"Potrebbe essere peggio” dice Marty Feldman con sguardo irriverente a Gene Wilder che sbuffa mentre dissotterra una bara in una delle più famose scene del film "Frankenstein Junior” e quando quest’ultimo lo rimbecca chiedendogli "come?” ribatte che potrebbe piovere scatenando tra fulmini e tuoni improvvisi un torrenziale acquazzone e l’ilarità degli spettatori. Anche se temperata dalla proverbiale ospitalità dei kosovari, una cappa di malinconia mi avvolge ogni qual volta giungo a Pristina e questa volta piove a dirotto mentre scendo nell’oscurità dalla scaletta dell’aereo. È uno degli ultimi voli nel vecchio aeroporto, visto che di lì a poco verrà inaugurato il nuovo terminal in grado di accogliere cinque milioni di viaggiatori all’anno di cui dubito faranno parte molti turisti. Ruzhdi mi aspetta con l’ombrello appena oltre le porte scorrevoli di un androne come al solito stipato da parenti di passeggeri e questuanti improvvisati. "Gli affari non vanno certo a gonfie vele”, mi dice tra gli scrosci e le pozzanghere, mentre mi accompagna alla macchina, "e le prospettive non sono affatto rosee”. È contento di rivedermi, ma subito ne approfitta per infilarmi in una tasca il suo biglietto da visita plasticato nella speranza di essere contattato di nuovo durante la mia permanenza. Gli faccio presente che purtroppo per lui non mi fermerò a lungo e che per ragioni di sicurezza mi è stato, questa volta, sconsigliato di recarmi nella zona di Mitrovica Nord. I tassisti sono la gola profonda delle città; da loro puoi sempre attingere a informazioni di prima mano, utilissime per avere un quadro aggiornato della situazione. "Nulla è cambiato per quanto riguarda la corruzione -racconta- gli impiegati pubblici continuano a vessare i cittadini approfittando delle proprie funzioni: se hai bisogno di una licenza o di un’autorizzazione qualsiasi, devi fare ore di coda -aggiunge- a meno che tu non provi ad ‘oliare’ la macchina della burocrazia con qualche banconota e allora, di colpo, i tempi si accorciano. E sono anche spudorati -chiosa seccato- chiudono lo sportello per pausa e poi ti adescano mentre sei in fila proponendoti di sbrigare la pratica in tempi brevi in cambio di un modesto supplemento...”.
Corruzione dilagante e criminalità organizzata sono ancora le grandi piaghe che affliggono la piccola repubblica balcanica, anche se, va sottolineato, è tutta la regione a soffrirne in compagnia, peraltro, di alcuni fra gli stessi paesi membri dell’Unione. Ad aggravare il problema c’è anche la consuetudine, per buona parte della funzione pubblica, del doppio o triplo lavoro per arrotondare o, meglio, rimpolpare uno stipendio che nonostante i recenti aumenti consente a malapena di sbarcare il lunario, con tutto quello che ne deriva in termini di potenziali o reali conflitti di interesse. Ci si arrangia come si può, l’importante è sopravvivere nel marasma generale.
La sala d ...[continua]
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