Può illustrarmi le attività dell’Enaip di Rivoli e di Alpignano?
Claudio. Il nostro centro di formazione professionale, il centro servizi formativi di Rivoli, è una realtà radicata nel territorio. In circa cinquant’anni ha qualificato più o meno undicimila persone. L’Enaip è un ente senza fini di lucro che nasce dalle Acli e poi acquista una propria autonomia giuridica, ed è uno degli enti accreditati dalla Regione Piemonte per fare formazione. Abbiamo i corsi di qualifica di base per i ragazzini dell’area obbligo di istruzione, giovani tra i 14 e i 18 anni che non fanno il percorso tradizionale della scuola di stato. Per loro ci sono corsi per operatore meccanico e per operatore elettrico. In questo modo facciamo anche un po’ di lotta alla dispersione, reinventandoci delle attività laboratoriali per ragazzi che anche nell’istituto tecnico potrebbero fare un po’ di fatica. I risultati sono buoni, anche se il periodo di crisi ovviamente non aiuta; con gli stage che vengono organizzati al secondo e terzo anno i ragazzi hanno la possibilità di essere conosciuti e selezionati.
Poi c’è una seconda fascia, quella post diploma, con corsi mirati a una specializzazione specifica, per esempio, la progettazione con Cad/Cam, i percorsi di progettazione con il Cad a indirizzo mirato sull’Industrial Design, la logistica. Il percorso post-diploma è annuale, comprende 800-1000 ore, sempre con una parte di stage in azienda, variabile tra le 320 e le 400 ore, teso a fornire una competenza specifica. Anche in questo caso abbiamo dei buoni risultati, addirittura dei successi perché le aziende cercano queste specializzazioni.
C’è inoltre un’area di formazione serale mirata all’aggiornamento per lavoratori occupati. Sono i corsi di aggiornamento con qualificazione più brevi; corsi della durata di circa 80-100, al massimo 120 ore sulle lingue e sull’informatica; rappresentano dei percorsi per persone singole che per propri interessi o perché inviati dalle aziende vogliono rafforzare le proprie competenze.
C’è infine un’area per gli adulti con diverse tipologie di destinatari: ci sono corsi per immigrati e corsi per adulti che hanno solo la terza media, quindi senza un titolo superiore; sono corsi per addetti alla ristorazione, corsi su magazzino e logistica, ecc. Se nelle fascia dell’obbligo si fa un po’ di lotta alla dispersione, che è fondamentale, nella fascia degli adulti è prevalente il reinserimento nel mercato del lavoro di soggetti deboli. Siamo accreditati come servizi per il lavoro, che significa tentare di coniugare il bisogno di lavoro di chi lo ha perso con un servizio di riorientamento e ricollocazione.
Insieme alle altre agenzie formative di riferimento abbiamo gestito un grosso progetto, il "progetto crisi”, rivolto a 22.000 persone dei comuni di Torino ovest che erano state messe in cassa integrazione negli ultimi due anni.
Complessivamente, a Rivoli gestiamo circa 13.000 ore annue, facciamo corsi anche in apprendistato, con circa 500 allievi all’anno. Ad Alpignano abbiamo tentato di differenziare le proposte formative rispetto a Rivoli. La sede di Alpignano è una villa in un parco e allora abbiamo organizzato corsi di giardinaggio, di manutenzione delle aree verdi o di cucina, perché adiacente al nostro centro c’è una struttura di accoglienza con cucine e normalmente ha anche un’attività ricettiva.
Regolate l’offerta dei corsi in base alle esigenze del territorio?
Claudio. In questo plesso ci sono vari laboratori, legati agli aspetti di informatica industriale, di meccanica, automazione o impiantistica elettrica. Le esigenze del territorio sono il punto di partenza. Svolgiamo un follow-up specifico sulle ricadute occupazionali della nostra attività. C’è un delicato equilibrio e una negoziazione anche con gli altri enti sulle risorse che derivano dalla pianificazione regionale.
Come reclutate i docenti?
Claudio. I docenti sono in parte interni, in parte dei collaboratori esterni. Noi non siamo solo formatori: le persone non hanno incarichi solo di docenza, ma anche di servizio, quali il coordinamento didattico, il tutoring, la gestione degli stage nelle aziende, come nel caso del prof. Dario Messidoro.
Dario. Abbiamo un circuito di aziende abbastanza ampio con cui lavoriamo regolarmente, che ormai si alimenta anche da ...[continua]
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