Antonella Internicola è titolare di un negozio di parrucchiera a Milano, Sabina Guancia è presidente de "L’Associazione per la Famiglia” (associazione di volontariato nata per l’iniziativa congiunta di Cisl, Acli e Confcooperative di Milano).

Cosa vuol dire per una piccola attività gestire una maternità sul piano economico, ma anche logistico?

Antonella. Al momento ho quattro dipendenti, una è in maternità quindi ho preso una sostituzione. Quando rientrerà l’altra dalla maternità, la ragazza in sostituzione dovrebbe rimanere a casa anche se, per sicurezza, le ho fatto un contratto fino a ottobre.
Cosa vuol dire sul piano organizzativo? Ho dovuto stravolgere tutto! La ragazza che normalmente veniva solo il venerdì e il sabato si è resa disponibile a sostituire la dipendente in maternità facendo tutta la settimana, mentre quella che ho preso fa venerdì e sabato al posto suo. Anche perché ha tre bambine. La sostituta è una ragazza che lavorava qui anni fa e che alla fine era rimasta a casa perché con tre figli... tra l’altro abita in provincia di Cremona. Anche la dipendente che è passata dal part-time al tempo pieno ha due bambine. Poi c’è la nuova che ancora non ha figli, spero passi un po’ di tempo...
In questo lavoro ci sono i cinque mesi obbligatori, poi c’è la facoltativa. La ragazza che è a casa doveva rientrare ai primi di maggio, ma poi si è presa fino a luglio.
A parte la ragazza in sostituzione, qui sono tutte a tempo indeterminato.
Questa è un’attività storica...
Antonella. Questo negozio esiste da cinquant’anni; l’ha aperto mio padre e poi sono subentrata io. La clientela è abbastanza consolidata. Per ora problemi non ne abbiamo avuti. Certo, se si fa il paragone con anni passati c’era molto più lavoro, però ce la caviamo. Il problema con la maternità per me è soprattutto organizzativo. Stavolta, tra virgolette, ce l’abbiamo fatta perché la dipendente ha accettato di venire tutto il giorno per venirmi incontro e l’altra ragazza non vedeva l’ora di tornare per staccare dai tre figli, dalla famiglia; insomma, bene o male siamo riuscite a ricomporre la squadra. Anche l’ultima arrivata, che è qui da un anno, si è integrata bene. Il fatto che ci sia una buona armonia tra di noi è importante. Pensa che la sostituta mi scrive su Facebook che non vede l’ora che arrivi il venerdì per venire a lavorare. Qui ci divertiamo anche.
Ma in passato mi è successo anche di trovarmi con due che andavano in maternità praticamente assieme. Lì è stata più dura, tanto più che la cosa è coincisa con dei problemi di salute dei miei. Il fatto è che non è facile trovare parrucchiere. Si propongono in tante, magari sanno anche fare, ma non hanno voglia di lavorare, il sabato vogliono uscire... È più facile che vengano signore che hanno già bambini e però queste vogliono il part-time e tutte lo vorrebbero alla mattina. Come si fa?!?
Sul piano economico cosa significa avere una dipendente in maternità?
Antonella. Non ne so molto perché se ne occupa l’Unione Artigiani. Nei cinque mesi di maternità obbligatoria la donna prende il suo stipendio normale, che anticipo io, scalandolo poi dai contributi. Quando comincia la maternità facoltativa prende il 30%. In pratica, io verso il loro stipendio come al solito e poi pago meno contributi perché vado a credito con l’Inps. Comunque per rientrare ci metto un po’ di tempo. Mentre avevo due dipendenti in maternità mi sono ritrovata a dover pagare zero contributi per un bel po’. Sono pure venuti due ispettori dell’Inps a controllare; hanno fatto un mezzo interrogatorio alle ragazze; ho pensato fosse per quello.
Il fatto è che comunque tu devi anticipare lo stipendio della dipendente che sta a casa e in più pagare la sostituta. Per qualcuno può essere un problema.
Sabina. Faccio il mio caso. Noi siamo un’associazione no profit. C’è quindi un rapporto di amicizia. L’unica assunta è rimasta incinta. L’altra che era a progetto è rimasta incinta contemporaneamente. Quindi abbiamo dovuto sostituire la dipendente assunta. Così ci siamo trovati a dover pagare due stipendi: la ragazza in maternità e pure l’altra. È vero che l’Inps poi rimborsa, però intanto bisogna pagare. Questo ci ha messo in una situazione economica molto pesante. Il conguaglio infatti non lo possiamo fare perché quasi non abbiamo contributi da pagare, in pratica abbiamo solo del credito. Alla fine della maternità si può chiedere il rimborso, ma questo arriva molto lentamente. Tra i cinque mesi di mat ...[continua]

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