Ivan Odinelli, originario di Forlì, piastrellista e pavimentista, lavora in Francia.

Tu stai pensando di emigrare in Francia, in Costa Azzurra, anche perché ti sono capitati dei lavori nel Principato di Monaco. Possiamo partire da qui? Monaco è un posto un po’ particolare…
Sì, lavorare a Monaco non è semplicissimo. Intanto c’è tutto un protocollo rigidissimo da seguire prima di poter installare un cantiere, e per cantiere, nel mio caso, parlo ovviamente di piccoli lavori, pavimenti e rivestimenti. Prima di iniziare a stendere una prolunga o anche soltanto a cambiarti, dall’ingresso dell’ascensore di servizio fin dentro l’appartamento dove devi lavorare, devi incartare tutto come una caramella. In uno degli ultimi lavori che ho fatto, la prima volta che sono andato a vedere l’appartamento insieme alla proprietaria, il concierge mi ha fermato dicendomi che comunque dovevo passare dalla porta di servizio, prendere il montacarichi e non l’ascensore. Questo nonostante la proprietaria lo rassicurasse sul fatto che ero lì soltanto per vedere e che non fossi neanche vestito da lavoro; non avevo le scarpe di vernice, la giacca e la cravatta, però insomma ero vestito normalmente. È chiaro allora che i tempi si allungano a dismisura. Poi hanno orari estremamente rigidi che devi assolutamente rispettare, pena la perdita immediata del lavoro. Invece che iniziare alle otto della mattina si inizia alle nove, a mezzogiorno ci si ferma e si riprende alle due, alle quattro e mezzo si finisce. Questo va bene se uno fa il dipendente, uno dice: "Va beh, mi sta bene, ne faccio meno, mi pagano comunque le mie otto ore...”, ma per chi come il sottoscritto lavora in proprio sono tutti bastoni fra le ruote. Negli orari di silenzio non puoi neanche spazzare o spostare qualche cosa perché qualcuno chiama il concierge ed è fatta.
Il concierge ha il potere di licenziarti?
Sì, di fatto ha il potere di interrompere i lavori. Magari previa una telefonata all’amministratore condominiale che gli dà immancabilmente ragione, perché quelli del concierge sono i suoi occhi. Tieni presente che in tutta Monaco ci sono cinque amministratori condominiali, che sono delle potenze: in cima c’è il principe, poi gli amministratori condominiali, poi i sindacati e poi tutti gli altri. I cinque amministratori condominiali e i sindacati fanno il bello e il cattivo tempo. Sono loro che decidono chi lavora, se uno lavora bene o male, se un preventivo è accettabile o no; il fatto che tu sia proprietario non conta, per fare un lavoro in casa tua devi comunque avere il benestare dell’amministratore, e di fatto devi passare anche dalle sue ditte. Intendiamoci, non che sia obbligatorio, però nell’80% delle volte, diciamo casualmente, conviene passare dalle ditte dell’amministratore. Quindi per un artigiano entrare nelle grazie di un amministratore condominiale che ha centinaia se non migliaia di appartamenti da gestire, vuol dire che ti si apre una carriera, professionalmente parlando, non indifferente. A rotazione c’è sempre qualche cosa da fare.
Quindi, tornando al concierge: qui a Monaco quando sei lì che lavori e suona il telefono la gente inizia a tremare…
D’altra parte, Monaco è un altro mondo per tutto: mediamente gli affitti partono dai 3.500, 4.000, 5.000 euro al mese, per arrivare alla zona proprio di Montecarlo, dove c’è il principe, in cui ci sono appartamenti da 80, 90, 100 mila euro. Mensili! Un piccolo monolocale ti costa otto milioni di euro.
È un mondo dove tutto deve essere perfetto. Ti faccio un esempio: cercavo il cementificio, e mi avevano indicato una determinata zona, ma io giravo, giravo, giravo, senza trovarlo perché mi aspettavo il classico cementificio con i silos e i camion che entrano ed escono. Mi ritrovavo sempre a girare attorno a questo palazzo di vetro, che a me sembravano degli uffici, tipo sede della Regione, mentre invece il cementificio era proprio quello. A un certo punto l’enorme portone di vetro a specchio s’è aperto ed è uscita una betoniera, linda, pulitissima anche quella, che ci potevi mangiare dentro. Non un granello di polvere.
Mi hanno raccontato che una mattina alle sette, sette e mezza, una signora anziana s’è buttata dal terrazzo del suo appartamento. Ebbene, prima che intervenisse la polizia a transennare la zona per i rilevamenti del caso, hanno pulito tutto perché comunque dalle otto in avanti iniziava a esserci l’andirivieni della gente. Poi chiaramente sono andati nel suo appart ...[continua]

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