Deborah è una donna solare, appassionata e molto pragmatica. È molto meno schizzinosa della maggior parte delle persone riguardo a ferite, sangue e malattie -dopotutto è stata infermiera. Ha anche la scorza tipica di quelle ragazze cresciute nel vecchio East End londinese, per cui se c’è qualcuno che potrebbe sperimentare l’ortodonzia fai-da-te quella è lei. Forse dovrei anche dirvi che Deborah ha 70 anni, è pensionata e vive sola. Una notte si è stufata del dolore che le provocavano due denti che avrebbero avuto bisogno di un intervento, così si è comprata un po’ di vodka, ha cominciato a bere per alleviare il dolore e si è estratta i denti da sola, con un paio di pinze. All’indomani ha raccontato che la parte peggiore dell’operazione è stato il dopo-sbronza.
Recentemente il parlamentare laburista Clive Lewis ha parlato alla House of Commons per segnalare il caso di un elettore del suo distretto, il veterano dell’esercito David Spoors, il quale, nell’impossibilità di trovare un dentista, si era estratto da solo 18 denti. Per tutta risposta, il governo ha fatto ciò che fa di solito: dichiarare cioè che sotto la sua egida vengono spese cifre record per i dentisti e al momento operano nel paese cinquecento dentisti in più rispetto al passato. Non che questo cambi alcunché per Deborah e David.
La verità è che non ci sono abbastanza dentisti, né dell’Nhs, che lavorano ai prezzi del servizio pubblico, né privati, che costano di più. Le persone ricordano con affetto la figura del dentista fidato di un tempo. Davanti a quella che è una vera e propria crisi dei dentisti del Servizio sanitario nazionale, le uniche alternative sono scegliersi un dentista privato, patire il dolore e non fare nulla oppure tentare con il fai-da-te. I denti, dopotutto, sono quella parte del corpo umano che non può guarire da sola, senza un intervento esterno.
In un recente sondaggio sui dentisti del nostro paese, la British Dental Association (Bda) ha scoperto che il 91% dei suoi iscritti non accoglie più nuovi pazienti adulti. È un fenomeno eclatante, scandaloso, terribile.
Parte del problema è il contratto dell’Nhs, che finanzia le cure per meno della metà della popolazione e, a detta della Bda, predilige il raggiungimento degli obiettivi indicati dal governo rispetto alla cura dei pazienti. I rappresentanti della professione affermano che le pur marginali modifiche apportate dal governo alla regolamentazione del settore non sono accompagnate da nuovi investimenti. Sì, le cose stanno proprio così: non ci si può mai fidare dei dati diffusi dal governo -o, perlomeno, questi vanno analizzati scientificamente. La categoria degli odontoiatri ha patito tagli pesanti e avrebbe bisogno di ulteriori 880 milioni di sterline l’anno per tornare ai livelli di finanziamento del 2010.
È una crisi che colpisce per primi e in modo più serio i più poveri. I bambini e le donne incinte dovrebbero poter ricevere cure dentistiche gratuite, ma a chi competerebbe erogarle? È una disgrazia nazionale. Queste le parole del mio dentista: “Al governo non importa. Non gli interessa”. Lui lavora per una società privata convenzionata con l’Nhs, quindi lavora sia per il pubblico che per il privato. Il carico di lavoro è soverchiante e incessante e lavorando per una società privata interessata al profitto ritiene di non poter svolgere il proprio lavoro nel modo corretto, non senza le strumentazioni di cui avrebbe bisogno e per le quali deve lottare.
Questo governo non percepisce l’urgenza della situazione, anche ora che sono undici milioni le persone che avrebbero bisogno di un dentista che, semplicemente, non esiste; così, i nostri figli crescono con i denti guasti. Il governo si comporta con una crudeltà imperdonabile, costringendo le persone a orribili rimedi approssimativi per liberarsi dal mal di denti. Tutto ciò è un’anticipazione di ciò che ci attenderà quando avranno finito di devastare un intero sistema che al momento è deprivato dei fondi di cui avrebbe bisogno, cosa che lo porta a far mancare alle persone le cure necessarie.
Tutto ciò si trasforma in un problema di classe, l’ennesimo esempio di un’ineguaglianza che va aggravandosi. La cura dei denti previene altre malattie. Quanti nostri connazionali finiranno per contrarre malattie gengivali, condizioni croniche che portano a conseguenze gravissime? Quante volte ci capita di vedere qualcuno che aprendo la bocca per parlare rivela una dentatura malata, condannata, marchiata dall ...[continua]
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