Demografia, agricoltura e clima in Africa sub-Sahariana
L’Africa sub-Sahariana è un caso unico per le proporzioni della sua storia demografica. La popolazione è aumentata di 645 milioni di persone tra il 1975 e il 2015, e ci si attende che aumenti di circa 1,4 miliardi entro il 2055. Sempre stando alle previsioni, per quell’epoca l’Africa sub-Sahariana potrebbe essere l’unica regione al mondo in cui la popolazione delle zone rurali continua a crescere. Ad oggi, la pur rapida urbanizzazione dell’Africa subsahariana non si è accompagnata a una altrettanto rapida industrializzazione. Le città sono preda di attività informali e precarie, e offrono poche opportunità di lavoro formale. Questo mentre ci si attende nei prossimi anni una massiccia espansione della forza lavoro, che segue la crescita demografica: circa 380 milioni di persone entreranno nel mercato del lavoro entro il 2030. Di queste, circa 220 milioni sono quelle residenti in zone rurali. Potrebbe accentuarsi, in queste condizioni, la tensione che già c’è nel rapporto fra popolazione e risorse: proprio coloro che più direttamente dipenderanno dall’agricoltura per il proprio reddito e il proprio consumo si troveranno ad avere a disposizione scarse risorse produttive. Da qui verrà una necessità urgente di diversificazione economica, e di creazione di posti di lavoro nelle aree rurali. Inoltre il cambiamento climatico avrà un impatto sulle risorse disponibili per l’agricoltura, variandone la qualità e la distribuzione. Tutto questo spingerà le persone a spostarsi sempre di più, e anche in forma più rapida e precaria, in cerca di opportunità.
La Fao sta dedicando molta attenzione a questi temi, sia con la Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 2017, centrata sulle migrazioni, sia con il prossimo Rapporto Annuale sullo Stato dell’Agricultura (lo State of Food and Agriculture 2018 Report Report, ancora in preparazione) sia con altre iniziative. Fra queste, la recente pubblicazione di un Atlante intitolato "L’Africa rurale in movimento. Le dinamiche e le determinanti della migrazione a sud del Sahara” (Rural Africa in motion. Dynamics and drivers of migration south of the Sahara) frutto di una collaborazione con il Centro Francese per la Ricerca Agricola per lo Sviluppo Internazionale (Cirad), e il Centro per lo Studio dell’Innovazione nella Governance (GovInn) del Sud Africa. L’atlante evidenzia il ruolo fondamentale che le aree rurali svolgono e continueranno a svolgere nei movimenti migratori dei prossimi decenni.
Le migrazioni interne
L’Africa sub-Sahariana è in movimento, ma soprattutto al suo interno. Circa tre quarti di coloro che migrano si muovono all’interno di quell’area. Le estremità occidentali e orientali sono le più dinamiche; vi si contano, al 2015, circa 5,7 e 3,6 milioni di migranti, rispettivamente. Circa la metà dei migranti del Kenya e del Senegal, per esempio, si spostano all’interno delle frontiere nazionali; questa quota raggiunge l’80% nel caso dell ...[continua]
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