Cari amici, come ho detto a Gilberto non posso essere presente fisicamente alla vostra commemorazione di cui ho seguito tutti i passaggi della preparazione con vicinanza e affetto.
Con Lamberto ho avuto una relazione meno diretta e coinvolgente della vostra (ero più piccola e in ogni caso la sua mission educativa non si estrinsecava tanto con il genere femminile, come si evince anche dall’impianto degli interventi previsti).
Tuttavia, per diverse ragioni, ne ho un ricordo vivissimo e veramente importante anche perché misurato sull’influenza che ha avuto su persone a me vicinissime e davvero care.
Insomma vi sono più che vicina in spirito e se pensate si possa fare qualcosa qui a Roma contate senz’altro su di me.
Un grande abbraccio a tutti e, in attesa della Pasqua, come diceva Lamberto: "Omnia convertuntur in bonum”. Ho sentito da lui questa espressione per la prima volta; la ripeteva spesso, nello spirito del Concilio Vaticano II quando alludeva ad un umanesimo davvero aperto, inclusivo perché accogliente, dove la sua calda umanità non ammetteva che non ci fosse riscatto. Il sorriso, l’ottimismo e la gioia di vivere si sposavano con una visione che ti coinvolgeva e inglobava (ricordo quando in un’estate in montagna parlando della creazione che soffre le doglie del parto, e che dunque attende la resurrezione di tutto, prese in mano due sedie e diceva "Sì, anche queste sedie risorgeranno, tutto, tutto...” In una visione cosmica, quasi panica, sicuramente alla Teilhard de Chardin, autore che lui amava molto).
Ricordo la "cosmologia” di Lamberto, in cui nulla andava perduto, tutto sarebbe stato recuperato al bene, anche il male, "dal male, il bene”. Una pedagogia del positivo che io, nelle mie intransigenze giovanili, venate di inclinazioni malinconiche, non immuni da moralismi e rigidità acerbe, confondevo con cedimenti e possibili lassismi. Critiche che poi sono subentrate prepotentemente negli anni che hanno cercato di cancellare il rinnovamento conciliare.
Ora con la saggezza di una età più che matura,  quelle di Lamberto mi sembrano invece delle vere illuminazioni, una sorta di sapienzialità preziosa e nutritiva ed è su quel percorso, su quel sentiero  positivo che sono approdata nella mia ricerca spirituale ed educativa.
Quindi anche se con tanto ritardo, davvero grazie, grazie, Lamberto e grazie a tutti voi per questa bellissima idea; da lassù Lamberto ci guarda e ci regalerà uno dei suo larghi e splendidi sorrisi con gli occhi, la testa e il cuore: "Omnia convertuntur in bonum”.
A presto, Emma