Amal Mhaili, 25 anni, marocchina, è una giovane studentessa di diritto pubblico.

Sono contraria al nuovo Codice di Famiglia. Penso che non aiuti la donna marocchina, che non rientri nel suo contesto, nella sua cultura, che non vada incontro alle sue necessità, alla sua mentalità: nulla di tutto ciò è stato preso in considerazione. La donna vive in un mondo in cui c’è un tasso di analfabetismo molto elevato, soprattutto femminile; è questo il vero problema. Una legge può sembrare democratica, può sembrare che ti protegga, ma probabilmente la potresti applicare meglio in un paese che ha avuto una storia, un’evoluzione diverse.
La storia della nostra comunità è diversa da quella delle comunità europee, non abbiamo vissuto le stesse battaglie, non abbiamo avuto lo stesso livello di presa di coscienza… non voglio dire che il popolo marocchino non sia cosciente, ma il nostro modo di prendere coscienza è diverso. Io sono consapevole di ciò che costituisce la mia fede, i miei bisogni, la mia cultura, i costumi nei quali ho vissuto… Voi costumi e usanze differenti, anche la vostra educazione è diversa, per quanto i modelli tendano a essere simili. Per esempio il nostro sistema universitario è quasi uguale a quello francese anche se ultimamente si sta virando verso il modello americano, ma io non penso che funzionerà.
I bisogni della donna marocchina sono legati alla sua cultura. Ciò non vuol dire che debba essere sottomessa, che debba tornare sotto la direzione dell’uomo, intendiamoci. Però, ad esempio, alcune ragazze che studiano diritto privato mi hanno spiegato che c’è una parte del Codice che dice che una donna può essere fidanzata con un uomo per un periodo e se non si sposano ma lei rimane incinta, per mantenere il diritto su questo bambino, lei e il suo ragazzo devono firmare un documento in cui scrivono il nome del padre, il nome della madre e il nome del figlio e si accordano su chi terrà il bambino. Questo fatto qui in Marocco equivale a dire ai ragazzi e alle ragazze di andare a fare…sesso. E’ una cosa schifosa al solo pensiero. Insomma, a me sembra che questa legge dica: “Fate quello che volete”.
Il problema di questa legge è che l’uomo utilizzerà di più la donna perché se sono solo fidanzati lui la può lasciare. Da quando c’è il codice i divorzi sono aumentati dell’80% e solo il 20% si sposa.

Sì, penso che le leggi dovrebbero rispettare di più la cultura dell’Islam. Ora una ragazza può sposarsi senza l’accordo dei suoi genitori, di suo padre o di qualcuno della famiglia, questo per me è sbagliato!
Non è una questione di islamizzazione, bisogna rispettare dei valori, la cultura. Anche se le leggi sono state fatte da dei marocchini, sono troppo occidentalizzate, ci sono addirittura dei comunisti, degli atei che non credono in Dio…
Rispetto al matrimonio, non è possibile controllare tutti. La maggior parte della popolazione a causa dell’incoscienza, degli istinti, dei bisogni materiali… Diventeremo come degli animali!
Cos’è questo Codice della Famiglia? Cosa ci porta? Da quando c’è questa legge, fra i miei amici, nessuno si vuole sposare. Io nemmeno. Non è per mancanza di romanticismo che non mi voglio sposare. In questo mondo, come puoi trovare un uomo che sia veramente tale? Molte ragazze la pensano come me. Prima c’erano degli uomini, ora, con queste leggi abbiamo solo dei maschi.
Da noi, tradizionalmente, un uomo che si fidanza con una donna la può incontrare a casa dei genitori di lei e, se vuole uscire con lei deve portarsi dietro un fratello o sua mamma. Perché? Per dare un valore alla sua fidanzata, per considerarla come una cosa preziosa… Un uomo non deve toccare una donna e non deve darle la mano. Questo è positivo da un punto di vista religioso e del costume; l’uomo non ti chiede di andare a letto con lui: vuol dire che ti rispetta.
Oggi una ragazza quando esce deve farsi rispettare dagli altri. Prima era diverso, gli altri la rispettavano spontaneamente, perché era protetta dal padre, dal fratello… Un padre sapeva bene che doveva lasciare sua figlia a casa: poteva andare al souk, all’hammam… Io adoro andare all’hammam... Quando vado con le mie amiche ci aiutiamo a lavarci la schiena e possiamo parlare di cose delle quali non si parla tutti i giorni… l’hammam è un’altra cosa, con l’acqua diventi meno timida, ti senti con te stessa.
Non è che nel Corano la donna valga la metà. Se la comunità islamica fosse pienamente realizzata la donna non lavorerebbe fuori di casa ...[continua]

Esegui il login per visualizzare il testo completo.

Se sei un abbonato online, clicca qui accedere, oppure vai alla pagina Abbonamenti per acquistare l'abbonamento online.
Gli abbonati alla rivista hanno diritto all'abbonamento online gratuito!