Il convegno si svolgeva a Parigi anche perché Celan, a partire dagli anni ’50, ha vissuto lì gran parte della sua vita, una vita interrotta volontariamente nel ’70.
Questo è il motivo per cui Celan è forse più noto nell’ambiente francese che non in quello tedesco, malgrado la sua lingua di origine, il tedesco, sia sempre rimasta -salvo l’eccezione di alcune poesie scritte in rumeno- anche la lingua della sua produzione poetica.
Questo convegno era dedicato sia alla vita che all’opera di Celan perché in lui, come spesso è nei poeti, e forse sempre, vita e poesia sono strettamente connesse. In particolare la sua poesia, soprattutto a partire dagli anni ’60 -Celan era nato nel ’20- è tutta dedicata alla rielaborazione della sua esistenza come ebreo, esule, colpito dai nazisti negli affetti familiari; il padre e la madre erano stati torturati e uccisi, probabilmente subito dopo essere stati catturati nel loro paese d’origine, Czernowitz. Un luogo, questo, che per Celan resterà fondamentale non solamente per il fatto di esservi nato, ma perché luogo "esemplare" delle persecuzioni da parte dei nazisti e delle truppe sovietiche.
Questo convegno, quindi, cercava di operare una connessione precisa tra le sue poesie e gli eventi della sua esistenza, dei quali si hanno notizie abbastanza scarse. Le infinite suggestioni che le letture dei suoi versi comportano non sono spiegabili, se non mediante la conoscenza dei fatti privati, degli accadimenti anche minimali che sono stati trasferiti in questi versi. Ma proprio su questo, durante il convegno, che vedeva la partecipazione di alcuni studiosi noti e amici di Celan, ormai in là con gli anni, e giovani che si dedicano allo studio della sua poesia, si è creato un forte ed evidente disagio secondo me interessante: mentre gli anziani facevano riferimento, oltre che alla conoscenza diretta, a quei fatti, appunto, la cui conoscenza poteva determinare la comprensione delle poesie, i giovani, ispirantisi quasi tutti a correnti di filosofia contemporanea legate al nome di Derrida, decostruzionismo e altro, volevano assolutamente prescindere dai fatti della vita del poeta per dedicarsi al testo e solo al testo.
Io facevo parte degli anziani ed ero presente non per offrire un mio particolare ricordo di Celan, perché non l’ho conosciuto, ma in quanto traduttore dell’opera postuma di Celan; una traduzione che sto facendo insieme con la mia amica tedesca Jutta Leskien, straordinariamente capace di capire l’italiano e, soprattutto, il tedesco, non solo come lingua, ma come visione del mondo. In realtà Celan è conosciuto in Italia, tutta l’opera è stata pubblicata dai "Meridiani" nella traduzione di Giuseppe Bevilacqua. Ma in queste poesie postume c’è qualcosa di più, come è normale, di molto meno ordinato in settori, in appartenenze, di più libero, forse più privato ancora e, qualche volta, di straordinaria bellezza.
Perché Celan non le pubblicò?
Questo è uno dei problemi che cerchiamo di risolvere.
In tedesco sono uscite come poesie dal Nachlass, "Dal lascito" e sono circa trecento; le poesie riguardano non un periodo solo, ma tutta la sua vita, e malgrado Celan non le abbia volute pubblicare, sono state lasciate in perfetto ordine. Non sono state ritrovate nei cassetti o nel disordine che solitamente contraddistingue i lasciti di persone dalla vita disordinata come Celan, ma in più copie, in varie versioni, con varianti, e ordinate in scritture dattiloscritte, secondo i cicli delle poesie da lui pubblicate in vita. Mi sembra quindi che individuare nelle ragioni per la loro esclusione dal corpus poetico un difetto di risultati o di riuscita poetica sia improprio e forse impossibile. Alcune hanno carattere più privato e forse una delle ragioni per la loro esclusione riguarda proprio la privatezza, e soprattutto la ricostruibilità degli accadimenti determinanti la composizione delle poesie. E’ sicuramente il caso della splendida poesia alla madre che Celan ha ritirato dalla pubblicazione all’ultimo momento perché rivestiva carattere privato e soprattutto perché attraverso essa si poteva ricostruire il rapporto strettissimo tra lui e la madre; ma non è questo il caso per le altre poesie. Quindi il problema di capire il perché della non pubblicazione non si può dire risolto.
Rispetto alla sua vi ...[continua]
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