Il 20 e 21 giugno si è tenuto a Venezia un convegno dal titolo: “Orizzonte 2006: tecnologie, formati e regole tra cinque anni”. Riportiamo gli interventi di Bruno Patino, direttore responsabile di Le Monde Interactif, versione on line del quotidiano Le Monde, e supplemento cartaceo sulle nuove tecnologie dello stesso quotidiano; Franco Carlini, giornalista del “Manifesto”, Lo stile del Web: parole e immagini nella comunicazione di rete, Einaudi, 1999; Marco Gambaro, docente di Economia dei media all’università Iulm di Milano, Economia dell’informazione e della comunicazione, Laterza, 1997 (con Carlo Ricciardi).

Bruno Patino
Le Monde è il quotidiano più diffuso in Francia e il website di Le Monde oggi è uno dei più importanti per quanto riguarda l’informazione.
Credo che in questo contesto la prima questione da porsi sia: perché andare in rete? La seconda: un giorno si potrà ricavare anche del denaro da internet? La terza domanda è: internet e i nuovi media elettronici minacciano i giornali cartacei?
Partirò dalla prima questione. Da quando sono nati i giornali, la prima minaccia è stata l’esplosione dei nuovi mezzi di comunicazione, in particolare radio e tv. La radio e la tv hanno minacciato la legittimità della parola scritta. Il secondo fattore è che i giornali cartacei sono uno strumento datato. I lettori di giornali sono pure “datati”. Più del 50% dei lettori dei due maggiori quotidiani francesi ha più di 50 anni. Se prendiamo il quotidiano francese più “giovane”, Liberation, l’età media dei suoi lettori è 47 anni. Per cui i quotidiani si confrontano con un pubblico di una certa età, e non c’è ricambio con lettori giovani. Ogni anno il lettore medio di quotidiani invecchia e sembra non vengano conquistati nuovi lettori. Il terzo fattore è ciò che ho chiamato “la minaccia della gratuità”.
In molti ambienti lavorativi il giornale viene fornito gratuitamente a spese dell’azienda; ebbene, se si confrontano gli studi sulla gente che cambia lavoro, si scopre che chi non riceve più il giornale non lo compra.
Allora, ciò che vorrei sottolineare è che quando si entra in internet, si cerca innanzitutto di trovare una soluzione al problema della concorrenza di questi nuovi linguaggi. Ma i media digitali sono, di nuovo, un mezzo di comunicazione basato sulla parola scritta, quindi in realtà internet cambia il legame tra parola scritta e parola stampata.
Prima di internet, se si voleva comprare un testo scritto, si doveva comprare un testo stampato. Oggi si può ottenerlo attraverso i media digitali. E questo per molta gente non solo è più semplice da ottenere, ma anche meno costoso. Inoltre, quando si parla di media stampati, si intende anche tutta l’industria che ci sta dietro, che è stata anch’essa ridimensionata, perché in origine i giornali dovevano essere riempiti di un contenuto e poi stampati, infine distribuiti. Oggi con la rete tu puoi creare il contenuto e poi trasmetterlo, infine stamparlo.
Internet oggi costituisce senz’altro un nuovo media. Perché si trovano praticamente gli stessi contenuti di un giornale scritto, anzi nella maggior parte dei website c’è più contenuto che nel giornale cartaceo. Eppure, se si fa un’indagine accurata sulle modalità e i tempi di consultazione, si scopre che mentre i lettori di giornali spendono più o meno 35 minuti al giorno sul quotidiano, la gente che naviga in internet si ferma sul sito dai 7 ai 9 minuti. Questo è un primo elemento che ci mostra come sia impossibile comparare un media concepito su 35 minuti di lettura e un altro su cui la gente spenderà dai 7 ai 9 minuti; ancora, noi sappiamo, che quando si legge un giornale, in media si leggono 7-8 articoli, e casomai altri 5-6 pezzi come i programmi tv, i necrologi… In un website, in media, dopo aver dato un’occhiata all’homepage, la gente legge 5 pezzi, di cui 3 sono articoli e 2 sono appunto programmi tv, o altro. Allora, è evidente che la concezione di un giornale on line è diversa. D’altro canto, il giornale stampato resta lo strumento per approfondire i contenuti ritenuti interessanti.
Un’ulteriore caratteristica di questo nuovo media è che l’età media è più bassa: quella dei visitatori del nostro sito è 27 anni. Oggi ci sono quindi 4 milioni di persone che ogni giorno comprano Le Monde, e che hanno mediamente 52 anni; e poi ci sono 200.000 persone che entrano nel nostro sito, la cui età media è di 27 anni. Insomma, parliamo di due comparti della popolazione molto diversi. Tra l’altro ...[continua]

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