Le commemorazioni del genocidio di Srebrenica quest’anno sono state precedute dalla pubblicazione dei dati del censimento sulla popolazione bosniaca effettuato nel 2013.
Il primo dato che salta agli occhi è il numero degli abitanti: oggi i cittadini della Bosnia-Erzegovina sono 3.531.195, rispetto ai 4.377.033 del censimento del 1991. Mancano più di 800.000 persone all’appello. I morti durante la guerra sono stati poco meno di 100.000 e gli altri costituiscono la cosidetta diaspora bosniaca sparsa per tutto il mondo.
Poi, per la prima volta nella storia della Bosnia-Erzegovina, il popolo bosgnacco (musulmani) ha superato la soglia del 50%. La composizione etnica della nazione registrata dal censimento del 2013 è la seguente: 50,11% bosgnacchi, 30,78% serbi, 15,43% croati, il resto -definiti "altri”- comprende 17 minoranze nazionali.
Nelle tre entità che costituiscono la Bosnia-Erzegovina la situazione è la seguente: in Federazione vivono 2.219.220 abitanti di cui il 70,4% bosgnacchi, il 22,4% croati, il 3,6% serbi; in Republika Srpska vivono 1.228.423 abitanti di cui l’81,5% Serbi, il 14% bosgnacchi, il 2,4% croati; nel Distretto autonomo di Brčko vivono 83.516 abitanti di cui il 40,3% bosgnacchi, il 34,6% serbi e il 20,7% croati.
Per quanto riguarda le Municipalità dichiarate "zone protette” durante il conflitto e altre Municipalità della Bosnia orientale che rientravano nel piano territoriale "gran serbo”, la fotografia che restituisce il censimento è desolante.
A Srebrenica (Municipalità) vivono 13.409 abitanti di cui 7.248 bosgnacchi, 6.028 serbi, 16 croati. 23 persone non si sono dichiarate per appartenenza etnico-nazionale e 67 si sono dichiarati "altro”. Confrontando questi risultati con il censimento del 1991 (l’ultimo prima della guerra) Srebrenica ha perso 23.257 cittadini (63,43%). Di questi, 20.324 musulmani. Tenendo presente che ci si può dichiarare residenti anche per i soli fini elettorali e che realmente in tutta la Municipalità di Srebrenica vivono non più di 8.000 persone delle quali circa 2-3.000 in città (dati non ufficiali), questi sono i risultati delle pulizie etniche e del genocidio.
A Foča, secondo i dati del censimento del 1991, la Municipalità contava 40.513 abitanti: bosgnacchi 51,58%; serbi 45,27%; jugoslavi 1,10%; croati 0,25%; altri 1,8% (Città di Foča 14.335 abitanti). Secondo i dati del censimento del 2013, adesso la Municipalità di Foča conta 20.221 abitanti: bosgnacchi 15,16%; serbi 84,23%; croati 0,10%; altri e non dichiarati 0,51%.
A Višegrad, secondo i dati del censimento del 1991, la Municipalità contava 21.199 abitanti: bosgnacchi 63,55%; serbi 31,81%; croati 0,15%; jugoslavi 1,5%; (Città di Višegrad 6.902 abitanti). Dai risultati del censimento 2013 risulta che attualmente la Municipalità conta 10.668 abitanti: bosgnacchi 9,78%; serbi 87,53%; croati 0,31%; altri e non dichiarati 2,38% (Città di Višegrad 5.869 abitanti).
Goražde, secondo i dati del censimento del 1991, la Municipalità contava 37.573 abitanti: bosgnacchi 69,98%; serbi 26,19%; croati 0,21%; jugoslavi 2,09%; altri 1,50% (Città di Goražde 16.273 abitanti). Dai risultati del censimento 2013 risulta che attualmente la Municipalità conta 20.897 abitanti: bosgnacchi 94,23%; serbi 3,38%; croati 0,11%; altri e non dichiarati 2,28%.
(testo e foto di Andrea Rizza Goldstein)
Foto e testo di Andrea Rizza Goldstein
ricordarsi
Una Città n° 233 / 2016 settembre
Articolo di Andrea Rizza Goldstein
Ricordiamo Srebrenica
Foto e testo di Andrea Rizza Goldstein
Archivio
Prefazione a "La storia dell'altro"PrefazionePierre Vidal-NaquetConsidero un grande onore che il periodico Una Città, pubblicato a Forlì, e di cui ho sempre apprezzato l’indipendenza, mi chieda di scrivere la prefazione a questa doppia storia della Palestina e di Israele, ad uso degli stud...
Leggi di più
Negro latte dell'alba noi lo beviamo la sera...
NEGRO latte dell'alba noi lo beviamo la seranoi lo beviamo al meriggio come al mattino lo beviamo la nottenoi beviamo e beviamonoi scaviamo una tomba nell'aria chi vi giace non sta strettoNella casa vive un uomo che gioca colle serpi che scriveche scrive ...
Leggi di più
"SEI TRISTE PAPA?'" "SONO SOLO"
Una Città n° 263 / 2020 febbraio
Realizzata da Cesare Panizza, Leslie Hernandez, Antonio Becchi, Barbara Bertoncin
Realizzata da Cesare Panizza, Leslie Hernandez, Antonio Becchi, Barbara Bertoncin
Per la politica? È molto semplice, Camus non esiste. E con la sinistra è quasi peggio che con la destra. Questo è chiaro e netto. Nel 2013 i francesi, che pure adorano le commemorazioni -sono noiosissime, ma a loro piacciono- non hann...
Leggi di più
Prefazione al libro Brutti ricordi
Rispondendo all’invito dei miei amici del mensile Una Città di Forlì, ai quali sono unito da numerosi legami di collaborazione, scrivo due parole per presentare un libro che ho trovato affascinante, non solo per il suo argomento, che non manca assolutamen...
Leggi di più
Grazie, padre, che in questa guerra hai deciso di rimanere umano
Una Città n° 276 / 2021 giugno-luglio
Realizzata da Andrea Rizza
Realizzata da Andrea Rizza
Mi rivolgo a voi come uomo trentanovenne, che è l’età che aveva mio padre Azem quando ci siamo separati, quando l’ho visto per l’ultima volta, senza sapere che sarebbe stato l’ultimo giorno che avremmo vissuto insieme...
Leggi di più