilevante preferisce, per varie ragioni, intraprendere altre strade formative, per cui accede in un secondo tempo. Non a caso un giovane apprendista tedesco su quattro possiede in realtà un titolo che gli consentirebbe anche l’accesso a un’istruzione superiore.
Questo dà la misura di come l’apprendistato non sia affatto destinato solo a chi esce dalla scuola dell’obbligo con una forte demotivazione verso lo studio e scarse capacità accademiche; è bensì uno strumento a cui accede anche una vasta gamma di giovani che possiede un buon curriculum scolastico.
Il 70% del tempo dell’apprendista viene trascorso all’interno dell’azienda, il 30% circa all’interno della scuola. Mediamente si tratta di circa 400 ore all’anno, che possono essere raggruppate su giornate o in blocchi settimanali. Attraverso l’apprendistato tedesco si possono ottenere qualifiche professionali di livello medio o medio-superiore, paragonabili a quelle che si possono ottenere da noi attraverso gli istituti tecnici superiori.

Principali caratteristiche
Innanzitutto il forte coinvolgimento delle parti sociali: le rappresentanze delle imprese e dei lavoratori svolgono un ruolo centrale nella definizione delle regole del sistema, degli ordinamenti e delle qualifiche.
Le regole e gli standard di qualifica vengono definiti a livello nazionale. È importante sottolineare come un sistema fortemente federale, che attribuisce ampie competenze e autonomia ai Lander, mantenga invece la competenza nazionale riguardo la regolamentazione dei percorsi e degli standard di formazione professionale, con il coinvolgimento delle parti sociali, che svolgono un ruolo cruciale nelle commissioni organizzate a livello centrale insieme ai ministeri dell’istruzione e del lavoro, col supporto tecnico dell’agenzia formativa tedesca (il Bibb).
L’offerta formativa si basa sulla domanda delle imprese: sono le imprese che hanno la responsabilità e prendono l’iniziativa di offrire posti in apprendistato. Questo ha il grande vantaggio di collegare strettamente l’offerta formativa alla domanda delle imprese. Il rischio sottostante è che l’offerta formativa è condizionata anche dai periodi congiunturali, per cui in certi periodi vi può essere una mancanza di offerta di posti in apprendistato rispetto alle richieste dei giovani. Un altro rischio da considerare è il processo di selezione: ovviamente le imprese preferiscono assumere i giovani che possiedono competenze più forti, per cui solamente una parte ridotta dei giovani con un curriculum debole riesce ad accedere all’apprendistato. È una delle ragioni per cui l’età media di accesso non è 16 anni, il termine della scuola dell’obbligo, ma è più alta perché molti giovani, prima di riuscire a ottenere un contratto come apprendista, devono acquisire maggiori credenziali iscrivendosi al cosiddetto sistema di transizione (corsi ...[continua]

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