E’ stata quasi commovente la sollevazione di un popolo di ex-liceali -allo stato presente dottori a vario titolo- in difesa dell’inestimabile Istituto minacciato di estinzione, per la verità solo nel nome. Avendo frequentato un decorosissimo liceo di provincia, non ho motivi per conservarne imperitura memoria. Come tutti, le cose importanti che so le ho imparate fuori della scuola. Quelle che sto imparando ora dentro la scuola- perché ci lavoro- sono quasi tutte contro la scuola. Per quanto vedo e sento intorno a me (parlo ordinariamente solo delle cose che conosco di persona) l’attuale liceo è una sorta di caricatura della vecchia istituzione gentiliana: proprietà quasi privata di una corporazione di piccolo borghesi semicolti e per lo più frustrati i quali, in una specie di maniacale soliloquio, impartiscono a ritmo forsennato nozioni sterili e compiti a casa, e si spartiscono la feconda messe delle lezioni private, senza le quali pare che un numero impressionante di ragazzi di normali o anche ottime capacità non riesca ad ottenere il diploma. Quelle che seguono sono le parole di un mio ex alunno, il quale stazionava, ventenne e senza più genio, in una terza di Istituto tecnico, ruminando senza posa e senza riuscire a digerirli, i cinque anni precedentemente trascorsi in un liceo. Il ragazzo è stato più volte bocciato in italiano.
“Ho deluso molto in campo scolastico. Ero un bambino discolo, fannullone, catastrofico ma... intelligente. Studiavo pochissimo e passavo il tempo giocando, facendo confusione e disturbando tutti coloro che si trovavano nelle mie vicinanze, e così sono stato fino alle scuole medie. Poi sono passato alla scuola superiore, cioè quella che dovrebbe essere la vera scuola. Mi iscrissi al liceo scientifico, questo è stato uno dei più grandi errori che ho commesso nella mia vita. In quella scuola ho imparato purtroppo cosa vuol dire vivere nella dimensione scolastica, diventare parte di un organismo che dovrebbe formare la società. Organismo che funziona molto, anzi troppo, male e gli effetti del suo errato funzionamento si scaricano su tutti quegli alunni che forse non hanno seguito alla lettera le norme dettate da questo ambiente. Norme che ignorano completamente i veri criteri di giustizia e di uguaglianza; norme che troppo spesso svuotano gli alunni di ogni potere all’interno della scuola, rendendoli impotenti rispetto a un sistema che ha il potere di decidere la sorte di ragazzi che magari saprebbero e potrebbero rendere molto più di altri.
Questi ragazzi perdono ogni motivo e ogni convinzione delle loro capacità, non riuscendo più a mostrare le loro qualità perché soffocate o mutilate da giudizi troppo spesso erronei.
Causa di questi errori sono i professori: infatti un gran numero di essi vive in una dimensione di giustizia personale dove tutto ciò che loro dicono o fanno è giusto e inconfutabile, e l’alunno deve solo ascoltare e imparare; l’alunno deve dimenticare che intorno a sé c’è un mondo di soddisfazioni e divertimenti: l’alunno deve dimenticare il mondo reale. Proprio in quel liceo dove ho passato cinque anni della mia vita, proprio quei professori che hanno tanto predicato la loro onestà e la loro integrità morale, proprio loro si sono mostrati dinnanzi a me, e anche dinnanzi a tanti altri ragazzi che hanno vissuto la mia stessa esperienza, essere la peggior melma dell’ambiente scolastico. Questi professori ricevevano, e tutt’oggi ricevono, regali di ogni genere e in alcuni casi vere e proprie “tangenti”. Non mi soffermo a descrivere tutte le nefandezze che io e altri alunni abbiamo subito, però dalle squallide esperienze che ho fatto in questi anni ho tratto una conclusione: tutto è più sbagliato di quanto già sembri”.
Non a torto, dunque, Ivan lllich andava a cercare nel mondo di Borges qualcosa che rappresentasse adeguatamente l’insensatezza del potere classificatorio depositato nelle mani del professore. “In un estratto da un’immaginaria enciclopedia cinese Jorge Luis Borges cerca di evocare quel senso di stordimento che un tentativo del genere non può non produrre. Ci dice che gli animali si suddividono nelle seguenti classi: a) quelli che appartengono all’imperatore; b) quelli che sono imbalsamati , c) quelli che sono addomesticati; d) i porcellini da latte, e) le sirene; f) quelli favolosi; g) i cani randagi; h) quelli inclusi nella presente classificazione; i) quelli che finiscono per impazzire; j) altri innumerevoli; k) quelli dipinti con ...[continua]
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