Un pensiero per questo grande uomo che è Papa Francesco, che in occasione del Giubileo ha chiesto una grande amnistia per i detenuti, non di meno ha emanato una circolare in cui i preti possono assolvere tanti comportamenti che la Chiesa ritiene peccati.
Non si dimentica di noi qui dentro, e anche se a me personalmente non cambia la situazione, sono contento lo stesso per le migliaia che ne usufruiranno.
Avrei pensato a tanti che si sarebbero opposti a un atto di clemenza, ma mai che lo facesse Angelino Alfano. Lui, che deve tutto alla Chiesa, ha fatto diramare la sua ferma opposizione, aggiungendo che tutti devono scontare fino all’ultimo giorno, e se mancano i posti si costruiscono altri carceri!
Qualcuno dovrebbe dirgli che non gli è bastata la cuccagna dei carceri sardi con Anemone e compagnia, vuole anche il bis…
Ma ancora penso a Papa Francesco.
Quest’uomo mi sorprende sempre di più, se qualcuno aveva dei dubbi penso che dovrebbe ricredersi. Ha fatto la riforma della Sacra Rota per l’annullamento dei matrimoni, da oggi in poi è gratis e ha snellito l’iter. È finito il mercimonio.
Ho letto sul Televideo una sua dichiarazione: ormai si è sostituito ai politici in favore della gente, chiede un’alleanza contro i centri di potere economici, ideologici e politici, in favore dei centri che si adoperano nella solidarietà verso i poveri.
Al potere italiano saranno fischiate le orecchie, lo si nota anche dal fatto che il silenzio la fa da padrone. Come al solito la censura del silenzio...
Quest’uomo diventa ogni giorno degno della massima ammirazione.
Come al solito i media censurano e possiamo dire che danno poca risonanza a certe sue iniziative. Forse dipende da quanto sono politicamente corrette, quando ritengono che non lo sono, la mannaia cala sul cippo.
Nei mesi scorsi ho trovato un piccolo articolo, un ritaglio di pochi centimetri su un quotidiano locale della Campania che riportava la notizia che il Papa ha invitato 50 detenuti di Rebibbia in Vaticano, li ha portati nei giardini Vaticani, hanno visitato i musei a San Pietro, girando anche nei posti dove non accedono i turisti.
Non l’ha fatto mai nessuno dei suoi predecessori. Nessuno dei suoi predecessori ha dato tanta attenzione a chi è recluso, limitandosi tutti a quelle manifestazioni di carattere formale che ritualmente si svolgono nelle carceri.
Ma intanto qui il tempo passa… Di fronte alla mia cella c’è un uomo anziano, che è molto cambiato da quando l’avevo visto l’ultima volta, circa tre anni fa. L’ho trovato invecchiato e senza denti, i movimenti quotidiani riflettono la sua età, circa ottant’anni.
Mi sono ricordato di Gramsci e delle parole scritte nei quaderni: si chiedeva, preoccupato, se dopo cinque-otto anni sarebbe diventato come i detenuti con cui conversava.
Quell’uomo è in carcere da circa venticinque anni, con la liberazione anticipata arriva a trent’anni. Purtroppo nel Paese della culla del diritto non bastano, perché l’ergastolo è fino alla fine biologica.
La Convenzione europea stabilisce che non si possono avere pene perpetue, invece in Italia la si censura per nasconderla, le furberie animano la politica del "bel paese” e la ferocia di sempre impera ancora.
Ora siamo anche deportati lontani dagli affetti, siamo la solita carne da cannone.

Pasquale De Feo
Carcere di Massana, Oristano