Una Città23 / 1993
Giugno


LA PAURA DELLE MAMME. Dopo il rogo di Solingen alcune donne turche di Mannheim raccontano la loro rabbia, la paura per i loro figli spesso nati in Germania, il gelo che è calato con i tedeschi. In terza.
LA NON VIOLENZA NON DEVE RIFIUTARE LA REALTA'. Don Albino Bizzotto ci parla dell'impegno pacifista dopo la morte dei tre volontari italiani in Bosnia. In seconda.
IL FIUMICELLO DEL BOCCACCIO è il fiume di casa di cui sappiamo meno che di Manhattan. Di radici, diversità e dei guasti terribili che hanno fatto le grandi idee della modernità ci parla Vincenzo Bugliani. In quarta e quinta. Con I NUMERI E L'IMMAGINE di don Sergio Sala.
SU USTICA SI SPEGNEVA LA TV è l'intervista a Daria Bonfietti, su come è nato il suo impegno grazie al quale oggi quelle vittime non saranno più dimenticate. In sesta e settima.
LA PAROLA PACE è la lunga intervista a una giovane coppia di israeliani che vive a Bologna. A partire dal racconto di come l'intifada dei coltelli stia cambiando le abitudini degli israeliani, una franca discussione su come risolvere il problema dei territori e della pace. Con IL RACCONTO DELLA NONNA che, sopravvissuta ad Auschwitz, disprezza i deboli. In ottava e nona.
UN USO PERVERSO DELLA STORIA. Vidal Naquet, storico di fama mondiale, impegnato in prima linea nella lotta contro la menzogna revisionista, ci mette in guardia contro i rischi di una "memoria obbligatoria" e contro quelli di una strumentalizzazione politica della Shoah. In decima e undicesima. LA NASCITA ETERNA è la "stazione" di Gianluca Manzi e LA SACRA INFLAZIONE l'intervento di Rocco Ronchi.
CATENE E SALVEZZA è l'intervista a Stefano Ippolito che dopo avere passato tre anni a San Patrignano ha fondato un gruppo per combattere la cultura repressiva che sta alla base di San Patrignano. In dodicesima e tredicesima. Insieme a un intervento di Marina Pasquali, del gruppo Ipazia, sul problema dell'Aids nei neonati.
COMUNITA' DI FRATRES è l'intervista a Vito Fumagalli sulle comunità del VI° secolo e sulle assonanze con i nostri tempi.
I VICINI CHE SI VERGOGNAVANO è il racconto di una mussulmana di Mostar sulle vicissitudini cominciate da quando i serbi cominciarono a parlottare fra di loro. In ultima.